Prendiamo atto, afferma Calabrese(nella foto), con soddisfazione che la relazione presentata dalla DC il 01 ottobre 2010 e posta all’attenzione dell’amministrazione comunale sullo stato attuale del servizio Raccolta e smaltimento degli RSU, che fra l’altro segnalava alcune inadempienze contrattuali al capitolato d’appalto, ha sortito i suoi primi e importanti risultati, sia con la recente affissione sui muri della nostra città della prima iniziativa posta in essere dall’amministrazione comunale, in cui si organizza un convegno – 13 ottobre 2010 - di concerto con la ditta appaltatrice sul delicato tema della raccolta differenziata e sia attraverso l’allocazione di cassonetti per la raccolta differenziata di indumenti, scarpe usate ed accessori, nel numero di dieci in varie vie cittadine. Tralasciando di sottolineare la strana e tempestiva coincidenza delle iniziative in parola plaudiamo alle stesse che vanno nella direzione da noi indicata. L’auspicio è che non siano episodi isolati, ma che rappresentino solo l’inizio di un percorso fatto di interventi che possano incidere in modo significativo sul raggiungimento degli obbiettivi minimi della raccolta differenziata previsti per il 2010 e cioè quelli del 20% propedeutici per una importante riduzione dei costi del servizio. In tal modo, come abbiamo già sottolineato nella nostra relazione, si potrà contribuire per un verso ad un sensibile miglioramento della qualità della vita e per l’altro ad una cospicua diminuzione della TARSU. L’educazione ambientale, il rispetto dell’ambiente, la cultura del risparmio, come abbiamo più volte sottolineato, sono alcuni dei tanti percorsi di legalità che consentono ad una comunità di crescere e progredire.
Da parte nostra assicuriamo che su questo tema continueremo ad esercitare un attento monitoraggio cercando nello stesso tempo di mettere in atto iniziative di carattere istituzionale e pubbliche sempre nell’interesse esclusivo della nostra comunità e del nostro territorio.
Il segretario Cittadino DC
Antonio Calabrese
la DC rompe il silenzio sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani da parte del comune di Mesagne
Il Portavoce della DC
Valentini e il Segretario Calabrese, presentano la relazione posta
all’attenzione dell’amministrazione comunale dal Capogruppo consiliare Magrì sullaGestione del servizio di raccolta e
smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani del comune di Mesagne:
È di questi giorni il clima di tensione e di estremo disappuntodei cittadini mesagnesi che si trovano a
dover fare i conti con il forte incremento della TARSU, tema questo che ha
visto impegnato la cronaca di questi ultimi tempi a causa anche dell’impatto
all’interno dei bilanci familiari mesagnesi. La Democrazia Cristiana attraverso
il suo portavoce Alfonso Valentini,
rende noto di aver depositato, alcuni giorni fa, tramite il suo capo gruppo consiliare
Domenico Magrì una relazione da
sottoporre all’attenzione dell’amministrazione comunale sugli attuali
costi della gestione degli RSU (rifiuti solidi urbani) e sui notevoli benefici
in termini di costi e di impatto ambientale derivanti dall’applicazione di una corretta
campagna di raccolta differenziata. La relazione, sintesi di un meticoloso lavoro di raccolta
dati, si è soffermata prima
sullalegislazione a tutti i livelli che
governa laraccolta differenziata, quindi
ha descritto in breve l’attuale gestione del servizio di raccolta e smaltimento
dei rifiuti solidi urbani (RSU) per poi soffermarsi principalmente sulla poca
attenzione che l’amministrazione sta ponendo all’argomento. È importante sottolineare, infatti, come i
calcoli che hanno determinato la rimodulazione della tariffa TARSU in aumento
del 30% sono stati eseguiti dalla gestione commissariale che come è notodeve gestire solo l’ordinaria
amministrazione, cercando di far quadrare i conti e senza preoccuparsi di fare
precisescelte politiche. Il politico
invece deve fare delle scelte, sforzarsi di trovare soluzioni ad un determinato
problema specie quando questo incide in modo sensibile e in negativo sul
cittadino. È il caso dell’impopolare aumento dell’imposta in parola. A nostro
avviso, continua Valentini, lapolitica non può limitarsi a dare banali
giustificazioni su questo aumento, scaricando le responsabilità sugli
altri,generando insicurezze nei
cittadini, e in alcuni casi alimentando uno scontro sociale che imputava la
colpa dell’aumento alla stabilizzazione dei lavoratori precari. Una semplificazione
del problema che testimonia l’impotenza di un’amministrazione senza idee e
senza progetti, capace solo di attribuirsi meriti non propri specie quando
sull’argomento afferma che grazie alla lotta all’evasionesi è riusciti a contenere un aumento ancora
più importante. Il recupero, infatti, come dimostrerà la relazione depositata,
è il risultato della lotta all’elusione e l’evasione degli anni precedenti.
Calabrese, segretario
dello scudo crociato,afferma inoltre
che uno dei motivi che spiega l’ atteggiamento critico del partito nei
confronti di un’amministrazione silente e soprattutto inerte è il fatto che la
ditta appaltatrice, sta a nostro avviso,
contravvenendo sistematicamente ad alcuni obblighi contrattuali che sono
fondamentali per rendere la Raccolta differenziata più efficace ed efficiente e
ci riferiamo in particolare all’art. 40 del capitolato d’appalto ossia
l’obbligo per la ditta di provvedere alla comunicazione,divulgazione e sensibilizzazione dei
cittadini alla raccolta differenziata attraverso l’esposizione di striscioni, affissioni di manifesti, distribuzione di
locandine, distribuzione di materiale informativo con supporto di pieghevoli
per tipo di raccolta differenziata per ciascuna utenza, consegna di materiale
illustrativo in occasione di fiere, pubblicizzare unnumero verde per l'utenza, eccetera.
Davanti a questa palese inadempienza da parte dell’appaltatore
l’amministrazione tace; non solo, ma nessuna autonoma iniziativa da parte della
stessa amministrazione è stata posta in essere per surrogare la Ditta, e
sensibilizzare l’intera cittadinanza alla cultura della raccolta differenziata.
Un’altra importante segnalazione che ciè pervenuta, riguarda ilproblema
del mescolamento dei rifiuti differenziati con quelli indifferenziati ad opera
della ditta appaltatrice; tale pratica, se accertata, contravviene ad una precisa norma descritta nel
capitolato(art.28 comma 2 par. d). Miscelare indiscriminatamente gli RSU,oltre a contravvenire ad un preciso obbligo
contrattualedisincentiva di fatto la
Raccolta Differenziata in quanto i cittadini vedono, attraverso questa pratica,
vanificare il loro impegno. Sollecitiamo dunque l’assessorato all’ambiente ad intensificare i controlli anche in questa
direzione.
Un ulteriore elemento che avrebbe potuto incidere sul livello
qualitativo del servizio di RD, non tenuto assolutamente in considerazione, è
che le penali applicabili all’Appaltatore per il mancato rispetto degli
obblighi contrattuali, risultano poco incisive e non svolgono la necessaria
funzione di deterrenza.
Un altro aspetto del capitolato che ci lascia perplessiè prevedere per il 2010 e 2011 un obbiettivo
di raccolta differenziata rispettivamente del 20 e del 25 per cento. Obbiettivi
che non sono assolutamente aderenti né alla legislazionenazionale né a quella regionale, ein questo caso l’ ulteriore beffa, è rilevare
che nel caso di superamento di entrambi gli obiettivi minimi indicati è
prevista un’indennità a favore dell'Appaltatore.
Altro
aspetto fondamentale segnalato nella relazione e che potrà senz’altro incidere
su una più equa ripartizione della TARSU ècontinuare a combattere con tutti gli strumenti possibili l’elusione e
l’evasione dell’imposta come è stato fatto negli ultimi 2 anniche ha determinato di fatto un aumento delle
superficie tassabili ( di circa il 2,7%) ed un maggior introito nelle casse
comunali.
Nella relazione, inoltre si è dimostrato, attraverso calcoli stimati che
già l’aumento della raccolta differenziata secondo quanto stabilito dal
capitolato d’appalto, e quindi ci riferiamo a un risultato del 20 per cento nel
2010, ridurrebbe i costi per il servizio
di raccolta e smaltimento rifiuti di almeno il 10, 12 punti percentuali rispetto a quelli preventivati, in quanto
l’aumento della raccolta differenziata da unlatoriduce i costi per il
conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati e dall’altro aumenta i
contributi che il consorzio che gestisce i rifiuti differenziati, CONAI, eroga
ai Comuni.Si è cercato di dimostrare,
nella citata relazione, cheIncidendo
dunque sull’aumento della raccolta differenziataci si può avvicinare a valori di costo del
servizio di raccolta e smaltimento dei RSU chepermetterebbero anche un azzeramento del ricarico venutosi a determinare
nell’anno 2010, e addirittura un guadagno nel caso più virtuoso del 50% che non
è un obiettivoimpossibile da
realizzare, vistoche comuni a noi
vicini come Erchie e Oria, in pochissimo tempo, hanno raggiunto valori che
hannosuperato la soglia del 50%
partendo fra l’altro da dati vicini allo zero fino al febbraio 2009(www.rifiutiebonifica.puglia.it).Valentini
conclude: Riteniamo che se si lavorasse con tutto l’impegno necessariovi potrebbero essere margini per incidere
anche sul bilancio in corso attraverso l’assestamento di fine anno che possa
prevedere minori costi per il servizio citato e che dunque ponga le basi, se
non per un rimborso parziale della Tarsu 2010 sicuramente per una rimodulazione
in forte diminuzione dell’imposta per il 2011.
Tuttavia temiamo invece che sul problema si voglia mantenere un basso
profilo, come se si voglia far metabolizzare ai cittadini l’impopolare aumento,
rendendo in questo modo il prossimo anno più semplice - quasi indolore -
imporre la stessa l’imposta. Non crediamo che sia questa invece la strada per
elevare la cultura del rispetto e della legalità di una comunità. Bisogna
investire invece sulla cultura del rispetto dell’ambiente e del risparmio; Durante
le dichiarazioni programmatiche del 12 giugno sull’argomento ci si aspettava, i
cittadini si aspettavano, che l’amministrazione proponesse qualche soluzione
nel breve e medio periodo sulla materia, ma non vi è stato nient’altro che
frasi diffamatorie nei confronti dell’amministrazione precedentee buone intenzioni puntualmente disattese.
Riteniamo quindi che sia arrivato finalmente il tempo perpassare dalle parole alle azioni concrete. È
ferma intenzione della Democrazia Cristiana, nelle prossime settimane, tener
informatala cittadinanza sul problema
attraverso ogni strumento utile a tale scopo.
intervento in cons. com. di Domenico Magrì sul Fotovoltaico 29 settmbere 2010
L'ordine del giorno del consiglio comunale tenutosi nella giornata di ieri prevedeva la discussione e l'analisi della situazione e dello stato dell'arte degli impianti fotovoltaici sul territorio mesagnese.
Ancora una volta – come già è accaduto per la delicata questione legata alla chiusura dell’Ospedale – il Sindaco e la sua Giunta, hanno continuato ad assumere un comportamento politicamente inaccettabile, chiedendo alle opposizioni di approvare sic et simpliciter una delibera consiliare che recepiva un atto di indirizzo di giunta, senza che fossero stati consumati quei necessari passaggi istituzionali e cioè attraverso una complessiva e seria discussione nella commissione competente.
Non si tratta ovviamente di una mera questione formale ma sostanziale poiché, per un tema come questo, sentito da tutti e di cui da tempo si chiede una discussione pubblica che possa mettere chiarezza ed ordine, si pretende di assumere delle posizioni, che, anche se ampiamente condivisibili per la parte che riguarda la difesa del nostro territorio, a nostro avviso possono esporre l’amministrazione a possibili ricorsi altrimenti facilmente evitabili.
in questa vicenda vi è una prima stortura legata al fatto che la commissione competente si è riunita dopo che la giunta aveva già deliberato sull’argomento il proprio atto di indirizzo e non viceversa come sarebbe stata istituzionalmente corretto; pertanto in quella sede si è dovuto discutere di qualcosa che a monte era stato già deciso.
Non solo ma come si è denunciato in commissione e ieri in consiglio non è stato richiesto o non si è tenuto conto da parte della giunta del parere dell'ufficio legale del comune in merito alle leggi NAZIONALI emesse dopo la sentenza della corte costituzionale che abrogava alcuni commi della famosa legge regionale n.31
Infatti tali norme, parliamo della legge 129 del 18 agosto 2010, della legge 96 del giugno 2010 (c.d. legge comunitaria 2009) e delle linee guida del decreto leg. 387/03 che, mettono finalmente ordine e chiarezza ad un quadro normativo regionale pugliese in parte spregiudicato, che era sfuggito al controllo dello stesso legislatore.
Durante l’intervento si è cercato di dare delle informazioni sulla questione energetica nazionale con uno sguardo rivolto alle fonti rinnovabili al risparmio energetico e agli obiettivi che l'Europa e l'Italia si sono poste per ridurre il fenomeno dell'inquinamento atmosferico (riduzione emissione CO2).
Ma occorre superare l’atteggiamento pregiudizievole nei confronti di un tema come quello delle fonti rinnovabili e del fotovoltaico (così come è stato fatta dalla gran parte dei consiglieri) che può invece rappresentare un’opportunità, nonostante le storture fatte a monte dal governo centrale di CSx e dal governo regionale, che il nostro territorio può cogliere.
Oggi si riparla di crisi del comparto agricolo perchè il fotovoltaico ha fatto riemergere questa questione facendo passare quel concetto perverso che la crisi agricola sia dovuta alla cessione da parte dei proprietari ed agricoltori di diverse centinai di ettari di terreno.
Si tralascia però di ricordare che la comunità europea e i nostri "maldestri" esponenti politici presenti al parlamento europeo hanno da anni compromesso la valorizzazione dei nostri territori attraverso, ad esempio l'incentivazione degli imprenditori agricoli a rimuovere le piantagioni di vitigni a fronte di contributi economici.
Sicuramente il fotovoltaico o le fonti rinnovabili in genere (come eolico, biomasse o geotermia) non risolveranno la questione agricola ma sicuramente possono essere molto utili a poter dare un impulso ad una possibile ripresa, come da noi indicato nella nostra proposta di governo durante la campagna elettorale, ossia una PAC comunale ben chiara e definita.
Ecco perchè riteniamo riduttivo liquidare tutto con una riunione di commissione e senza voler aprire la discussione e la valutazione di aspetti importanti e di tutela del territorio.
Ci si chiede dunque come possa l'atto di indirizzo della giunta non considerare il riferimento normativo della legge 96, non inserire alcun riferimento ad un possibile parere dell'ufficio legale del comune,non discutere di questioni più ampie in merito alla possibilità di restituire al territorio ed al comparto agricolo in generale, realmente ciò che sarà introitato a fronte del pagamento di una tassa a favore del comune di 16keuro x Mwp.
Bene l'opera fatta di ricognizione e dello stato dell'arte da parte dell’Ufficio competente, ma esprimiamo forti perplessità sull'analisi delle norme nazionali e sull’atteggiamento superficiale di non voler arrivare al consiglio comunale con un regolamento comunale del fotovoltaico rivisto e corretto con le opportune e dovute modifiche, che servano anche per gestire la situazione per i prossimi tre anni di Conto Energia.
Il Consiglio Comunale doveva ,per come concepito, dare informazioni, stimolare un corretto contraddittorio tra le parti, far emergere criticità e sottoporre alla condivisione anche della città un percorso tale da poter dissolvere pregiudizi errati e valutazioni poco razionali. Invece, ancora una volta vi è stata scarsa partecipazione e condivisione, con la volontà di sminuire il ruolo del consiglio comunale e dell'inclusione sociale, che erano stati da questa amministrazione largamente propagandati.
Infine occorre ricordare come tali procedimenti non sono slegati dalle norme che prevedono la connessione alla rete nazionale e che l'AEEG ha legiferato in maniera restrittiva e retroattiva, legando rispetto al passato il procedimento autorizzativo dell'impianto con quello della connessione elettrica.
Vanno infine ricordati i rilevanti vantaggi e le ricadute positive per la Provincia e Comuni, che possono derivare da una corretta gestione delle fonti rinnovabili in generale; infatti laddove vi sia un’attenta attività di controllo e di coordinamento, ne possono derivare importanti interventi di pubblica utilità, quali l’avere linee interrate e sempre meno linee aeree, o come quello del rifacimento dei manti stradali; oltre al fatto non secondario che l’aumento dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili può nel tempo determinare una significativa diminuzione dell’energia inquinante ed in particolare, per quanto riguarda il nostro territorio, di quella prodotta dalla centrale di Cerano. Nel caso specifico proprio la Provincia potrebbe indurre l’Enel a ridurre la produzione della centrale citata a fronte appunto dell’aumento dell’energia pulita ricavata dalle energie alternative.
domenico Magrì - capo gruppo dc -
le opposizioni di centro-destra e della democrazia cristiana prendono posizione contro la chiusura dell'ospedale locale
In vista dell’imminente discussione in consiglio regionale del piano di rientro varato nei giorni scorsi dalla stessa giunta e alla esplicitazione del piano di riordino ospedaliero che sarà definito entro fine mese, si è tenuta giovedì u.s. presso la locale sede del PDL un incontro fra le forze politiche di opposizione per affrontare e discutere l’annosa questione del nosocomio cittadino. Le forze partecipanti hanno inizialmente stigmatizzato quanto dichiarato dal PD nei giorni scorsi in merito ad un presunto disinteresse delle altre forze politiche sul tema in parola, tenuto conto che la questione fu ampiamente discussa nel consiglio comunale del 20 luglio u.s. e se pur l’opposizione ebbe un atteggiamento ampiamente costruttivo, mancò da parte della maggioranza quella sensibilità istituzionale di coinvolgere tutte le forze politiche nella condivisone dell’o.d.g. presentato a latere della discussione.
Riteniamo, dunque , che il dibattito su questa delicata questione debba porsi nella maniera più seria e più utile per le esigenze e i bisogni della nostra comunità e la difesa del nostro territorio. Su questo argomento infatti che attiene alla salute del cittadino, a nostro avviso, non vi deve essere spazio per diatribe personali o politiche e tanto meno per sterili strumentalizzazioni.
Prendiamo atto con preoccupazione delle dichiarazioni espresse dal direttore generale della Asl Rodolfo Rollo apparse qualche giorno fa sulle colonne di un quotidiano locale dove egli afferma in modo chiaro e netto che saranno quattro gli ospedali che dovrebbero sopravvivere e che a questi, ha dichiarato ancora Rollo, faranno riferimento altrettanti «Punti di pronto intervento», che avranno sede nelle preesistenti unità ospedaliere che dovranno essere comunque riconvertite, il che equivale a dire chiusi, e cioè Fasano, Cisternino, Mesagne e Ceglie. Queste affermazioni dimostrano in modo inequivocabile che ormai tutto si è deciso dall’alto senza che vi sia stato un minimo coinvolgimento degli enti locali coinvolti, in barba al principio, tanto osannato dal presidente della regione, della massima partecipazione e condivisione nell’attività decisionale. Ennesima dimostrazione di una politica sanitaria gestita con leggerezza e approssimazione, capace solo di trascinare la Puglia in un baratro di debiti , intrisa di tanta demagogia e poca concretezza tipico della filosofia vendoliana. Ci chiediamo, cosa risponde in merito il presunto “garante” e “tutore” del nostro ospedale, il consigliere Matarelli, quali sono stati i criteri che hanno portato a queste ipotesi di riordino, perché la scelta di ridimensionamento è caduta sulla struttura mesagnese visto che, a nostro avviso, vi sono tutte le condizioni per poterla invece conservare e rafforzare?
L’opposizione è concorde nel ribadire sul tema la più assoluta disponibilità ad intraprendere qualunque iniziativa e/o confronto con tutte le forze politiche e sociali coinvolte oltre che con i comuni limitrofi compresi nel nostro bacino d’utenza; a tal fine e in previsione della “Conferenza dei Sindaci del distretto” che si terra nei prossimi giorni, è nostra ferma intenzione richiedere un incontro con il Sindaco e con tutte le altre forze politiche della compagine di maggioranza per un confronto generale, nel corso del quale verrà altresì formalizzata una proposta tecnico-politica a difesa della nostra struttura ospedaliera.
Sulla questione richiamiamo tutti alla massima responsabilità e partecipazione, e anche se tanti sono i nodi che dovranno essere sciolti, e tante le problematiche che dovranno essere affrontate, le opposizioni, lavoreranno e non lasceranno nulla di intentato per proteggere e difendere con ogni mezzo l’ospedale di Mesagne e in generale il nostro territorio.
Le segreterie politiche PDL, MI,DC
All’indomani delle notizie inerenti le modifiche
al piano di rientro regionale, la
DC continua ad insistere sulla necessità
di fare fronte comune dinanzi al pericolo di una definitiva chiusura del “san
Camillo” di Mesagne. Come già dichiarato nel corso del consiglio comunale del
20 luglio u.s. occorre a nostro avviso un
confronto ed un serio dibattito pubblico capace di sensibilizzare sul tema
tutte le forze politiche e non, per
giungere ad una soluzione condivisa. Commentiamo
con una nota di biasimo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal PD, in merito
ad un presunto disinteresse delle altre forze politiche riguardo al pericolo
della chiusura dell’Ospedale. In realtà come già sottolineato dal nostro capo
gruppo Magrì, nel già citato consiglio comunale, nonostante avessimo fortemente
sottolineato la necessità di pensare ad un progetto concreto e unitario che potesse salvaguardare la
struttura, siamo stati chiamati invece a deliberare un ordine del giorno senza
possibilità per le minoranze di visionarlo preventivamente, e dunque discuterlo
con responsabilità. Sebbene riteniamo che non debba essere questo il momento
delle polemiche, crediamo che sia doveroso per la maggioranza, per la giunta e in primis il Sindaco, ad assumere
una posizione chiara e univoca sull’argomento. Ci riferiamo soprattutto all’ambigua
posizione assunta da Sinistra e Libertà
tesa da un lato a giustificare come necessaria la “disastrosa” politica sanitaria vendoliana, mostrando in
tal modo poca convinzione riguardo alla possibilità di preservare la struttura
sanitaria mesagnese, e dall’altro ad assicurare l’impegno personale del proprio consigliere
regionale Matarelli su questa importante questione.
Da parte sua il Partito Democratico sembra essere
pronto ad intraprendere una battaglia
comune - anche se questo comporta porsi
in contrasto con la giunta Vendola dallo stesso partito sostenuta – ma ci
chiediamo se sono disposti a fare la
stessa cosa i rappresentanti di SEL primo fra tutti il consigliere regionale
Matarelli. In particolare come
sottolineato dagli stessi Giovani
Democratici, sarebbe opportuno che lo stesso consigliere – il quale, alla
vigilia del consiglio comunale richiamato, ci aveva rassicurato circa il nosocomio
mesagnese che nessuna chiusura vi
sarebbe stata – ci possa chiarire quanto è emerso da alcune indiscrezioni
dell’ultima ora secondo cui il destino
dell’Ospedale di Mesagne sarebbe segnato
e le strutture salve sarebbero oltre a quella di Brindisi, quelle di Francavilla,
Ostuni e S. Pietro Vernotico.
Crediamo che tutti siano concordi nel ritenere
che una struttura come il “San Camillo de Lellis” che in passato è stata da
tutti considerata una delle strutture più efficienti della sanità brindisina,
non possa e non vada assolutamente chiusa. Non bisogna tra l’altro dimenticare
che proprio di recente l’Ospedale che costituisce meta di un ampio bacino di
utenza è stata dotato di nuove attrezzature e oggetto di ristrutturazioni, senza poi
tralasciare l’aspetto non secondario che con il completamento della
circonvallazione si renderà più agevole
la viabilità verso l’ospedale di Mesagne specialmente per quello proveniente
dalla direttrice sud della provincia. È chiaro dunque che una politica che giustamente
mira ad evitare gli sprechi, nel quadro
di una riorganizzazione generale del
sistema sanitario locale deve partire proprio dalla valorizzazione delle
strutture e delle risorse sanitarie già esistenti sul territorio.
Concludiamo ribadendo la nostra più assoluta disponibilità
ad intraprendere qualunque iniziativa, confronto o tavolo di discussione utile
alla salvaguardia e conservazione della struttura sanitaria locale; e pur
ritenendo che bisognerebbe ripartire dall’impostazione del PAL approvato nel
Marzo 2009, siamo disposti a discutere su qualunque altra possibilità che possa
raccogliere maggiori consensi fra le forze politiche e sociali della città per
sostenere con decisione la difesa della nostra struttura ospedaliera.
la DC chiede al sindaco scoditti dopo quattro mesi dal varo della giunta qual è la sua agenda programmatica
Quali sono gli obiettivi di
questa amministrazione, qual è la sua agenda programmatica? La Democrazia
Cristiana insiste e ritorna su questa
importante questione considerato che dopo quattro mesi dalla formazione della
giunta vi è una preoccupante inerzia programmatica che, a nostro avviso, trasmette incertezze sia ai settori
produttivi di questa comunità che all’intera
cittadinanza.
Diversi infatti sono le tematiche
che attendono un intervento deciso e mirato. Pensiamo fra gli altri al problema
della TARSU che a breve andrà a gravare in maniera incisiva sul bilancio delle
famiglie mesagnesi. In merito riteniamo che l’amministrazione Scoditti abbia
liquidato con troppa superficialità la questione limitandosi ad affermare che
si è trattato di un problema ereditato e che su di esso non vi sono ad oggi
possibilità d’intervento per ridurne il notevole aumento. Questo denota la
totale incapacità di ricerca di soluzioni alternative, infatti noi crediamo che
sia doveroso lavorare su un progetto, un’idea che in questo settore, nel medio
periodo, possa dare la possibilità all’amministrazione di ristabilire tariffe
equilibrate e più sostenibili.
Discutibile ci è apparso anche
l’atteggiamento tenuto dall’attuale amministrazione dinanzi alla denuncia dei
dirigenti della locale squadra di calcio e del comitato civico “terra di
Mesagne” sulle condizioni dello stadio comunale “A. Guarini” in contrada
tagliata. È noto a tutti come durante la
“calda estate mesagnese”,
l’amministrazione abbia impiegato il suo tempo a polemizzare su
questioni che riguardavano la moralità di qualche dirigente del Mesagne 1929
senza minimamente preoccuparsi dello stato di abbandono ed incuria in cui
versava lo stadio; con la conseguenza
alquanto disarmante di sentire dichiarare dall’Assessore ai Lavori Pubblici
Vizzino, alla vigilia dell’inizio del campionato di calcio, che nulla si può
fare se non mettere qualche toppa in quanto non vi sono risorse da poter
destinare a questa struttura, ponendo in tal modo sempre più seri dubbi sulla
sua agibilità e sicurezza.
Abbiamo preso atto dell’incontro che l’amministrazione ha tenuto
con i vari rappresentanti di categoria -
da noi stessi più volte sollecitato - ma
ci duole evidenziare come le dichiarazioni rilasciate dall’amministrazione ci
siano apparse più che espressioni di una chiara azione di governo veri e propri
spot. Tralasciando di sottolineare ancora una volta la gaffe istituzionale di
questa amministrazione nell’illustrare le linee programmatiche relative ad un
importante settore delle attività produttive non in consiglio comunale ma in
una semplice riunione concertativa, sottraendosi di fatto al dibattito con le
altre forze politiche, corre l’obbligo
evidenziare come ci sembrano poco convincenti ed incerte le politiche che
l’attuale amministrazione intende adottare in
merito all’agricoltura.
Sulla crisi che interessa uno dei
settori primari della nostra economia si è tenuto di recente un vivace dibattito soprattutto sul rapporto che
riconduce il fenomeno dell’abbandono delle terre al tema del fotovoltaico. Riteniamo infatti che sia
erroneo parlare di fotovoltaico come la causa di una crisi dell’agricoltura che
perdura da anni. Compito della politica
locale, del mondo associazionistico e di tutti gli operatori del settore è
invece quello di domandarsi seriamente
quali siano i reali motivi della crisi e soprattutto quali gli strumenti e le
soluzioni “concrete” per far ripartire
questo importante settore economico.
Sul tema del fotovoltaico, in
particolare, si sono pronunciati diversi rappresentanti sia locali che
provinciali, con interventi in parte condivisibili se rivolti a sollecitare una
più seria regolamentazione del settore, ma spesso demagogici e disinformativi.
Sulla questione auspichiamo invece che l’amministrazione, e in particolare
l’assessore Zezza, in quanto delegato alle politiche energetiche, voglia
programmare a breve un dibattito pubblico sul tema, attraverso un’assemblea
pubblica o un consiglio comunale monotematico perché si possano dare
informazioni più corrette nel campo di un’importante settore strategico quale
quello delle energie rinnovabili.
Crediamo e ribadiamo ancora una
volta che la nostra comunità ha bisogno di interventi incisivi e adeguati perché
come abbiamo già denunciato più volte una politica di emergenza e non di
prospettiva, quale quella che, a nostro avviso, sta adottando l’amministrazione Scoditti, determina
un notevole spreco di risorse e pone un freno alla crescita complessiva del paese dando
palese dimostrazione di approssimazione e mancanza di programmazione nell’azione di
governo.
Gravi fatti sono accaduti alla vigilia del consiglio comunale di Venerdì u.s. A denunciarne l’accaduto è stata la Democrazia Cristiana che attraverso il legittimo strumento delle “domande d’attualità”, ha invitato il Sindaco Scoditti a render conto del comportamento gravissimo e antidemocratico, lesivo dei diritti delle minoranze quale quello di un utilizzo improprio del sito istituzionale del Comune, per ragioni diverse da quelle per il quale il sito stesso sia stato concepito.
Più precisamente nella serata del 2 settembre u.s. è stato pubblicato sul sito in oggetto un comunicato a firma del Sindaco di Mesagne in cui il Sindaco stesso si dichiarava indignato dalle critiche e dalle presunte calunnie e diffamazioni che la sua persona e l’amministrazione avrebbero subito nei giorni precedenti da esponenti delle opposizioni sulle varie testate e blog locali; non solo, ma contravvenendo alle regole dettate per un corretto funzionamento delle istituzioni comunali, anticipava via web, in assenza di un legittimo contraddittorio, le risposte ad una interpellanza generale richiesta e sottoscritta dalle opposizioni su alcuni importanti temi in discussione nel consiglio comunale del 3 settembre u.s.
Il comunicato che è apparso sul sito e che a molti lettori è sembrata pura propaganda politica, a suscitato disappunto non solo perchè è stato, come abbiamo già sottolineato, diffuso utilizzando uno strumento come quello del sito ufficiale del comune che per sua natura è destinato solo a fornire una corretta informazione delle attività e delle iniziative poste in essere dall’amministrazione, ma anche perché il Sindaco dichiarando testualmente: “diversi interventi di stampa da parte delle opposizioni di questi ultimi giorni mi creano disagio e disappunto... disagio perché non è possibile dedicare risorse di tempo nell’inseguire tutti gli interventi del centrodestra”, ha con esso beffeggiato, minimizzato l’operato legittimamente posto in essere dall’opposizione, critica nei confronti di questa amministrazione, giudicandolo come seccante, e molesto, attribuendo poi alla stessa opposizione dichiarazioni pubbliche, in realtà mai sostenute, come quella che l’estate mesagnese sarebbe costata all’amministrazione più di 200 mila euro, pure invenzioni!
La Democrazia Cristiana ha dunque chiesto ufficialmente al Sindaco di motivare le ragioni di un simile comportamento, chiedendo fra le altre cose se con questo comunicato non riteneva di aver mortificato i lavori del consiglio comunale anticipando le argomentazioni in discussione senza una preventiva discussione e di aver arrecato un grave pregiudizio ai diritti delle opposizioni visto che queste non hanno nessun mezzo per poter rispondere alle gravi affermazioni sul sito istituzionale e se intendeva, dare alle stesse la possibilità di esercitare il diritto di contraddittorio sullo stesso sito ufficiale.
Il Sindaco si è subito lamentato perché la domanda era stata presentata, a suo avviso, troppo a ridosso dell’apertura del consiglio comunale; ma tale circostanza è stata subito sconfessata dalla Democrazia Cristiana che ha avuto modo di ricordare al Signor Sindaco come, per regolamento comunale, le domande di attualità possono essere consegnate fino ad un’ora prima dell’inizio dei lavori e sottolineando tra l’altro che essendo stato il comunicato diffuso sul sito del comune nella serata precedente i lavori del consiglio, l’unica possibilità per consegnare la richiesta della domanda era aspettare l’indomani mattina.
Deludente, vaga e contraddittoria è apparsa invece la risposta del Sindaco sulle questioni sollevate con la domanda d’attualità; in sostanza il Sindaco ha ritenuto prerogativa del primo cittadino usare il sito istituzionale per fare i comunicati, senza specificarne tra l’altro la natura e il merito, aggiungendo di essere disponibile a discutere circa la possibilità che anche gli altri consiglieri potessero eventualmente rilasciare proprie comunicazioni. Ovviamente sul punto la nostra era solo una provocazione, poiché riteniamo che mai un sito istituzionale debba servire alla propaganda politica ed elettorale, né da parte di chi governa né da parte delle opposizioni.
Nessuna spiegazione è stata invece fornita dal Sindaco in merito al fatto di aver anticipato le risposte via web ad una interpellanza generale richiesta e sottoscritta dalle opposizioni, svilendo così il ruolo stesso di un istituzione fondamentale quale quella del consiglio comunale.
In definitiva una gravissima caduta di stile istituzionale di cui non ne comprendiamo le motivazioni. È superfluo ricordare al Sindaco che l’uso di uno strumento pubblico per finalità proprie o peggio ancora di propaganda politica che non consente il legittimo diritto di replica delle minoranze è tipico degli stati autoritari. Il rispetto delle istituzioni per noi rappresenta un valore imprescindibile che non può essere oggetto di deroghe o di compromessi ma va anzi alimentato da tutte le forze politiche di diverso schieramento affinché si pongano le basi per riportare il livello del confronto nell’alveo della normale dialettica politica che a nostro avviso è stata in quest’ultima seduta consiliare spiacevolmente compromessa dal comportamento di alcuni consiglieri della maggioranza, anche di esperienza, che se pur nell’esprimere legittimamente le loro opinioni hanno però, in alcuni momenti, leso più volte la dignità di alcuni consiglieri della minoranza. Comportamenti che le istituzioni preposte dovrebbero con forza censurare. Non ci resta che rimetterci al buon senso del Sindaco e sopratutto del Presidente del Consiglio che dovrebbero garantire tutti. La nostra speranza è dunque che l’episodio citato sia stato solo uno spiacevole incidente!
presentata dalla DC in data 3 settembre una scottante domanda di attualità in consiglio comunale
Di seguito il testo della domanda d'attualità richiesta e ammessa all'ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale di questa mattina (3 Settembre 2010):
La Segreteria Politica della Democrazia Cristiana tramite Il suo capo gruppo consiliare, Dott. Domenico Magrì(nella foto), chiede all’ill.mo Presidente del Consiglio di voler inserire nell’o.d.g. dei lavori del Consiglio Comunale in oggetto le seguente Domanda d’attualità:
Abbiamo letto, dal sito istituzionale del Comune, in data 02 settembre 2010, un comunicato a firma del Sindaco di Mesagne in cui rispondeva alle critiche e alle presunte calunnie e diffamazioni che la sua persona e l’amministrazione avrebbe subito nei giorni precedenti da esponenti delle opposizioni sulle varie testate e blog locali e anticipando anche le risposte a argomentazioni inerenti alcuni importanti temi in discussione nell’odierno consiglio comunale. Si chiede al Sig. Sindaco: • Se non ritiene di aver utilizzato il sito istituzione del comune in modo improprio essendo lo stesso pubblico e finanziato da tutti i cittadini e dunque fra le sue finalità non vi è quella della propaganda politica se non invece di elargire servizi e corrette informazioni ai cittadini? • Se non ritiene di aver arrecato un grave pregiudizio ai diritti delle opposizioni visto che non abbiamo nessun mezzo per poter rispondere alle sue gravi affermazioni sul sito istituzionale se non rimetterci alla discrezionalità della stampa gestita da editori privati? • Se intende, invece dare la possibilità di esercitare il diritto di contraddittorio anche alle opposizioni sul sito in parola? • Nel citato comunicato quali sono le fonti nelle quali lei ritiene di essere stato calunniato e diffamato e non legittimamente criticato come noi riteniamo all’interno delle normali prerogative delle opposizioni? • Se non ritiene di aver mortificato i lavori dell’odierno consiglio comunale anticipando le argomentazioni in discussione nella giornata odierna senza che vi sia stata una preventiva discussione?
la DC richiede di inserire all'odg del cons.com due domande d'attualità
Il portavoce della democrazia cristiana, Alfonso Valentini, rende noto che la Segreteria Politica della Democrazia Cristiana tramite Il suo capo gruppo consiliare Domenico Magrì, ha depositato in data odierna una richiesta d’inserimento nell’o.d.g. dei lavori del consiglio comunale di domani 3 settembre 2010 di due domande d’attualità ai sensi dell’art. 29 del regolamento del consiglio comunale. Le domande d’attualità in parola sono le seguenti: 1. Nell’ambito del programma regionale d’indirizzo in materia di politiche giovanili denominato “Bollenti Spiriti”, con Fondi Deliberazione CIPE n. 35/2005, è stato finanziato al Comune di Mesagne, il progetto “Lab Creation” attraverso il quale l’amministrazione ha progettato la ristrutturazione dell’immobile in passato adibito a “piazza del Pesce” di sua proprietà ubicato in via Lucantonio Resta in pieno centro storico da adibire all’apertura di una struttura polifunzionale con all’interno laboratori musicali e sale lettura. La democrazia Cristiana in seguito alle denuncie a mezzo stampa formulate il 28 luglio u.s. dall’associazione Comitato civico “terra di Mesagne” e alle comunicazioni consegnate sempre alla stampa dall’Ass. Zezza in merito all’argomento il 22 Agosto u.s. chiede al Sig. Sindaco:
• Quando e se è stato eseguito il collaudo della struttura in oggetto e da chi? • Quali sono i motivi che hanno determinato i ritardi per l’apertura di tale struttura, e ad oggi la mancata consegna della stessa ai vincitori del bando per la gestione del laboratorio nonostante che tutti gli allestimenti siano stati completati da tempo? • Se i ritardi sono la conseguenza di inefficienze delle ditte appaltatrici a cui sono stati affidati i lavori di ristrutturazione? • Se l’assessorato di competenza abbia formulato richieste specifiche al resp. dell’ufficio tecnico e quali eventuali risposte scritte ci sono state? • Si richiede un resoconto complessivo dei lavori eseguiti anche in relazione ai rilievi fatti dalla citata associazione circa il coinvolgimento o meno della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia in quanto l’immobile ristrutturato ricade in un’area di particolare interesse archeologico”. _______________________________________________________________________ 2. Apprendiamo dal sito www.poienergia.it che “è stato firmato il 6 agosto u.s. dal Direttore generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica ed inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione sulla Serie generale, il decreto che approva gli elenchi dei progetti ammessi a contributo sulla linea 1.3 del POIN “Interventi a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili, nell’ ambito dell’efficientamento energetico degli edifici e utenze energetiche pubbliche o ad uso pubblico” . A seguito della pubblicazione dell’Avviso pubblico del 19 maggio 2010, rivolto alle Amministrazioni statali, alle Province, ai Comuni ed alle Comunità montane delle Regioni dell’Area Convergenza, sono stati approvati, esattamente nel termine previsto dal decreto di costituzione della Commissione tecnica di esame del 7 luglio 2010, gli elenchi dei progetti beneficiari dei contributi, riferiti alla linea di attività 1.3 «Interventi a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili nell'ambito dell'efficienza energetica degli edifici e utenze energetiche pubbliche o ad uso pubblico», del Programma operativo interregionale POI «Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007-2013”. In Puglia sono stati assegnati oltre 5,4 milioni per progetti nel settore elettrico (fotovoltaico) e oltre 2 milioni per il termico (solare termico e geotermico).” I soggetti beneficiari sono i seguenti: - SETTORE ELETTRICO • Università' del Salento fotovoltaico € 660.000,00 • Comune di Castrignano del Capo fotovoltaico € 339.600,00 • Comune di Tiggiano fotovoltaico € 282.000,00 • Comune di Castelluccio dei Sauri fotovoltaico € 499.500,00 • Comune di Specchia fotovoltaico € 210.000,00 • Comune di Capurso fotovoltaico € 172.320,00 • Comune di Monteleone di Puglia fotovoltaico € 323.700,00 • Comune di Torremaggiore fotovoltaico € 235.100,00 • Ministero della Difesa – Aereonautica Militare fotovoltaico € 497.550,00 • Provincia di Foggia fotovoltaico € 1.000.000,00 • Comune di San Pancrazio fotovoltaico € 189.093,60 • Provincia di Lecce fotovoltaico € 381.071,20 • Comune di Accadia fotovoltaico € 186.000,00 • Comune di Tricase fotovoltaico € 193.600,00 • Comune di Corato fotovoltaico € 254.022,20
- SETTORE TERMICO
• Comune di Minervino di Lecce geotermico € 302.400,00 • Comune di Tricase solare termico € 19.500,00 • Comune di Sanarica geotermico € 118.800,00 • Comune di Palmariggi geotermico € 201.500,00 • Comune di Campi Salentina geotermico e solare termico € 200.000,00 • Comune di Corsano geotermico € 302.400,00 • Comune di San Pietro in Lama geotermico € 289.800,00 • Comune di Stornara solare termico € 17.442,00 • Comune di Acquarica del Capo geotermico € 81.859,00 • Comune di Giurdignano geotermico € 201.600,00 • Ministero della Difesa – Aereonautica Militare geotermico € 341.142,00
Pertanto chiediamo al Sig. Sindaco, viste le finalità del bando in parola, indirizzato all'assegnazione di contributi a favore di progetti per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili su edifici di proprietà delle pubbliche amministrazioni che consentono alle stesse di beneficiare di un notevole risparmio economico.
• Se il comune di Mesagne ha partecipato a suddetto bando?
• Se ha partecipato quali sono stati gli atti formali posti in essere e quali i motivi di esclusione?
• Se non ha partecipato, quali ne sono stati i motivi?
• Se intende partecipare ad altri bandi aventi ad oggetto lo stesso tema?
Intervento del Segretario cittadino Antonio calabrese(nella foto)
È in corso l’ennesima rappresentazione della farsa post-elettorale costruita ai danni dei cittadini mesagnesi. Ci riferiamo all’ultimo vivace dibattito sollevato all’interno della coalizione del centro-sinistra. Dopo la polemica sulla squadra di calcio il PD torna all’attacco colpendo stavolta la lista ferrarese che si è resa protagonista di un imbarazzante lavoro di copiatura di un articolo reperito all’interno della rete sul delicato tema della legalità a propria firma. Ciò che è accaduto è l’evidente conseguenza di quello che più volte era stato denunciato e temuto e cioè l’assenza di una vera coalizione, di un vero progetto politico unitario fatto di interventi concreti per il paese; ciò che invece appare in modo lapalissiano è che la coalizione di governo coglie ogni occasione per litigare o per dare sfogo a rancori non ancora metabolizzati. Assistiamo inerti a questo spettacolo indecoroso mentre il paese aspetta che si cominci a fare qualcosa per la città. E in questo scenario risulta poco convincente l’analisi fatta alcuni giorni fa dal Vice sindaco sul lavoro svolto dalla giunta nei suoi primi cento giorni, soprattutto quando sostiene che è in corso un “oscuro lavoro di messa in ordine…” o quando aggiunge che gli amministratori della giunta Scoditti “non sono succubi dall’ansia da prestazione” A nostro avviso un governo innanzitutto deve offrire ai cittadini e all’intero consiglio comunale la massima trasparenza, e non lavorare nell’oscurità, informando sulle attività che si vogliono porre in essere attraverso le c.d. linee programmatiche che vengono esposte dal sindaco ad inizio consigliatura; e come è noto la DC già in passato ha fortemente criticato questo governo proprio per l’assenza di una concreta programmazione. Per quanto riguarda l’ansia da prestazione ad ora vi è stato solo questa; vedi i rattoppi alle strade o gli interventi alla villa comunale che hanno solo determinato uno spreco di risorse e non risolto il problema in modo organico. Insistiamo nell’affermare che questa è una politica di emergenza e non di prospettiva come qualche giorno fa ha dichiarato il nostro capo gruppo Magrì. Infatti è stato ad oggi completamente ignorato il progetto di realizzare un intervento di ristrutturazione integrale della villa comunale già definito nella precedente consigliatura. Nessuna risorsa, invece, dall’avanzo di amministrazione è stata allocata per ridurre l’oneroso aumento della TARSU; in questo settore non si è nemmeno provato a proporre un piano di raccolta differenziata su tutto il paese per ottenere quei profitti-incentivi attraverso i quali l’amministrazione nei prossimi anni avrebbe potuto contenere i costi attuali. Riteniamo dunque che una coalizione responsabile, anche se costruita al solo fine di vincere le elezioni, abbia il preciso dovere di mettere da parte ogni questione personale e cominciare ad operare responsabilmente per il paese; la città non ha bisogno né di demagogia né di interventi tampone, ma di proposte, progetti e interventi concreti, che possano restituire fiducia e positività ai cittadini mesagnesi, che al momento non sembrano essere nelle priorità di questa coalizione.
56 ° anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi
Oggi 19 agosto si celebra il 56 ° anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi(nella Foto). Calabrese, segretario cittadino DC, vuole ricordare la figura di questo grande statista che ha dato lustro a l’Italia nei primi anni del dopo guerra. Il suo amore per l’Italia, la sua autentica passione politica hanno contribuito a ridare in pochi anni dignità alla sua nazione fin dalla conferenza di pace di PARIGI del 1946 dove difese le ragioni e gli interessi dell’Italia con grande forza; da quel momento gli Stati Uniti e gli altri Paesi europei si rivolsero all’Italia con più rispetto consapevoli che avevano di fronte un interlocutore coerente, coraggioso e leale. Autentico sostenitore dell’integrazione europea fu, insieme a K. Adenauer e R. Schuman, fra i padri fondatori dell’Europa. Un uomo di fede che ha cercato di dire sempre la verità al suo popolo anche a discapito del suo consenso personale davanti a scelte impopolari ma necessarie per il bene del Paese. A pochi giorni dalla sua morte scriveva una lettera a Oscar Luigi Scalfaro che possiamo considerare un passaggio del suo testamento spirituale e politico:«Quello che dobbiamo soprattutto trasmettere l’uno all’altro - scriveva lo statista - è il senso del servizio del prossimo, come ce l’ha indicato il Signore, tradotto e attuato nelle forme più larghe della solidarietà umana, senza menar vanto dell’ispirazione profonda che ci muove e in modo che l’eloquenza dei fatti “tradisca” la sorgente del nostro umanitarismo e della nostra socialità».in queste frasi ci pare scorgere tutta la sua passione politica, la sua concezione della responsabilità di uomo di Stato a servizio della comunità. Un uomo politico dunque di solidi valori umani che ispirato dalla fede è stato per l’Italia e per l’Europa, dopo il secondo dopo guerra, un grande portatore di pace!
Magrì fa il bilancio sui primi mesi del Governo Scoditti
Domenico Magrì
A circa cento giorni dall’inizio del governo Scoditti la Democrazia Cristiana attraverso il suo capogruppo Domenico Magrì traccia un primo bilancio sull’azione di governo partendo proprio dalle parole pronunciate dal capogruppo di Sinistra Unita Pompeo Molfetta, nella seduta consiliare del 5 luglio u.s. “… noi siamo un’alleanza elettorale e abbiamo il grosso problema di diventare una coalizione politica e per diventare una coalizione politica abbiamo bisogno di tempo - non dobbiamo fare mistero di questo -, dobbiamo affinare i meccanismi della comunicazione che - come vedete – ancora sono un po’ incespicanti perché ci sono accelerazioni, frenate, non ci capiamo ancora bene.” Riteniamo che queste affermazioni diano la misura delle esatte difficoltà in cui versa questa amministrazione e che sostanziano il grosso imbroglio consumato a danno dei cittadini mesagnesi. Una coalizione è politica fin dall’accordo elettorale che viene contratto prima delle elezioni e che dovrebbe contenere un programma condiviso e non diventarlo dopo mesi o anni. Tutto ciò conferma tutte le nostre perplessità pre-elettorali sulla eterogeneità di questa coalizione; è indubbio che due progetti politici alternativi (PD e SEL) non possono rappresentare una somma semmai una differenza e tutto ciò non giova anzi frena l’azione di governo. Questo traspare in modo evidente durante i consigli comunali dove non manca occasione in cui Il capo gruppo del PD Damiano bacchetta il consigliere regionale Matarrelli e dove Molfetta cerca di parare i colpi accusando il PD di prevaricare gli alleati utilizzando metodi vecchi che dovrebbero essere superati. Di certo la situazione da quel 5 luglio non è migliorata; sono infatti divisi su tutto, ultima è l’imbarazzante polemica sulla squadra di calcio dove un giorno il PD sfiducia l’assessore allo Sport e quindi il suo Sindaco e dopo poche ore il Sindaco è costretto ad intervenire per correggere la posizione del suo partito. Stretti nella morsa dei due partiti maggiori vi sono gli altri attori non protagonisti di questa “coalizione elettorale” che, in questo clima, hanno evidenti difficoltà ad acquisire una propria visibilità, con conseguente paralisi amministrativa nei settori in cui hanno responsabilità. In questo quadro kafkiano a farne le spese sono tutti i settori produttivi dell’economia mesagnese, che hanno subito una grave battuta d’arresto, specie in un momento in cui occorrono invece iniziative forti. L’assessorato alle attività produttive è stato sollecitato non solo dalla DC ma anche dalle associazioni di categoria a rendere conto dei propositi dell’amministrazione nei settori di pertinenza, ma ad oggi la risposta è stata il silenzio assoluto. Le politiche ambientali si sono ridotte a emanazioni di ordinanze, alcune delle quali sono ridondanti in quanto bastava applicare semplicemente i regolamenti comunali e/o la legge. Nessuna iniziativa invece a favore del contenimento dell’aumento della TARSU e qualcosa si poteva fare iniziando da un migliore utilizzo dell’avanzo di amministrazione. La città soffre a cominciare dalle periferie, dove vi sono quartieri che si sentono abbandonati. Non vi è traccia di un concreto progetto di riqualificazione urbana. Nella villa Comunale vi sono stati interventi fumosi , mentre è necessario intervenire con un progetto organico che possa risolvere il problema del manto pedonale e di un parquet idoneo per i giochi dei bambini per ora intrappolati nella polvere. Per quanto riguarda il problema della sicurezza e legalità, come già sottolineato dal segretario Calabrese vi è bisogno di un’azione coordinata e univoca di tutte le forze politiche e sociali del paese, in quanto tutti possono contribuire a rendere Mesagne una a città vivibile, moderna e produttiva. In definitiva, emerge in maniera desolante per la città quanto da noi manifestato in consiglio comunale ossia la povertà programmatica di questo governo, nessun indirizzo concreto ed a nostro avviso solo interventi tampone (vedasi il “rappezzamento” di alcuni manti stradali) frutto di una politica di emergenza e non di prospettiva.. eppure i numeri questo governo li ha .. o li dovrebbe avere.
la DC esprime solidarietà al consigliere Dimastrodonato
Carmine Dimastrodonato
La Democrazia Cristiana esprime tutta la sua solidarietà al capogruppo consiliare di Mesagne Incalza Dimastrodonato, all’indomani dell’episodio di cui è rimasto vittima. Anche se occorrerà attendere l’esito delle indagini per capirne la natura e la dinamica, l’episodio alla luce anche degli ultimi incresciosi fatti criminosi che continuano a coinvolgere la città di Mesagne incide sulla serenità del paese che impone un univoco e coordinato impegno di tutte le forze politiche e sociali, sul delicato tema della legalità. Già in passato la Democrazia Cristiana aveva sollecitato l’assessore al ramo Faggiano, e l’amministrazione in carica a coinvolgere tutti gli attori istituzionali politici e dell’associazionismo mesagnese a varare un piano comune per dar luogo a quei percorsi indispensabili alla diffusione di una cultura della legalità e del rispetto degli altri, sottolineando come la legalità sia un valore privo di connotazione politica ma patrimonio comune della cittadinanza. Ma ad oggi di quei percorsi della legalità di cui si è tanto parlato all’indomani della formazione della giunta si è persa traccia. Siamo convinti che per quanto riguarda gli aspetti repressivi e operativi le forze dell’ordine stanno operando al meglio delle proprie possibilità e con il massimo impegno nonostante le difficoltà di organico. L’aspetto su cui invece ci vogliamo soffermare e senz’altro quello preventivo. La DC aveva già in passato sollecitato l’amministrazione da una parte a velocizzare le procedure per l’installazione di quei mezzi di assistenza (video sorveglianza) per meglio monitorare e controllare il territorio e dall’altro proponendo quelle azioni di prevenzione e formazione che aiutino a diffondere la cultura del rispetto e della legalità attraverso un confronto continuo all’interno delle scuole con associazioni di volontariato e con tutte le forze dell’ordine; indispensabile, a nostro avviso, è la riattivazione dell’osservatorio sulla legalità, strumento fondamentale per il monitoraggio del paese che consentirebbe, attraverso incontri periodici sui diversi aspetti del problema di studiarli e analizzarli e dare pronte e utili informazioni alle istituzione e ai cittadini. Il Segretario DC Antonio Calabrese