All’indomani delle notizie inerenti le modifiche
al piano di rientro regionale, la
DC continua ad insistere sulla necessità
di fare fronte comune dinanzi al pericolo di una definitiva chiusura del “san
Camillo” di Mesagne. Come già dichiarato nel corso del consiglio comunale del
20 luglio u.s. occorre a nostro avviso un
confronto ed un serio dibattito pubblico capace di sensibilizzare sul tema
tutte le forze politiche e non, per
giungere ad una soluzione condivisa. Commentiamo
con una nota di biasimo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal PD, in merito
ad un presunto disinteresse delle altre forze politiche riguardo al pericolo
della chiusura dell’Ospedale. In realtà come già sottolineato dal nostro capo
gruppo Magrì, nel già citato consiglio comunale, nonostante avessimo fortemente
sottolineato la necessità di pensare ad un progetto concreto e unitario che potesse salvaguardare la
struttura, siamo stati chiamati invece a deliberare un ordine del giorno senza
possibilità per le minoranze di visionarlo preventivamente, e dunque discuterlo
con responsabilità. Sebbene riteniamo che non debba essere questo il momento
delle polemiche, crediamo che sia doveroso per la maggioranza, per la giunta e in primis il Sindaco, ad assumere
una posizione chiara e univoca sull’argomento. Ci riferiamo soprattutto all’ambigua
posizione assunta da Sinistra e Libertà
tesa da un lato a giustificare come necessaria la “disastrosa” politica sanitaria vendoliana, mostrando in
tal modo poca convinzione riguardo alla possibilità di preservare la struttura
sanitaria mesagnese, e dall’altro ad assicurare l’impegno personale del proprio consigliere
regionale Matarelli su questa importante questione.
Da parte sua il Partito Democratico sembra essere
pronto ad intraprendere una battaglia
comune - anche se questo comporta porsi
in contrasto con la giunta Vendola dallo stesso partito sostenuta – ma ci
chiediamo se sono disposti a fare la
stessa cosa i rappresentanti di SEL primo fra tutti il consigliere regionale
Matarelli. In particolare come
sottolineato dagli stessi Giovani
Democratici, sarebbe opportuno che lo stesso consigliere – il quale, alla
vigilia del consiglio comunale richiamato, ci aveva rassicurato circa il nosocomio
mesagnese che nessuna chiusura vi
sarebbe stata – ci possa chiarire quanto è emerso da alcune indiscrezioni
dell’ultima ora secondo cui il destino
dell’Ospedale di Mesagne sarebbe segnato
e le strutture salve sarebbero oltre a quella di Brindisi, quelle di Francavilla,
Ostuni e S. Pietro Vernotico.
Crediamo che tutti siano concordi nel ritenere
che una struttura come il “San Camillo de Lellis” che in passato è stata da
tutti considerata una delle strutture più efficienti della sanità brindisina,
non possa e non vada assolutamente chiusa. Non bisogna tra l’altro dimenticare
che proprio di recente l’Ospedale che costituisce meta di un ampio bacino di
utenza è stata dotato di nuove attrezzature e oggetto di ristrutturazioni, senza poi
tralasciare l’aspetto non secondario che con il completamento della
circonvallazione si renderà più agevole
la viabilità verso l’ospedale di Mesagne specialmente per quello proveniente
dalla direttrice sud della provincia. È chiaro dunque che una politica che giustamente
mira ad evitare gli sprechi, nel quadro
di una riorganizzazione generale del
sistema sanitario locale deve partire proprio dalla valorizzazione delle
strutture e delle risorse sanitarie già esistenti sul territorio.
Concludiamo ribadendo la nostra più assoluta disponibilità
ad intraprendere qualunque iniziativa, confronto o tavolo di discussione utile
alla salvaguardia e conservazione della struttura sanitaria locale; e pur
ritenendo che bisognerebbe ripartire dall’impostazione del PAL approvato nel
Marzo 2009, siamo disposti a discutere su qualunque altra possibilità che possa
raccogliere maggiori consensi fra le forze politiche e sociali della città per
sostenere con decisione la difesa della nostra struttura ospedaliera.