Dal due al tre per cento come base di partenza. Ecco quanto vale il ritorno a tempo pieno dello Scudocrociato sulla scheda elettorale. Voti, avvertono i sondaggisti, che comunque non sarebbero decisivi, visti i rapporti di forza tra i due schieramenti: restano dieci, in media, i punti di scarto a favore della Casa delle Libertà. «L'effetto Veltroni non c'è stato». Voglia di centro. «Di un grande partito popolare, cattolico e moderato», spiega Alessandro Amadori, amministratore delegato di Coesis research. «Sarà per la nostalgia, o per la delusione verso la nuova politica, ma un fatto è certo: se la Dc tornasse davvero in auge, lo spazio sul mercato elettorale c'è». Potenzialmente lo Scudocrociato vale due punti percentuali. Che corrispondono, quantifica Amadori, «da un minimo di 800mila ad un milione di voti». E questo, avverte, sarebbe solo il risultato figlio dell'effetto simbolo. Se al logo la ricostituita DC aggiungesse un programma di ampio respiro e un leader forte, allora il nuovo-vecchio partito potrebbe fare la differenza». Motivo: la delusione degli elettori per i partiti della Seconda repubblica e la conseguente rivalutazione di quella che Amadori chiama la competenza politica» dei protagonisti della Prima repubblica. Basti pensare che il gradimento di uomini politici come Giulio Andreotti o Ciriaco De Mita è più alto oggi che quindici anni fa.
(dal quotidiano LIBERO - articolo di TOMMASO MONTESANO) |