le opposizioni di centro-destra e della democrazia cristiana prendono posizione contro la chiusura dell'ospedale locale
In vista dell’imminente discussione in consiglio regionale del piano di rientro varato nei giorni scorsi dalla stessa giunta e alla esplicitazione del piano di riordino ospedaliero che sarà definito entro fine mese, si è tenuta giovedì u.s. presso la locale sede del PDL un incontro fra le forze politiche di opposizione per affrontare e discutere l’annosa questione del nosocomio cittadino. Le forze partecipanti hanno inizialmente stigmatizzato quanto dichiarato dal PD nei giorni scorsi in merito ad un presunto disinteresse delle altre forze politiche sul tema in parola, tenuto conto che la questione fu ampiamente discussa nel consiglio comunale del 20 luglio u.s. e se pur l’opposizione ebbe un atteggiamento ampiamente costruttivo, mancò da parte della maggioranza quella sensibilità istituzionale di coinvolgere tutte le forze politiche nella condivisone dell’o.d.g. presentato a latere della discussione.
Riteniamo, dunque , che il dibattito su questa delicata questione debba porsi nella maniera più seria e più utile per le esigenze e i bisogni della nostra comunità e la difesa del nostro territorio. Su questo argomento infatti che attiene alla salute del cittadino, a nostro avviso, non vi deve essere spazio per diatribe personali o politiche e tanto meno per sterili strumentalizzazioni.
Prendiamo atto con preoccupazione delle dichiarazioni espresse dal direttore generale della Asl Rodolfo Rollo apparse qualche giorno fa sulle colonne di un quotidiano locale dove egli afferma in modo chiaro e netto che saranno quattro gli ospedali che dovrebbero sopravvivere e che a questi, ha dichiarato ancora Rollo, faranno riferimento altrettanti «Punti di pronto intervento», che avranno sede nelle preesistenti unità ospedaliere che dovranno essere comunque riconvertite, il che equivale a dire chiusi, e cioè Fasano, Cisternino, Mesagne e Ceglie. Queste affermazioni dimostrano in modo inequivocabile che ormai tutto si è deciso dall’alto senza che vi sia stato un minimo coinvolgimento degli enti locali coinvolti, in barba al principio, tanto osannato dal presidente della regione, della massima partecipazione e condivisione nell’attività decisionale. Ennesima dimostrazione di una politica sanitaria gestita con leggerezza e approssimazione, capace solo di trascinare la Puglia in un baratro di debiti , intrisa di tanta demagogia e poca concretezza tipico della filosofia vendoliana. Ci chiediamo, cosa risponde in merito il presunto “garante” e “tutore” del nostro ospedale, il consigliere Matarelli, quali sono stati i criteri che hanno portato a queste ipotesi di riordino, perché la scelta di ridimensionamento è caduta sulla struttura mesagnese visto che, a nostro avviso, vi sono tutte le condizioni per poterla invece conservare e rafforzare?
L’opposizione è concorde nel ribadire sul tema la più assoluta disponibilità ad intraprendere qualunque iniziativa e/o confronto con tutte le forze politiche e sociali coinvolte oltre che con i comuni limitrofi compresi nel nostro bacino d’utenza; a tal fine e in previsione della “Conferenza dei Sindaci del distretto” che si terra nei prossimi giorni, è nostra ferma intenzione richiedere un incontro con il Sindaco e con tutte le altre forze politiche della compagine di maggioranza per un confronto generale, nel corso del quale verrà altresì formalizzata una proposta tecnico-politica a difesa della nostra struttura ospedaliera.
Sulla questione richiamiamo tutti alla massima responsabilità e partecipazione, e anche se tanti sono i nodi che dovranno essere sciolti, e tante le problematiche che dovranno essere affrontate, le opposizioni, lavoreranno e non lasceranno nulla di intentato per proteggere e difendere con ogni mezzo l’ospedale di Mesagne e in generale il nostro territorio.
Le segreterie politiche PDL, MI,DC
All’indomani delle notizie inerenti le modifiche
al piano di rientro regionale, la
DC continua ad insistere sulla necessità
di fare fronte comune dinanzi al pericolo di una definitiva chiusura del “san
Camillo” di Mesagne. Come già dichiarato nel corso del consiglio comunale del
20 luglio u.s. occorre a nostro avviso un
confronto ed un serio dibattito pubblico capace di sensibilizzare sul tema
tutte le forze politiche e non, per
giungere ad una soluzione condivisa. Commentiamo
con una nota di biasimo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal PD, in merito
ad un presunto disinteresse delle altre forze politiche riguardo al pericolo
della chiusura dell’Ospedale. In realtà come già sottolineato dal nostro capo
gruppo Magrì, nel già citato consiglio comunale, nonostante avessimo fortemente
sottolineato la necessità di pensare ad un progetto concreto e unitario che potesse salvaguardare la
struttura, siamo stati chiamati invece a deliberare un ordine del giorno senza
possibilità per le minoranze di visionarlo preventivamente, e dunque discuterlo
con responsabilità. Sebbene riteniamo che non debba essere questo il momento
delle polemiche, crediamo che sia doveroso per la maggioranza, per la giunta e in primis il Sindaco, ad assumere
una posizione chiara e univoca sull’argomento. Ci riferiamo soprattutto all’ambigua
posizione assunta da Sinistra e Libertà
tesa da un lato a giustificare come necessaria la “disastrosa” politica sanitaria vendoliana, mostrando in
tal modo poca convinzione riguardo alla possibilità di preservare la struttura
sanitaria mesagnese, e dall’altro ad assicurare l’impegno personale del proprio consigliere
regionale Matarelli su questa importante questione.
Da parte sua il Partito Democratico sembra essere
pronto ad intraprendere una battaglia
comune - anche se questo comporta porsi
in contrasto con la giunta Vendola dallo stesso partito sostenuta – ma ci
chiediamo se sono disposti a fare la
stessa cosa i rappresentanti di SEL primo fra tutti il consigliere regionale
Matarelli. In particolare come
sottolineato dagli stessi Giovani
Democratici, sarebbe opportuno che lo stesso consigliere – il quale, alla
vigilia del consiglio comunale richiamato, ci aveva rassicurato circa il nosocomio
mesagnese che nessuna chiusura vi
sarebbe stata – ci possa chiarire quanto è emerso da alcune indiscrezioni
dell’ultima ora secondo cui il destino
dell’Ospedale di Mesagne sarebbe segnato
e le strutture salve sarebbero oltre a quella di Brindisi, quelle di Francavilla,
Ostuni e S. Pietro Vernotico.
Crediamo che tutti siano concordi nel ritenere
che una struttura come il “San Camillo de Lellis” che in passato è stata da
tutti considerata una delle strutture più efficienti della sanità brindisina,
non possa e non vada assolutamente chiusa. Non bisogna tra l’altro dimenticare
che proprio di recente l’Ospedale che costituisce meta di un ampio bacino di
utenza è stata dotato di nuove attrezzature e oggetto di ristrutturazioni, senza poi
tralasciare l’aspetto non secondario che con il completamento della
circonvallazione si renderà più agevole
la viabilità verso l’ospedale di Mesagne specialmente per quello proveniente
dalla direttrice sud della provincia. È chiaro dunque che una politica che giustamente
mira ad evitare gli sprechi, nel quadro
di una riorganizzazione generale del
sistema sanitario locale deve partire proprio dalla valorizzazione delle
strutture e delle risorse sanitarie già esistenti sul territorio.
Concludiamo ribadendo la nostra più assoluta disponibilità
ad intraprendere qualunque iniziativa, confronto o tavolo di discussione utile
alla salvaguardia e conservazione della struttura sanitaria locale; e pur
ritenendo che bisognerebbe ripartire dall’impostazione del PAL approvato nel
Marzo 2009, siamo disposti a discutere su qualunque altra possibilità che possa
raccogliere maggiori consensi fra le forze politiche e sociali della città per
sostenere con decisione la difesa della nostra struttura ospedaliera.
la DC chiede al sindaco scoditti dopo quattro mesi dal varo della giunta qual è la sua agenda programmatica
Quali sono gli obiettivi di
questa amministrazione, qual è la sua agenda programmatica? La Democrazia
Cristiana insiste e ritorna su questa
importante questione considerato che dopo quattro mesi dalla formazione della
giunta vi è una preoccupante inerzia programmatica che, a nostro avviso, trasmette incertezze sia ai settori
produttivi di questa comunità che all’intera
cittadinanza.
Diversi infatti sono le tematiche
che attendono un intervento deciso e mirato. Pensiamo fra gli altri al problema
della TARSU che a breve andrà a gravare in maniera incisiva sul bilancio delle
famiglie mesagnesi. In merito riteniamo che l’amministrazione Scoditti abbia
liquidato con troppa superficialità la questione limitandosi ad affermare che
si è trattato di un problema ereditato e che su di esso non vi sono ad oggi
possibilità d’intervento per ridurne il notevole aumento. Questo denota la
totale incapacità di ricerca di soluzioni alternative, infatti noi crediamo che
sia doveroso lavorare su un progetto, un’idea che in questo settore, nel medio
periodo, possa dare la possibilità all’amministrazione di ristabilire tariffe
equilibrate e più sostenibili.
Discutibile ci è apparso anche
l’atteggiamento tenuto dall’attuale amministrazione dinanzi alla denuncia dei
dirigenti della locale squadra di calcio e del comitato civico “terra di
Mesagne” sulle condizioni dello stadio comunale “A. Guarini” in contrada
tagliata. È noto a tutti come durante la
“calda estate mesagnese”,
l’amministrazione abbia impiegato il suo tempo a polemizzare su
questioni che riguardavano la moralità di qualche dirigente del Mesagne 1929
senza minimamente preoccuparsi dello stato di abbandono ed incuria in cui
versava lo stadio; con la conseguenza
alquanto disarmante di sentire dichiarare dall’Assessore ai Lavori Pubblici
Vizzino, alla vigilia dell’inizio del campionato di calcio, che nulla si può
fare se non mettere qualche toppa in quanto non vi sono risorse da poter
destinare a questa struttura, ponendo in tal modo sempre più seri dubbi sulla
sua agibilità e sicurezza.
Abbiamo preso atto dell’incontro che l’amministrazione ha tenuto
con i vari rappresentanti di categoria -
da noi stessi più volte sollecitato - ma
ci duole evidenziare come le dichiarazioni rilasciate dall’amministrazione ci
siano apparse più che espressioni di una chiara azione di governo veri e propri
spot. Tralasciando di sottolineare ancora una volta la gaffe istituzionale di
questa amministrazione nell’illustrare le linee programmatiche relative ad un
importante settore delle attività produttive non in consiglio comunale ma in
una semplice riunione concertativa, sottraendosi di fatto al dibattito con le
altre forze politiche, corre l’obbligo
evidenziare come ci sembrano poco convincenti ed incerte le politiche che
l’attuale amministrazione intende adottare in
merito all’agricoltura.
Sulla crisi che interessa uno dei
settori primari della nostra economia si è tenuto di recente un vivace dibattito soprattutto sul rapporto che
riconduce il fenomeno dell’abbandono delle terre al tema del fotovoltaico. Riteniamo infatti che sia
erroneo parlare di fotovoltaico come la causa di una crisi dell’agricoltura che
perdura da anni. Compito della politica
locale, del mondo associazionistico e di tutti gli operatori del settore è
invece quello di domandarsi seriamente
quali siano i reali motivi della crisi e soprattutto quali gli strumenti e le
soluzioni “concrete” per far ripartire
questo importante settore economico.
Sul tema del fotovoltaico, in
particolare, si sono pronunciati diversi rappresentanti sia locali che
provinciali, con interventi in parte condivisibili se rivolti a sollecitare una
più seria regolamentazione del settore, ma spesso demagogici e disinformativi.
Sulla questione auspichiamo invece che l’amministrazione, e in particolare
l’assessore Zezza, in quanto delegato alle politiche energetiche, voglia
programmare a breve un dibattito pubblico sul tema, attraverso un’assemblea
pubblica o un consiglio comunale monotematico perché si possano dare
informazioni più corrette nel campo di un’importante settore strategico quale
quello delle energie rinnovabili.
Crediamo e ribadiamo ancora una
volta che la nostra comunità ha bisogno di interventi incisivi e adeguati perché
come abbiamo già denunciato più volte una politica di emergenza e non di
prospettiva, quale quella che, a nostro avviso, sta adottando l’amministrazione Scoditti, determina
un notevole spreco di risorse e pone un freno alla crescita complessiva del paese dando
palese dimostrazione di approssimazione e mancanza di programmazione nell’azione di
governo.
Gravi fatti sono accaduti alla vigilia del consiglio comunale di Venerdì u.s. A denunciarne l’accaduto è stata la Democrazia Cristiana che attraverso il legittimo strumento delle “domande d’attualità”, ha invitato il Sindaco Scoditti a render conto del comportamento gravissimo e antidemocratico, lesivo dei diritti delle minoranze quale quello di un utilizzo improprio del sito istituzionale del Comune, per ragioni diverse da quelle per il quale il sito stesso sia stato concepito.
Più precisamente nella serata del 2 settembre u.s. è stato pubblicato sul sito in oggetto un comunicato a firma del Sindaco di Mesagne in cui il Sindaco stesso si dichiarava indignato dalle critiche e dalle presunte calunnie e diffamazioni che la sua persona e l’amministrazione avrebbero subito nei giorni precedenti da esponenti delle opposizioni sulle varie testate e blog locali; non solo, ma contravvenendo alle regole dettate per un corretto funzionamento delle istituzioni comunali, anticipava via web, in assenza di un legittimo contraddittorio, le risposte ad una interpellanza generale richiesta e sottoscritta dalle opposizioni su alcuni importanti temi in discussione nel consiglio comunale del 3 settembre u.s.
Il comunicato che è apparso sul sito e che a molti lettori è sembrata pura propaganda politica, a suscitato disappunto non solo perchè è stato, come abbiamo già sottolineato, diffuso utilizzando uno strumento come quello del sito ufficiale del comune che per sua natura è destinato solo a fornire una corretta informazione delle attività e delle iniziative poste in essere dall’amministrazione, ma anche perché il Sindaco dichiarando testualmente: “diversi interventi di stampa da parte delle opposizioni di questi ultimi giorni mi creano disagio e disappunto... disagio perché non è possibile dedicare risorse di tempo nell’inseguire tutti gli interventi del centrodestra”, ha con esso beffeggiato, minimizzato l’operato legittimamente posto in essere dall’opposizione, critica nei confronti di questa amministrazione, giudicandolo come seccante, e molesto, attribuendo poi alla stessa opposizione dichiarazioni pubbliche, in realtà mai sostenute, come quella che l’estate mesagnese sarebbe costata all’amministrazione più di 200 mila euro, pure invenzioni!
La Democrazia Cristiana ha dunque chiesto ufficialmente al Sindaco di motivare le ragioni di un simile comportamento, chiedendo fra le altre cose se con questo comunicato non riteneva di aver mortificato i lavori del consiglio comunale anticipando le argomentazioni in discussione senza una preventiva discussione e di aver arrecato un grave pregiudizio ai diritti delle opposizioni visto che queste non hanno nessun mezzo per poter rispondere alle gravi affermazioni sul sito istituzionale e se intendeva, dare alle stesse la possibilità di esercitare il diritto di contraddittorio sullo stesso sito ufficiale.
Il Sindaco si è subito lamentato perché la domanda era stata presentata, a suo avviso, troppo a ridosso dell’apertura del consiglio comunale; ma tale circostanza è stata subito sconfessata dalla Democrazia Cristiana che ha avuto modo di ricordare al Signor Sindaco come, per regolamento comunale, le domande di attualità possono essere consegnate fino ad un’ora prima dell’inizio dei lavori e sottolineando tra l’altro che essendo stato il comunicato diffuso sul sito del comune nella serata precedente i lavori del consiglio, l’unica possibilità per consegnare la richiesta della domanda era aspettare l’indomani mattina.
Deludente, vaga e contraddittoria è apparsa invece la risposta del Sindaco sulle questioni sollevate con la domanda d’attualità; in sostanza il Sindaco ha ritenuto prerogativa del primo cittadino usare il sito istituzionale per fare i comunicati, senza specificarne tra l’altro la natura e il merito, aggiungendo di essere disponibile a discutere circa la possibilità che anche gli altri consiglieri potessero eventualmente rilasciare proprie comunicazioni. Ovviamente sul punto la nostra era solo una provocazione, poiché riteniamo che mai un sito istituzionale debba servire alla propaganda politica ed elettorale, né da parte di chi governa né da parte delle opposizioni.
Nessuna spiegazione è stata invece fornita dal Sindaco in merito al fatto di aver anticipato le risposte via web ad una interpellanza generale richiesta e sottoscritta dalle opposizioni, svilendo così il ruolo stesso di un istituzione fondamentale quale quella del consiglio comunale.
In definitiva una gravissima caduta di stile istituzionale di cui non ne comprendiamo le motivazioni. È superfluo ricordare al Sindaco che l’uso di uno strumento pubblico per finalità proprie o peggio ancora di propaganda politica che non consente il legittimo diritto di replica delle minoranze è tipico degli stati autoritari. Il rispetto delle istituzioni per noi rappresenta un valore imprescindibile che non può essere oggetto di deroghe o di compromessi ma va anzi alimentato da tutte le forze politiche di diverso schieramento affinché si pongano le basi per riportare il livello del confronto nell’alveo della normale dialettica politica che a nostro avviso è stata in quest’ultima seduta consiliare spiacevolmente compromessa dal comportamento di alcuni consiglieri della maggioranza, anche di esperienza, che se pur nell’esprimere legittimamente le loro opinioni hanno però, in alcuni momenti, leso più volte la dignità di alcuni consiglieri della minoranza. Comportamenti che le istituzioni preposte dovrebbero con forza censurare. Non ci resta che rimetterci al buon senso del Sindaco e sopratutto del Presidente del Consiglio che dovrebbero garantire tutti. La nostra speranza è dunque che l’episodio citato sia stato solo uno spiacevole incidente!
presentata dalla DC in data 3 settembre una scottante domanda di attualità in consiglio comunale
Di seguito il testo della domanda d'attualità richiesta e ammessa all'ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale di questa mattina (3 Settembre 2010):
La Segreteria Politica della Democrazia Cristiana tramite Il suo capo gruppo consiliare, Dott. Domenico Magrì(nella foto), chiede all’ill.mo Presidente del Consiglio di voler inserire nell’o.d.g. dei lavori del Consiglio Comunale in oggetto le seguente Domanda d’attualità:
Abbiamo letto, dal sito istituzionale del Comune, in data 02 settembre 2010, un comunicato a firma del Sindaco di Mesagne in cui rispondeva alle critiche e alle presunte calunnie e diffamazioni che la sua persona e l’amministrazione avrebbe subito nei giorni precedenti da esponenti delle opposizioni sulle varie testate e blog locali e anticipando anche le risposte a argomentazioni inerenti alcuni importanti temi in discussione nell’odierno consiglio comunale. Si chiede al Sig. Sindaco: • Se non ritiene di aver utilizzato il sito istituzione del comune in modo improprio essendo lo stesso pubblico e finanziato da tutti i cittadini e dunque fra le sue finalità non vi è quella della propaganda politica se non invece di elargire servizi e corrette informazioni ai cittadini? • Se non ritiene di aver arrecato un grave pregiudizio ai diritti delle opposizioni visto che non abbiamo nessun mezzo per poter rispondere alle sue gravi affermazioni sul sito istituzionale se non rimetterci alla discrezionalità della stampa gestita da editori privati? • Se intende, invece dare la possibilità di esercitare il diritto di contraddittorio anche alle opposizioni sul sito in parola? • Nel citato comunicato quali sono le fonti nelle quali lei ritiene di essere stato calunniato e diffamato e non legittimamente criticato come noi riteniamo all’interno delle normali prerogative delle opposizioni? • Se non ritiene di aver mortificato i lavori dell’odierno consiglio comunale anticipando le argomentazioni in discussione nella giornata odierna senza che vi sia stata una preventiva discussione?
la DC richiede di inserire all'odg del cons.com due domande d'attualità
Il portavoce della democrazia cristiana, Alfonso Valentini, rende noto che la Segreteria Politica della Democrazia Cristiana tramite Il suo capo gruppo consiliare Domenico Magrì, ha depositato in data odierna una richiesta d’inserimento nell’o.d.g. dei lavori del consiglio comunale di domani 3 settembre 2010 di due domande d’attualità ai sensi dell’art. 29 del regolamento del consiglio comunale. Le domande d’attualità in parola sono le seguenti: 1. Nell’ambito del programma regionale d’indirizzo in materia di politiche giovanili denominato “Bollenti Spiriti”, con Fondi Deliberazione CIPE n. 35/2005, è stato finanziato al Comune di Mesagne, il progetto “Lab Creation” attraverso il quale l’amministrazione ha progettato la ristrutturazione dell’immobile in passato adibito a “piazza del Pesce” di sua proprietà ubicato in via Lucantonio Resta in pieno centro storico da adibire all’apertura di una struttura polifunzionale con all’interno laboratori musicali e sale lettura. La democrazia Cristiana in seguito alle denuncie a mezzo stampa formulate il 28 luglio u.s. dall’associazione Comitato civico “terra di Mesagne” e alle comunicazioni consegnate sempre alla stampa dall’Ass. Zezza in merito all’argomento il 22 Agosto u.s. chiede al Sig. Sindaco:
• Quando e se è stato eseguito il collaudo della struttura in oggetto e da chi? • Quali sono i motivi che hanno determinato i ritardi per l’apertura di tale struttura, e ad oggi la mancata consegna della stessa ai vincitori del bando per la gestione del laboratorio nonostante che tutti gli allestimenti siano stati completati da tempo? • Se i ritardi sono la conseguenza di inefficienze delle ditte appaltatrici a cui sono stati affidati i lavori di ristrutturazione? • Se l’assessorato di competenza abbia formulato richieste specifiche al resp. dell’ufficio tecnico e quali eventuali risposte scritte ci sono state? • Si richiede un resoconto complessivo dei lavori eseguiti anche in relazione ai rilievi fatti dalla citata associazione circa il coinvolgimento o meno della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia in quanto l’immobile ristrutturato ricade in un’area di particolare interesse archeologico”. _______________________________________________________________________ 2. Apprendiamo dal sito www.poienergia.it che “è stato firmato il 6 agosto u.s. dal Direttore generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica ed inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione sulla Serie generale, il decreto che approva gli elenchi dei progetti ammessi a contributo sulla linea 1.3 del POIN “Interventi a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili, nell’ ambito dell’efficientamento energetico degli edifici e utenze energetiche pubbliche o ad uso pubblico” . A seguito della pubblicazione dell’Avviso pubblico del 19 maggio 2010, rivolto alle Amministrazioni statali, alle Province, ai Comuni ed alle Comunità montane delle Regioni dell’Area Convergenza, sono stati approvati, esattamente nel termine previsto dal decreto di costituzione della Commissione tecnica di esame del 7 luglio 2010, gli elenchi dei progetti beneficiari dei contributi, riferiti alla linea di attività 1.3 «Interventi a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili nell'ambito dell'efficienza energetica degli edifici e utenze energetiche pubbliche o ad uso pubblico», del Programma operativo interregionale POI «Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007-2013”. In Puglia sono stati assegnati oltre 5,4 milioni per progetti nel settore elettrico (fotovoltaico) e oltre 2 milioni per il termico (solare termico e geotermico).” I soggetti beneficiari sono i seguenti: - SETTORE ELETTRICO • Università' del Salento fotovoltaico € 660.000,00 • Comune di Castrignano del Capo fotovoltaico € 339.600,00 • Comune di Tiggiano fotovoltaico € 282.000,00 • Comune di Castelluccio dei Sauri fotovoltaico € 499.500,00 • Comune di Specchia fotovoltaico € 210.000,00 • Comune di Capurso fotovoltaico € 172.320,00 • Comune di Monteleone di Puglia fotovoltaico € 323.700,00 • Comune di Torremaggiore fotovoltaico € 235.100,00 • Ministero della Difesa – Aereonautica Militare fotovoltaico € 497.550,00 • Provincia di Foggia fotovoltaico € 1.000.000,00 • Comune di San Pancrazio fotovoltaico € 189.093,60 • Provincia di Lecce fotovoltaico € 381.071,20 • Comune di Accadia fotovoltaico € 186.000,00 • Comune di Tricase fotovoltaico € 193.600,00 • Comune di Corato fotovoltaico € 254.022,20
- SETTORE TERMICO
• Comune di Minervino di Lecce geotermico € 302.400,00 • Comune di Tricase solare termico € 19.500,00 • Comune di Sanarica geotermico € 118.800,00 • Comune di Palmariggi geotermico € 201.500,00 • Comune di Campi Salentina geotermico e solare termico € 200.000,00 • Comune di Corsano geotermico € 302.400,00 • Comune di San Pietro in Lama geotermico € 289.800,00 • Comune di Stornara solare termico € 17.442,00 • Comune di Acquarica del Capo geotermico € 81.859,00 • Comune di Giurdignano geotermico € 201.600,00 • Ministero della Difesa – Aereonautica Militare geotermico € 341.142,00
Pertanto chiediamo al Sig. Sindaco, viste le finalità del bando in parola, indirizzato all'assegnazione di contributi a favore di progetti per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili su edifici di proprietà delle pubbliche amministrazioni che consentono alle stesse di beneficiare di un notevole risparmio economico.
• Se il comune di Mesagne ha partecipato a suddetto bando?
• Se ha partecipato quali sono stati gli atti formali posti in essere e quali i motivi di esclusione?
• Se non ha partecipato, quali ne sono stati i motivi?
• Se intende partecipare ad altri bandi aventi ad oggetto lo stesso tema?