Durante il congresso cittadino di domenica 21 febbraio alla presenze del segretario nazionale e sottosegretario di stato al Miur, la sezione della dc mesagnese ha eletto per acclamazione il suo segretario Antonio Calabrese(nella foto) il direttivo eletto è composto da Antonio Gambino, Vincenzo Milone, Alfonso Valentini e Alberto Destino di seguito la relazione congressuale del Segretario
Onorevole segretario nazionale, senatore Casillo, Presidente Colucci, uomini e donne della democrazia cristiana, rappresentanti delle forze politiche e delle associazioni, cittadini tutti, oggi celebriamo il congresso cittadino dopo circa 20 anni. Doveroso è per noi, in questa sede, ricordare la figura del compianto Gianfranco Lavino a cui va il nostro rispettoso ricordo, ultimo segretario cittadino della DC locale, uomo di grande spessore politico e di altissime qualità morali e umane. Volevo altresì ringraziare l’amico Alberto Destino per l’eccellente lavoro svolto in questi due anni, e per l’impegno profuso alla guida del partito. Oggi è motivo per me di grande emozione presentare questa relazione congressuale. Oggi il paese ci chiama, in questa delicata fase della vita politica cittadina a dare il nostro contributo con responsabilità e con lo spirito di servizio che sempre ha contraddistinto la nostra cultura e la nostra azione politica. Responsabilità che la democrazia cristiana ha sempre sentito come prioritaria durante i tanti momenti difficili della nostra storia, dalla resistenza al dopoguerra, dalla delicata fase della ricostruzione ai difficili anni di piombo. La crisi della politica dei primi anni 90 che ha travolto la DC insieme agli altri partiti tradizionali della cosi detta “prima repubblica” non ha spento però i nostri valori, i nostri ideali, la nostra passione civile. È indubbio che la democrazia cristiana ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’Italia repubblicana contribuendo in modo sostanziale alla stesura della carta costituzionale ed al consolidamento dei più alti valori democratici soprattutto attraverso le opere e la testimonianza di sue illustre figure che qui voglio brevemente ricordare in quanto nostri imprescindibili riferimenti • Alcide de Gasperi; uomo di grande fede, che attraverso il suo amore per l’Italia e la sua autentica passione politica ha contribuito a ridare in pochi anni dignità alla nostra nazione. Autentico sostenitore dell’integrazione europea fu, insieme ad Schuman e Adenauer , fra i padri fondatori dell’Europa. Un uomo che ha cercato di dire sempre la verità agli italiani, anche a discapito del suo consenso personale davanti a scelte impopolari, ma necessarie per il bene del Paese. • O la figura di Aldo Moro precursore della politica del dialogo indispensabile per costruire una democrazia compiuta basata sul rispetto dell’avversario politico e sull’alternanza nonché sulla collaborazione fra le varie forze politiche finalizzata alla salvaguardia degli interessi di tutto il paese. • Giorgio La Pira , indimenticabile sindaco di Firenze degli anni 50’ e 60’, che ci ha trasmesso con encomiabile passione il valore della politica come severissimo servizio, come testimonianza di autentica fede, un uomo votato alla pace e alla fratellanza, che seppe coniugare gli ideali cristiani con la politica concreta. E dunque a queste figure e alla loro indiscutibile testimonianza che intendiamo richiamarci nella nostra quotidiana azione politica e per il quale siamo orgogliosi di chiamarci democratici cristiani; da qualche anno il partito cerca con umiltà di riproporsi ai cittadini con lo stesso entusiasmo e con la stessa passione dei primissimi anni della nostra storia politica; stiamo ripercorrendo questo difficile cammino grazie anche alla caparbietà del nostro segretario nazionale Giuseppe Pizza, che in questi anni si è speso per difendere le nostre radici. Un patrimonio culturale, dunque che deve essere fortemente difeso e per questo, pur nelle nostre difficoltà abbiamo preferito non disperderlo all’interno di contenitori politici più ampi. La nostra vocazione centrista e, le difficoltà di carattere ideologico che si ritrovano in coalizioni così eterogenee, ma addirittura all’interno di partiti politici nati, a nostro avviso da fredde fusioni politiche, e che producono difficoltà di fare sintesi, ci portano a considerare che nel futuro della politica locale e nazionale vi sia la necessità di dare più forza al centro. Dobbiamo creare le condizioni per costruire uno spazio politico forte e più ampio dove è possibile confrontarsi intorno ad ideali e valori comuni per essere più incisivi nel confronto democratico con le altre forze politiche; oggi invece un' area di centro frammentata induce a dover continuamente mediare per giungere a compromessi che molto spesso svuotano di contenuto le nostre proposte politiche. In questa fase storica della politica italiana dunque riteniamo fondamentale una riunificazione di cattolici e moderati all’interno di uno stesso progetto politico. Progetto che, in una società in cui le grandi ideologie sono state secolarizzate, parte da quei valori per noi e per la nostra azione politica imprescindibili; sono i valori della dottrina sociale della chiesa che pone al centro • l’individuo, la famiglia, con le sue necessità, un luogo sociale da tutelare e proteggere in quanto in esso l’individuo muove i primi passi, riceve i primi insegnamenti, si forma e si apre alla società; • il lavoro come valore di libertà e dovere imprescindibile di tutte le forze politiche, sindacali, imprenditoriali affinché possano porre le condizioni, attraverso opportuni provvedimenti, per dare a tutti quella dignità, quella stabilità economica che potrà realizzare anche quella tanta agognata stabilità sociale; • il senso dello stato e delle istituzioni che, all’interno della loro laicità, devono garantire a tutti le stesse opportunità e le stesse libertà. Ed è proprio abbracciando integralmente tali valori che intendiamo dare anche alla nostra azione politica locale un senso ben preciso; riteniamo indispensabile che a tenere unite tutte le forze politiche cittadine debba essere la consapevolezza che è giunto il momento di voltare pagina, bisogna svelenire il clima politico porre le basi per una civile e proficua convivenza democratica e abbattere questo muro contro muro a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni e di cui ci assumiamo anche le nostre responsabilità; ciò ha determinato, infatti, un malessere nella comunità mesagnese, che chiede ora a gran voce stabilità e sicurezza per il proprio futuro. Se pur vi sono stati apprezzabili sforzi da parte dell’amministrazione Incalza per dare attuazione al programma contratto nel 2008 e da noi stessi allora condiviso, molti erano i paletti e gli ostacoli all’interno di questa, che frenavano l’azione amministrativa e che inducevano i pompieri di turno ha gettare acqua sul fuoco per ricomporre le varie fratture; ostacoli ovviamente anche esterni in riferimento ad una opposizione che in uno spirito manifestamente machiavellico incalzava la maggioranza assumendo un atteggiamento di sola contrapposizione e raramente propositivo al sol scopo di accelerare la fine della legislatura. Tali difficoltà a nostro avviso hanno provocato uno scollamento fra la politica e le quotidiane necessità dei cittadini e della città in generale, con le conseguenze che noi tutti conosciamo. tutte le forze politiche hanno il dovere morale di assumersi questa responsabilità, e nessuno, a nostro avviso può darsi patenti etiche e porsi come moralizzatore della vita pubblica. Gli anni bui, a cui alludeva il segretario del PD, Scoditti, durante la sua relazione programmatica del dicembre scorso, non riguardano solo gli ultimi tre anni di governo di centro-destra, in cui, riteniamo che il maggior fattore di debolezza sia stata la fragilità numerica della maggioranza accompagnata dalla mancanza di coesione della coalizione e che hanno, dunque, costituito i maggiori limiti del governo Incalza Ci sembrano quantomeno improprie le accuse rivolte da Scoditti di confusione e approssimazione nell’azione amministrativa . Vi sono stati e continueranno ad esserci altri Anni bui ogni qualvolta la politica sarà lontana dai cittadini, ogni qualvolta il cittadino diventa “servo” e non “utente” della pubblica amministrazione. Il politico, invece, deve servire e non essere servito! Paolo VI, uno dei padri spirituali e cofondatore del progetto democratico cristiano affermava che: "La politica è una maniera esigente di vivere l'impegno cristiano al servizio degli altri". Oggi nelle comunità cristiane, nei gruppi giovanili laici, si parla molto di servizio, di solidarietà, di impegno per gli altri, di volontariato, dimenticando, a volte, che una delle forme più esigenti dell’esercizio della carità è l’impegno politico. Lo spirito di servizio verso la comunità, deve essere la prima priorità per un politico, nessun abuso può e deve essere tollerato. Non bisogna mai dimenticare che la nostra carta costituzionale stabilisce che i cittadini sono i detentori della sovranità, coloro che possono darci o toglierci la fiducia. Non possiamo più perderci in sterili polemiche, occorre fare qualcosa concretamente per affrontare e risolvere i molti problemi di una città attanagliata da una profonda crisi economica e sociale. Il prossimo sindaco e consiglio comunale, indipendentemente da quella che sarà la sua composizione politica dovranno impegnarsi per affrontare le emergenze del paese, che vanno dal degrado ambientale alla riqualificazione degli spazi pubblici, ad un piano strutturale che possa dare a Mesagne maggiore sviluppo economico e maggiori sicurezze fra i cittadini. Celebriamo dunque il congresso cittadino in una fase delicata e cruciale per il nostro paese. Fra poco più di un mese la città sarà chiamata a scegliere il proprio futuro e per noi il futuro che vogliamo proporre è senza dubbio al centro. Al centro perché critici con le formule proposte dagli schieramenti con cui ci confronteremo durante la campagna elettorale insieme agli altri candidati sindaci, critici col centro-destra perché non ha saputo, a nostro avviso, fare una profonda e seria autocritica capace di rivedere interamente il proprio progetto politico, incapace di rilanciarlo, incapace di aprirsi ad altre forze culturalmente vicine, incapace di ascoltare le critiche che da più parti e soprattutto dal proprio interno lanciavano precisi segnali; critici col centro-sinistra perché ha ritenuto assemblare una coalizione cosi eterogenea che nemmeno Romano Prodi ebbe l’ardire di realizzare e che mette insieme partiti con un retroterra culturale di stampo liberale con quelli della sinistra più radicale. La nostra preoccupazione e soprattutto quella dei cittadini, al di la delle sincere aspettative di buon governo del candidato sindaco Scoditti e della forza dialettica e propulsiva del Governatore Vendola nell’enfatizzare la affinità elettive dei componenti la coalizione, è che questo idillio possa ragionevolmente rompersi durante la legislatura minando alla stabilità di un eventuale governo. La democrazia cristiana all’interno del polo di centro si proporrà, dunque, quale forza di governo alternativa ai due schieramenti e agli altri candidati sindaci. Una forza politica consapevole, tuttavia, deve esser pronta ad assumere il ruolo che i cittadini democraticamente gli affidano avendo sempre come obiettivo gli interessi esclusivi del proprio paese, dei propri cittadini e per questo deve proporsi per essere protagonista nelle istituzioni, all’interno delle quali dovrà lottare per degnamente rappresentare i propri elettori. Riteniamo che non deve essere necessariamente uno scranno l’obiettivo per un politico; il coraggio di chi fa politica si misura nelle difficoltà, quando si devono assumere posizioni scomode, il coraggio di chi si misura in politica e quello di chi non si arrende davanti alle difficoltà e rilancia la propria azione ogni giorno, ogni momento perché la politica, riprendendo ancora una volta un pensiero di paolo VI è “arte nobile e difficile”. Per quanto riguarda la proposta programmatica del polo di centro offriremo un programma di facile comprensione perché caratterizzato da percorsi e progetti fattibili che avranno come comun denominatore l’attenzione verso i bisogni reali della comunità: il nostro slogan è “la città che vogliamo”, ed avremo modo di esplicitarne i contenuti nel corso di questa serata grazie al nostro responsabile alle attività produttive Alfonso Valentini e per mezzo dal candidato sindaco Domenico Magrì. Vi proponiamo dunque un candidato giovane, preparato, competente, che vive la politica con irrefrenabile passione, con una visione per una politica concreta, che si confronta quotidianamente con i bisogni dei cittadini, a nostro avviso, una sicura risorsa presente e futura per questa città. Ne apprezziamo le qualità umane, la determinazione con cui si è speso e si potrà spendere per la cosa pubblica, l’amore autentico per il nostro territorio. Auspichiamo una campagna elettorale di alto profilo, un leale e sereno confronto democratico fra le forze in campo, dove tutti ci confronteremo sulle progettualità da proporre per il nostro territorio e successivamente dovremo tutti insieme, nel rispetto dei ruoli istituzionali, impegnarci perché Mesagne possa essere governata con responsabilità. Noi non ci sottrarremo alla responsabilità perché desideriamo una città forte, di tutti, in movimento, una città che sia nuovamente protagonista! Amici democratici cristiani, cittadini tutti, ringraziandovi per l’attenzione prestata concludo dicendo che non siamo una fabbrica di sogni perché non sappiamo venderne , ma cercheremo di realizzare con i fatti il vostro, il nostro futuro! |