In vista dell’imminente discussione in consiglio regionale del piano di rientro varato nei giorni scorsi dalla stessa giunta e alla esplicitazione del piano di riordino ospedaliero che sarà definito entro fine mese, si è tenuta giovedì u.s. presso la locale sede del PDL un incontro fra le forze politiche di opposizione per affrontare e discutere l’annosa questione del nosocomio cittadino. Le forze partecipanti hanno inizialmente stigmatizzato quanto dichiarato dal PD nei giorni scorsi in merito ad un presunto disinteresse delle altre forze politiche sul tema in parola, tenuto conto che la questione fu ampiamente discussa nel consiglio comunale del 20 luglio u.s. e se pur l’opposizione ebbe un atteggiamento ampiamente costruttivo, mancò da parte della maggioranza quella sensibilità istituzionale di coinvolgere tutte le forze politiche nella condivisone dell’o.d.g. presentato a latere della discussione.
Riteniamo, dunque , che il dibattito su questa delicata questione debba porsi nella maniera più seria e più utile per le esigenze e i bisogni della nostra comunità e la difesa del nostro territorio. Su questo argomento infatti che attiene alla salute del cittadino, a nostro avviso, non vi deve essere spazio per diatribe personali o politiche e tanto meno per sterili strumentalizzazioni.
Prendiamo atto con preoccupazione delle dichiarazioni espresse dal direttore generale della Asl Rodolfo Rollo apparse qualche giorno fa sulle colonne di un quotidiano locale dove egli afferma in modo chiaro e netto che saranno quattro gli ospedali che dovrebbero sopravvivere e che a questi, ha dichiarato ancora Rollo, faranno riferimento altrettanti «Punti di pronto intervento», che avranno sede nelle preesistenti unità ospedaliere che dovranno essere comunque riconvertite, il che equivale a dire chiusi, e cioè Fasano, Cisternino, Mesagne e Ceglie. Queste affermazioni dimostrano in modo inequivocabile che ormai tutto si è deciso dall’alto senza che vi sia stato un minimo coinvolgimento degli enti locali coinvolti, in barba al principio, tanto osannato dal presidente della regione, della massima partecipazione e condivisione nell’attività decisionale. Ennesima dimostrazione di una politica sanitaria gestita con leggerezza e approssimazione, capace solo di trascinare la Puglia in un baratro di debiti , intrisa di tanta demagogia e poca concretezza tipico della filosofia vendoliana. Ci chiediamo, cosa risponde in merito il presunto “garante” e “tutore” del nostro ospedale, il consigliere Matarelli, quali sono stati i criteri che hanno portato a queste ipotesi di riordino, perché la scelta di ridimensionamento è caduta sulla struttura mesagnese visto che, a nostro avviso, vi sono tutte le condizioni per poterla invece conservare e rafforzare?
L’opposizione è concorde nel ribadire sul tema la più assoluta disponibilità ad intraprendere qualunque iniziativa e/o confronto con tutte le forze politiche e sociali coinvolte oltre che con i comuni limitrofi compresi nel nostro bacino d’utenza; a tal fine e in previsione della “Conferenza dei Sindaci del distretto” che si terra nei prossimi giorni, è nostra ferma intenzione richiedere un incontro con il Sindaco e con tutte le altre forze politiche della compagine di maggioranza per un confronto generale, nel corso del quale verrà altresì formalizzata una proposta tecnico-politica a difesa della nostra struttura ospedaliera.
Sulla questione richiamiamo tutti alla massima responsabilità e partecipazione, e anche se tanti sono i nodi che dovranno essere sciolti, e tante le problematiche che dovranno essere affrontate, le opposizioni, lavoreranno e non lasceranno nulla di intentato per proteggere e difendere con ogni mezzo l’ospedale di Mesagne e in generale il nostro territorio.
Le segreterie politiche PDL, MI,DC |