Sito Ufficiale della Democrazia Cristiana Mesagne: Dall’abbandono al Parco Archeologico
 
 
lunedì 4 agosto 2008
Dall’abbandono al Parco Archeologico
“Dall’abbandono al Parco Archeologico” è il titolo della conferenza tenutasi nella serata di mercoledì presso il Castello Normanno Svevo fresco di lavori di adeguamento. Organizzata dal comune di Mesagne Assessorato ai beni culturali e dalla libera Università di Amsterdam, la conferenza si è dimostrata da subito un ottimo mezzo di comunicazione dei nuovi risultati degli scavi del sito archeologico di Muro Tenente per un pubblico che, interessato, non si è fatto attendere.


L’auditorium del Castello era pieno di gente, a dimostrazione del fatto che è stato molto seguito e apprezzato il ritorno degli archeologi olandesi sul territorio mesagnese dopo alcuni anni dai primi ritrovamenti a Muro Tenente nei primi anni Novanta. Un incontro, quindi, nel quale i relatori hanno potuto esporre con chiarezza i risultati degli ultimi scavi che hanno occupato gli studenti olandesi coadiuvati da alcune unità provenienti dall’ateneo salentino. Non prima, però, dei saluti delle autorità presenti: l’Assessore ai Beni Culturali del Comune di Mesagne, Giovanni Guarini, ha salutato la platea con un breve intervento, seguito dal Vice Sindaco Damiano De Punzio e dal Sindaco di Latiano, Graziano Zizzi, che ha garantito l’impegno della sua amministrazione a portare avanti il progetto ambizioso di un parco archeologico a cura di entrambi i comuni.


E’ stato infatti il Prof. Jan-Gert Burgers ad illustrare il titolo della conferenza: quello che sembrava essere un sito archeologico abbandonato al suo destino, è invece rinato in queste ultime settimane grazie al lavoro certosino delle squadre di archeologi della Libera Università di Amsterdam e dell’Università del Salento, che hanno potuto fare grandi scoperte sul sito e sul suo uso per mano messapica. Una cinta muraria provvista di scala per accedere al centro abitato che compone il sito, con la presenza di munizioni risalenti alla fine del III secolo a.C., quando la discesa di Annibale dalle Alpi con i suoi elefanti si è mossa sino alle coste pugliesi, toccando così anche il territorio brindisino. Con gli interventi della Dott.ssa Lucia Di Noi, responsabile degli scavi e del Dott. Christian Napoletano, tutto è stato dettagliatamente documentato: planimetrie, foto aeree… tutto ha acceso nella mia mente la voglia di poter visitare in prima persona il sito. Così, ho deciso: giovedì mattina ore 8.30 partenza dalla sala mostre del Castello. Destinazione Muro Tenente. Il servizio offerto nei giorni scorsi dal Comune di Mesagne, grazie all'impegno dell'Assessore Giovanni Guarini, per poter visitare il sito è stato utilizzato da circa 200 persone, curiose di vedere i nuovi rinvenimenti e anche di scoprire qualcosa in più di questo popolo che ha abitato le nostre terre. Il caso ha voluto che nel mio gruppo ci fosse anche una cittadina mesagnese che abita ormai stabilmente in Olanda e che sente forte come me il bisogno di conoscere di più le proprie origini. Veniamo accolti sul sito dal Prof. Burgers e dal suo sorriso. La visita, momentaneamente interrotta da un breve acquazzone che ci regala un meraviglioso arcobaleno, ci porta in un terreno di circa 50 ettari, che si estende ad una distanza di 5 km da Mesagne.


La prima impressione che ho avuto salendo sulla torretta di avvistamento del sito è stata di grande stupore: una grande estensione di terreno intervallata da lastroni di pietra che hanno una storia e che conservano intatte, malgrado il cattivo intervento dell’uomo nel corso del tempo, informazioni e vite di uomini e donne vissuti nel IV secolo a.C. La Dottoressa Lucia Di Noi, disponibilissima nonostante gli scavi in via di ultimazione, ci accompagna lungo la cinta muraria di confine, ancora oggetto dell’intervento degli archeologi, che riportano su complicate cartine topografiche i singoli ritrovamenti.
Il passaggio di Annibale su queste terre è supponibile dai ritrovamenti che qui sono stati fatti. Punte di lance, frecce, palle di ferro che fanno pensare ad una guerra lunga e aspra e, in base alle analisi effettuate, questa supposizione prende corpo.
In seguito, i vani creati al disotto di quella che è una scala di accesso-uscita al-dal sito risalgono ad un uso successivo, poiché presenti anche una sorta di focolari.

Scritto da Agnese Poci - tratto da "Il Gazzettino di Br"
posted by segreteria Dc @ 16:39  
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