Sito Ufficiale della Democrazia Cristiana Mesagne: ottobre 2010
 
 
venerdì 8 ottobre 2010
strane coincidenze
Prendiamo atto, afferma  Calabrese(nella foto), con soddisfazione che la relazione presentata dalla DC il 01 ottobre 2010 e posta all’attenzione dell’amministrazione comunale sullo stato attuale del servizio Raccolta e smaltimento degli RSU, che fra l’altro segnalava alcune inadempienze contrattuali al capitolato d’appalto, ha sortito i suoi primi e importanti risultati, sia con la recente affissione sui muri della nostra città della prima iniziativa posta in essere dall’amministrazione comunale, in cui si organizza un convegno – 13 ottobre 2010 - di concerto con la ditta appaltatrice sul delicato tema della raccolta differenziata e sia attraverso l’allocazione di cassonetti per la raccolta differenziata di indumenti, scarpe usate ed accessori, nel numero di dieci in varie vie cittadine. Tralasciando di sottolineare la strana e tempestiva coincidenza delle iniziative in parola plaudiamo alle stesse che vanno nella direzione da noi indicata. L’auspicio è che non siano episodi isolati, ma che rappresentino solo l’inizio di un percorso fatto di interventi che possano incidere in modo significativo sul raggiungimento degli obbiettivi minimi della raccolta differenziata previsti per il 2010 e cioè quelli del 20% propedeutici per una importante riduzione dei costi del servizio. In tal modo, come abbiamo già sottolineato nella nostra relazione, si potrà contribuire per un verso ad un sensibile miglioramento della qualità della vita e per l’altro ad una cospicua diminuzione della TARSU. L’educazione ambientale, il rispetto dell’ambiente, la cultura del risparmio, come abbiamo più volte sottolineato, sono alcuni dei tanti percorsi di legalità che consentono ad una comunità di crescere e progredire. Da parte nostra assicuriamo che su questo tema continueremo ad esercitare un attento monitoraggio cercando nello stesso tempo di mettere in atto iniziative di carattere istituzionale e pubbliche sempre nell’interesse esclusivo della nostra comunità e del nostro territorio. Il segretario Cittadino DC Antonio Calabrese
posted by segreteria Dc @ 23:20  
martedì 5 ottobre 2010
la DC rompe il silenzio sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani da parte del comune di Mesagne
Il Portavoce della DC Valentini e il Segretario Calabrese, presentano la relazione posta all’attenzione dell’amministrazione comunale dal Capogruppo consiliare Magrì sulla  Gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani del comune di Mesagne:



È di questi giorni il clima di tensione e di estremo disappunto  dei cittadini mesagnesi che si trovano a dover fare i conti con il forte incremento della TARSU, tema questo che ha visto impegnato la cronaca di questi ultimi tempi a causa anche dell’impatto all’interno dei bilanci familiari mesagnesi. La Democrazia Cristiana attraverso il suo portavoce Alfonso Valentini, rende noto di aver depositato, alcuni giorni fa, tramite il suo capo gruppo consiliare Domenico Magrì  una relazione da sottoporre all’attenzione  dell’amministrazione comunale sugli attuali costi della gestione degli RSU (rifiuti solidi urbani) e sui notevoli benefici in termini di costi e di impatto ambientale derivanti dall’applicazione di una corretta campagna di raccolta differenziata. La relazione,  sintesi di un meticoloso lavoro di raccolta dati,  si è soffermata   prima sulla  legislazione a tutti i livelli che governa la  raccolta differenziata, quindi ha descritto in breve l’attuale gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) per poi soffermarsi principalmente sulla poca attenzione che l’amministrazione sta ponendo all’argomento.  È importante sottolineare, infatti, come i calcoli che hanno determinato la rimodulazione della tariffa TARSU in aumento del 30% sono stati eseguiti dalla gestione commissariale che come è noto  deve gestire solo l’ordinaria amministrazione, cercando di far quadrare i conti e senza preoccuparsi di fare precise  scelte politiche. Il politico invece deve fare delle scelte, sforzarsi di trovare soluzioni ad un determinato problema specie quando questo incide in modo sensibile e in negativo sul cittadino. È il caso dell’impopolare aumento dell’imposta in parola. A nostro avviso, continua Valentini, la  politica non può limitarsi a dare banali giustificazioni su questo aumento, scaricando le responsabilità sugli altri,  generando insicurezze nei cittadini, e in alcuni casi alimentando uno scontro sociale che imputava la colpa dell’aumento alla stabilizzazione dei lavoratori precari. Una semplificazione del problema che testimonia l’impotenza di un’amministrazione senza idee e senza progetti, capace solo di attribuirsi meriti non propri specie quando sull’argomento afferma che grazie alla lotta all’evasione   si è riusciti a contenere un aumento ancora più importante. Il recupero, infatti, come dimostrerà la relazione depositata, è il risultato della lotta all’elusione e l’evasione degli anni precedenti.

Calabrese, segretario dello scudo crociato,  afferma inoltre che uno dei motivi che spiega l’ atteggiamento critico del partito nei confronti di un’amministrazione silente e soprattutto inerte è il fatto che la ditta appaltatrice,  sta a nostro avviso, contravvenendo sistematicamente ad alcuni obblighi contrattuali che sono fondamentali per rendere la Raccolta differenziata più efficace ed efficiente e ci riferiamo in particolare all’art. 40 del capitolato d’appalto ossia l’obbligo per la ditta di provvedere alla comunicazione,  divulgazione e sensibilizzazione dei cittadini alla raccolta differenziata attraverso l’esposizione di striscioni, affissioni di manifesti, distribuzione di locandine, distribuzione di materiale informativo con supporto di pieghevoli per tipo di raccolta differenziata per ciascuna utenza, consegna di materiale illustrativo in occasione di fiere, pubblicizzare un  numero verde per l'utenza, eccetera.
Davanti a questa palese inadempienza da parte dell’appaltatore l’amministrazione tace; non solo, ma nessuna autonoma iniziativa da parte della stessa amministrazione è stata posta in essere per surrogare la Ditta, e sensibilizzare l’intera cittadinanza alla cultura della raccolta differenziata.
Un’altra importante segnalazione che ci  è pervenuta, riguarda il  problema del mescolamento dei rifiuti differenziati con quelli indifferenziati ad opera della ditta appaltatrice; tale pratica, se accertata,  contravviene ad una precisa norma descritta nel capitolato(art.28 comma 2 par. d). Miscelare indiscriminatamente gli RSU,  oltre a contravvenire ad un preciso obbligo contrattuale  disincentiva di fatto la Raccolta Differenziata in quanto i cittadini vedono, attraverso questa pratica, vanificare il loro impegno. Sollecitiamo dunque l’assessorato all’ambiente ad  intensificare i controlli anche in questa direzione.  
Un ulteriore elemento che avrebbe potuto incidere sul livello qualitativo del servizio di RD, non tenuto assolutamente in considerazione, è che le penali applicabili all’Appaltatore per il mancato rispetto degli obblighi contrattuali, risultano poco incisive e non svolgono la necessaria funzione di deterrenza.
Un altro aspetto del capitolato che ci lascia perplessi  è prevedere per il 2010 e 2011 un obbiettivo di raccolta differenziata rispettivamente del 20 e del 25 per cento. Obbiettivi che non sono assolutamente aderenti né alla legislazione  nazionale né a quella regionale, e  in questo caso l’ ulteriore beffa, è rilevare che nel caso di superamento di entrambi gli obiettivi minimi indicati è prevista un’indennità a favore dell'Appaltatore.
Altro aspetto fondamentale segnalato nella relazione e che potrà senz’altro incidere su una più equa ripartizione della TARSU è  continuare a combattere con tutti gli strumenti possibili l’elusione e l’evasione dell’imposta come è stato fatto negli ultimi 2 anni  che ha determinato di fatto un aumento delle superficie tassabili ( di circa il 2,7%) ed un maggior introito nelle casse comunali.
Nella relazione, inoltre si è dimostrato, attraverso calcoli stimati che già l’aumento della raccolta differenziata secondo quanto stabilito dal capitolato d’appalto, e quindi ci riferiamo a un risultato del 20 per cento nel 2010,  ridurrebbe i costi per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti di almeno il 10, 12 punti percentuali  rispetto a quelli preventivati, in quanto l’aumento della raccolta differenziata da un  lato  riduce i costi per il conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati e dall’altro aumenta i contributi che il consorzio che gestisce i rifiuti differenziati, CONAI, eroga ai Comuni.   Si è cercato di dimostrare, nella citata relazione, che  Incidendo dunque sull’aumento della raccolta differenziata  ci si può avvicinare a valori di costo del servizio di raccolta e smaltimento dei RSU che  permetterebbero anche un azzeramento del ricarico venutosi a determinare nell’anno 2010, e addirittura un guadagno nel caso più virtuoso del 50% che non è un obiettivo  impossibile da realizzare, visto  che comuni a noi vicini come Erchie e Oria, in pochissimo tempo, hanno raggiunto valori che hanno  superato la soglia del 50% partendo fra l’altro da dati vicini allo zero fino al febbraio 2009(www.rifiutiebonifica.puglia.it).  Valentini conclude: Riteniamo che se si lavorasse  con tutto l’impegno necessario  vi potrebbero essere margini per incidere anche sul bilancio in corso attraverso l’assestamento di fine anno che possa prevedere minori costi per il servizio citato e che dunque ponga le basi, se non per un rimborso parziale della Tarsu 2010 sicuramente per una rimodulazione in forte diminuzione dell’imposta per il 2011.
Tuttavia temiamo invece che sul problema si voglia mantenere un basso profilo, come se si voglia far metabolizzare ai cittadini l’impopolare aumento, rendendo in questo modo il prossimo anno più semplice - quasi indolore - imporre la stessa l’imposta. Non crediamo che sia questa invece la strada per elevare la cultura del rispetto e della legalità di una comunità. Bisogna investire invece sulla cultura del rispetto dell’ambiente e del risparmio; Durante le dichiarazioni programmatiche del 12 giugno sull’argomento ci si aspettava, i cittadini si aspettavano, che l’amministrazione proponesse qualche soluzione nel breve e medio periodo sulla materia, ma non vi è stato nient’altro che frasi diffamatorie nei confronti dell’amministrazione precedente  e buone intenzioni puntualmente disattese. Riteniamo quindi che sia arrivato finalmente il tempo per  passare dalle parole alle azioni concrete. È ferma intenzione della Democrazia Cristiana, nelle prossime settimane, tener informata  la cittadinanza sul problema attraverso ogni  strumento utile  a tale scopo. 

di seguito si riporta l'intera relazione:



posted by segreteria Dc @ 23:50  
venerdì 1 ottobre 2010
intervento in cons. com. di Domenico Magrì sul Fotovoltaico 29 settmbere 2010
L'ordine del giorno del consiglio comunale tenutosi nella giornata di ieri prevedeva la discussione e l'analisi della situazione e dello stato dell'arte degli impianti fotovoltaici sul territorio mesagnese. Ancora una volta – come già è accaduto per la delicata questione legata alla chiusura dell’Ospedale – il Sindaco e la sua Giunta, hanno continuato ad assumere un comportamento politicamente inaccettabile, chiedendo alle opposizioni di approvare sic et simpliciter una delibera consiliare che recepiva un atto di indirizzo di giunta, senza che fossero stati consumati quei necessari passaggi istituzionali e cioè attraverso una complessiva e seria discussione nella commissione competente. Non si tratta ovviamente di una mera questione formale ma sostanziale poiché, per un tema come questo, sentito da tutti e di cui da tempo si chiede una discussione pubblica che possa mettere chiarezza ed ordine, si pretende di assumere delle posizioni, che, anche se ampiamente condivisibili per la parte che riguarda la difesa del nostro territorio, a nostro avviso possono esporre l’amministrazione a possibili ricorsi altrimenti facilmente evitabili. in questa vicenda vi è una prima stortura legata al fatto che la commissione competente si è riunita dopo che la giunta aveva già deliberato sull’argomento il proprio atto di indirizzo e non viceversa come sarebbe stata istituzionalmente corretto; pertanto in quella sede si è dovuto discutere di qualcosa che a monte era stato già deciso. Non solo ma come si è denunciato in commissione e ieri in consiglio non è stato richiesto o non si è tenuto conto da parte della giunta del parere dell'ufficio legale del comune in merito alle leggi NAZIONALI emesse dopo la sentenza della corte costituzionale che abrogava alcuni commi della famosa legge regionale n.31 Infatti tali norme, parliamo della legge 129 del 18 agosto 2010, della legge 96 del giugno 2010 (c.d. legge comunitaria 2009) e delle linee guida del decreto leg. 387/03 che, mettono finalmente ordine e chiarezza ad un quadro normativo regionale pugliese in parte spregiudicato, che era sfuggito al controllo dello stesso legislatore. Durante l’intervento si è cercato di dare delle informazioni sulla questione energetica nazionale con uno sguardo rivolto alle fonti rinnovabili al risparmio energetico e agli obiettivi che l'Europa e l'Italia si sono poste per ridurre il fenomeno dell'inquinamento atmosferico (riduzione emissione CO2). Ma occorre superare l’atteggiamento pregiudizievole nei confronti di un tema come quello delle fonti rinnovabili e del fotovoltaico (così come è stato fatta dalla gran parte dei consiglieri) che può invece rappresentare un’opportunità, nonostante le storture fatte a monte dal governo centrale di CSx e dal governo regionale, che il nostro territorio può cogliere. Oggi si riparla di crisi del comparto agricolo perchè il fotovoltaico ha fatto riemergere questa questione facendo passare quel concetto perverso che la crisi agricola sia dovuta alla cessione da parte dei proprietari ed agricoltori di diverse centinai di ettari di terreno. Si tralascia però di ricordare che la comunità europea e i nostri "maldestri" esponenti politici presenti al parlamento europeo hanno da anni compromesso la valorizzazione dei nostri territori attraverso, ad esempio l'incentivazione degli imprenditori agricoli a rimuovere le piantagioni di vitigni a fronte di contributi economici. Sicuramente il fotovoltaico o le fonti rinnovabili in genere (come eolico, biomasse o geotermia) non risolveranno la questione agricola ma sicuramente possono essere molto utili a poter dare un impulso ad una possibile ripresa, come da noi indicato nella nostra proposta di governo durante la campagna elettorale, ossia una PAC comunale ben chiara e definita. Ecco perchè riteniamo riduttivo liquidare tutto con una riunione di commissione e senza voler aprire la discussione e la valutazione di aspetti importanti e di tutela del territorio. Ci si chiede dunque come possa l'atto di indirizzo della giunta non considerare il riferimento normativo della legge 96, non inserire alcun riferimento ad un possibile parere dell'ufficio legale del comune,non discutere di questioni più ampie in merito alla possibilità di restituire al territorio ed al comparto agricolo in generale, realmente ciò che sarà introitato a fronte del pagamento di una tassa a favore del comune di 16keuro x Mwp. Bene l'opera fatta di ricognizione e dello stato dell'arte da parte dell’Ufficio competente, ma esprimiamo forti perplessità sull'analisi delle norme nazionali e sull’atteggiamento superficiale di non voler arrivare al consiglio comunale con un regolamento comunale del fotovoltaico rivisto e corretto con le opportune e dovute modifiche, che servano anche per gestire la situazione per i prossimi tre anni di Conto Energia. Il Consiglio Comunale doveva ,per come concepito, dare informazioni, stimolare un corretto contraddittorio tra le parti, far emergere criticità e sottoporre alla condivisione anche della città un percorso tale da poter dissolvere pregiudizi errati e valutazioni poco razionali. Invece, ancora una volta vi è stata scarsa partecipazione e condivisione, con la volontà di sminuire il ruolo del consiglio comunale e dell'inclusione sociale, che erano stati da questa amministrazione largamente propagandati. Infine occorre ricordare come tali procedimenti non sono slegati dalle norme che prevedono la connessione alla rete nazionale e che l'AEEG ha legiferato in maniera restrittiva e retroattiva, legando rispetto al passato il procedimento autorizzativo dell'impianto con quello della connessione elettrica. Vanno infine ricordati i rilevanti vantaggi e le ricadute positive per la Provincia e Comuni, che possono derivare da una corretta gestione delle fonti rinnovabili in generale; infatti laddove vi sia un’attenta attività di controllo e di coordinamento, ne possono derivare importanti interventi di pubblica utilità, quali l’avere linee interrate e sempre meno linee aeree, o come quello del rifacimento dei manti stradali; oltre al fatto non secondario che l’aumento dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili può nel tempo determinare una significativa diminuzione dell’energia inquinante ed in particolare, per quanto riguarda il nostro territorio, di quella prodotta dalla centrale di Cerano. Nel caso specifico proprio la Provincia potrebbe indurre l’Enel a ridurre la produzione della centrale citata a fronte appunto dell’aumento dell’energia pulita ricavata dalle energie alternative. domenico Magrì - capo gruppo dc -
posted by segreteria Dc @ 08:20  
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