Sito Ufficiale della Democrazia Cristiana Mesagne: De Gasperi: Un politico che intese la politica come servizio
 
 
venerdì 16 novembre 2007
De Gasperi: Un politico che intese la politica come servizio

Il pensiero e l’azione di Alcide De Gasperi sono stati ricordati dall’Amministrazione comunale di Mesagne, assessorato alla Cultura, nel corso di un incontro-dibattito che si è tenuto presso l’auditorium del castello Normanno-Svevo, e al quale ha partecipato la figlia dello statista trentino, Maria Romana De Gasperi.
L’iniziativa, molto partecipata, si è conclusa con una visita della signora Maria Romana all’opificio di una cooperativa locale di circa trecento ovicoltori mesagnesi intitolata proprio ad Alcide De Gasperi, “un politico che intese la politica come servizio”.
Maria Romana ha raccontato De Gasperi uomo, marito e padre.
Porsi sulle tracce di un grande protagonista della storia contemporanea quale è stato Alcide De Gasperi, leader indiscusso del partito cattolico, significa collocarsi nella prospettiva del cattolicesimo democratico e da quest’angolo visuale rivedere i passaggi cruciali della storia italiana dell’ultimo secolo”.
Far conoscere il pensiero degasperiano ai giovani. In questo modo De Gasperi non sarà più un uomo solo, ma patrimonio comune a tutti. La sua traccia nella storia, non solo quella italiana, rivestirà tutto il suo significato, senza tradimenti, senza strumentalismi e senza incomprensioni. Tutti noi sentiamo un gran bisogno di tornare a riflettere sulla nostra storia per comprendere meglio i mutamenti intervenuti, e dare un senso anche alla presente congiuntura politica.
De Gasperi ricusò tutti gli estremismi e fu contro il fascismo che negava la libertà. Tolleranza, fraternità, solidarietà, sono parole che ritroviamo continuamente nei suoi scritti, nei discorsi, nei colloqui. Il suo centrismo non era solo una formula di equilibrio necessario e transitorio, ma una posizione di serietà politica e di giustizia nei confronti di una società pluralistica. Anche le riforme rispondevano ad un senso di giustizia e di fratellanza. Non più come il risultato di una lotta di classe ma di una voluta solidarietà.
L’unità dei popoli europei fu la sua ultima battaglia, la sua grande speranza. Guardò la politica italiana dall’Europa perché l’unico rimedio alle nostre rivalità storiche era dividere le esperienze e i programmi, e cercare collaborazione in ogni campo della scienza umana. Voleva che l’idea europea diventasse volontà dei popoli. Scrisse che “L’unità è una delle costanti della storia“.
Cercò di ricostruire all’Italia una nuova dignità, un volto pulito, un futuro sereno. Mantenne di fronte agli uomini e a Dio la fonte del suo spirito, la buona coscienza, la coscienza di aver operato per il bene di tutti e la speranza di essere ricordato come un uomo onesto e giusto. La sua fu una vita lunga non per il numero degli anni vissuti, ma per la varietà dei tempi che attraversò: due guerre, due imperi, due diversi Parlamenti, due popoli.

Giuseppe Messe
posted by segreteria Dc @ 13:05  
Risultati Amministrative
Video
News
Archivio
Links
La Dc nel territorio
Inchieste
Soldi alla Chiesa, verità e bugie
Redazione
CONTATTACI
Contatore
Siti amici