Sito Ufficiale della Democrazia Cristiana Mesagne: agosto 2009
 
 
lunedì 17 agosto 2009
DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO POLITICO GIUSEPPE PIZZA
Roma li, 13 agosto ’09

La Sentenza del TAR Lazio, che esclude i crediti formativi provenienti dalla frequenza dell’ora di religione ai fini del punteggio scolastico e pertanto anche la partecipazione degli stessi insegnanti agli scrutini dei consigli di classe, per la Democrazia Cristiana, risulta discriminatoria e pretestuosa.
Circa il 90% degli studenti e delle famiglie ha scelto e sceglie l’ora di religione, giacchè l’antropologia cristiana non è un orpello culturale ma parte integrante della cultura italiana, e specificità strutturale della nostra identità nazionale.
La fonte del diritto deve essere sempre incarnata sul principio inviolabile della dignità della persona umana e dei suoi naturali ed incomprimibili diritti, tra cui : le istanze della propria coscienza religiosa, sancite tra l’altro dalla nostra carta costituzionale, e che una sentenza anti identitaria, di stampo laicista e tardo illuminista, non può assolutamente relegare nell’ambito della sfera privata o addirittura annullare in nome di una astrattezza giuridica. La Democrazia Cristiana plaude pertanto all’iniziativa del Ministro della Pubblica Istruzione, On. Maria Stella Gelmini, di impugnare tale ideologica sentenza innanzi al Consiglio di Stato, richiamando la ben diversa concezione di laicità dello Stato contenuta in diverse e recenti Sentenze della Corte Costituzionale.
posted by segreteria Dc @ 10:14  
giovedì 6 agosto 2009
L’Udc diventa Partito della nazione e cancella lo scudo crociato
Da "il Giornale" del 4 agosto 2009



Parlavano di «nuovi arrivi» nell’Udc, di bipartitismo e bipolarismo fallito, di «progetto nuovo». E hanno buttato lì che «lo scudo crociato potrebbe lasciare il simbolo dell’Udc che diventerà Partito della nazione». E che gli aggettivi cristiano e cattolico non li usano più perché «possono irritare qualcuno» e perché «in fondo nel partito ci sono già i liberali di Ferdinando Adornato». Di più, che il «decalogo», intendendo con ciò i Dieci comandamenti, in fondo è solo l’insieme «dei valori della morale naturale, che sta a monte del Cristianesimo e che tutti condividono». E che «è stato un errore storico fare la Democrazia cristiana perché in nome del Cristianesimo abbiamo visto fare molte brutte cose. Era meglio continuare a chiamarsi Partito popolare». Parole pronunciate non da un iscritto qualsiasi, ma da Vincenzo Lorenzelli, presidente della costituente nazionale del partito di Pierferdinando Casini, alla presenza di Rosario Monteleone, coordinatore ligure. L’appuntamento era per presentare nuovi arrivi nel partito. Dal deputato ex Pdl Gabriella Mondello e dal coordinatore provinciale genovese Pdl Giovanni Boitano, agli ex consiglieri comunali e municipali del Pd genovese Gian Lorenzo Bruni, Umberto Lo Grasso, Marco Bulgarelli e Francesco Munizzi. Inevitabile, visti i nuovi scenari cui sembra guardare un partito che finora ha cercato in tutti i modi di presentarsi come espressione del centrismo cattolico, portando in tribunale (e perdendo) la battaglia per fregiarsi dello stemma storico della Dc, concentrarsi sulla collocazione dell’Udc. Ed è in questa occasione che Vincenzo Lorenzelli rispolvera un’immagine più «morale» possibile: «Saremo come una brava ragazza che aspetta l’uomo che le farà da marito, uno e uno solo. Se non arriva, preferirà rimanere zitella». In effetti non ha detto «pura e immacolata».
posted by segreteria Dc @ 10:02  
domenica 2 agosto 2009
Dopo la verifica di maggioranza la DC rilancia la sua azione
La verifica di maggioranza è ormai archiviata e nonostante qualche affanno di troppo abbiamo una nuova giunta a cui non possiamo che augurare le “stesse fortune” di quella uscente, lo diciamo con convinzione in quanto confortati dalle dichiarazioni del Sindaco che in più occasioni ha affermato che era assolutamente soddisfatto del lavoro svolto dai suoi precedenti assessori. I problemi che hanno reso necessario un rimpasto sembrano, dunque, essere altri. Si è parlato di incomprensioni all’interno della giunta, di mancanza di collegialità, di sovraesposizioni mediatiche di alcuni assessori rei di aver lavorato troppo e bene, ma di non aver adempiuto a tutti i passaggi farraginosi soliti di normali procedure amministrative.
I grandi saggi hanno dovuto mettersi al lavoro per cercare una soluzione e trovare qualche vittima sacrificale visti i malcontenti che agitavano politici e lobby pubbliche e private. Il sacrificio doveva avvenire per Pasqua, come nella migliore tradizione cristiana, ma qualcosa è andato storto. I saggi hanno così dovuto ripiegare sul un piano alternativo.
A prevalere dunque è stato il partito della conservazione, il partito dei “vecchi”, ma irriducibili, notabili cittadini, consiglieri fedeli delle massime istituzioni, poco inclini a cedere il passo a giovani capaci ed intraprendenti considerati da questi arrivisti e “poco..educati” probabilmente ad un modo di fare politica vecchio e scellerato, e cioè la politica del compromesso, una politica un po’ pusillanime capace solo di accontentare qualcuno ai danni degli interessi della collettività, mortificando anche gli impegni programmatici condivisi con le forze politiche ad inizio legislatura.
Noi riteniamo anche inusuale il modo con cui si è proceduto a questa verifica; si è trattato semplicemente di una “piacevole chiacchierata” fra il Sindaco e le forze politiche, ma abbiamo modo di ritenere che il piatto era stato preparato e pronto ad essere servito già dal Marzo u.s.; stava per scompaginare i piani dei fedeli consiglieri del RE, il sorprendente MPA, partito cresciuto a dismisura negli ultimi tre mesi, non in termini di consensi popolari, ma in termini di rappresentanza consiliare, però grazie a notti consigliere tutto si è come dire…aggiustato!
Una inutile ed imbarazzante passerella, dunque, quella delle consultazioni, che ha avuto il suo triste epilogo nella riunione del 20 luglio dove abbiamo assistito alla rumorosa disapprovazione della giunta partorita in “piena autonomia” dal Sindaco da parte di tre consiglieri ribelli e che ha visto Incalza insieme ai suoi “affezionati consiglieri” decretare l’inevitabile fine del centro destra ed indicare, quale strada maestra, quella delle dimissioni. In quell’occasione noi esprimemmo le nostre perplessità sulle scelte politiche che avevano portato alla formazione di quella giunta bi-colore, ma fummo solidali nel condividere le inevitabili conseguenze delle dimissioni controfirmando anche un documento che andava in quella direzione. Il resto è storia risaputa. Si è rinunciato alla dignità invocando l’interesse prevalente del paese che non doveva cadere in mano al commissario, ma nella sostanza si è data cittadinanza ad interessi particolari di formazioni politiche che non hanno nemmeno lottato per conquistare lo storico risultato della vittoria del centro-destra.
In quella tornata elettorale invece la Democrazia Cristiana era presente con i suoi uomini, con le sue donne, ed Il suo determinante consenso e il suo impegno a sostenere il sindaco incalza furono giustamente premiati con la partecipazione in giunta. Il partito da quel momento è cresciuto fino a divenire, visti i risultati provinciali, il secondo partito della maggioranza, nonostante ciò esso è stato penalizzato da veti incrociati e strani giochi di potere. Una brutta pagina, dunque, un momento di degrado morale ed intellettuale della nostra vita politica cittadina che sentiamo il dovere di denunciare; constatiamo con amarezza che i consigli comunali sono diventati da un anno a questa parte veri e propri palcoscenici teatrali, in cui vi è stato tanto spazio per le offese, per le illazioni, per le performance cabarettistiche di alcuni estrosi consiglieri e poco spazio invece per prendere decisioni che riguardavano gli interessi dei cittadini. Non possiamo sottacere che nell’ultimo consiglio comunale ci si è permessi di offendere formazioni politiche senza che le stesse abbiano avuto la possibilità di difendersi, come le esternazioni vili fatte dal consigliere P. Molfetta contro il nostro partito, definito da questi, contenitore vuoto, partito della transumanza, ed altro ancora; non vogliamo soffermarci sulla povertà intellettuale di simili dichiarazioni ma ci preme sottolineare come le stesse abbiano offeso non solo i nostri dirigenti e soci, ma anche e soprattutto quei numerosi cittadini che credono nel nostro progetto e che hanno espresso la loro fiducia attraverso lo strumento più alto della democrazia e cioè il voto; in questo delicato passaggio politico siamo rimasti da soli a difendere le nostre posizioni, qualche “fedele” e più forte alleato è stato distratto, probabilmente dalla solenne festività cittadina, poco male, perché, più importante, è stato sentire vicino la nostra gente sempre pronta a sostenerci, tutto ciò ci carica anche in prospettiva futura dove sarà opportuno fare molta attenzione nel valutare le nostre prossime scelte! Cogliamo l’occasione anche per inviare un messaggio ai nostri soci, simpatizzanti ed elettori che la Democrazia Cristiana non starà alla finestra, incomincia una nuova stagione nella quale, all’interno di questa maggioranza, saremo in prima linea per proporre nostre iniziative, pronti a sostenere il programma che abbiamo da sempre condiviso con le altre forze di centro-destra ma attenti e vigili affinché gli interessi prevalenti dei cittadini siano sempre difesi e tutelati.
posted by segreteria Dc @ 00:01  
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