venerdì 29 febbraio 2008 |
IL SIMBOLO DELLA DC TORNA NELLE COMPETIZIONI ELETTORALI. |
COMUNICATO DELL'UFFICIO POLITICO
IL SIMBOLO DELLA DC TORNA NELLE COMPETIZIONI ELETTORALI. FIRMATO DAL SEGRETARIO GIUSEPPE PIZZA L'ACCORDO ELETTORALE CON IL PDL AL SENATO.
Il Segretario della Democrazia Cristiana, Giuseppe Pizza, ha firmato a Roma l’accordo con il PDL, che ha nell’On. Silvio Berlusconi il candidato premier, per l’apparentamento al Senato della Repubblica. Grazie a questa decisione, giunta dopo una serie di incontri che il Segretario Giuseppe Pizza ha avuto nei giorni scorsi, e che si è concretizzata con un incontro cui hanno partecipato, oltre l’On. Berlusconi, anche l’On. Gianfranco Fini, il Sen. Roberto Calderoli e l’On. Raffaele Lombardo, il glorioso Scudo Crociato – Libertas sarà finalmente presente di nuovo sulle schede elettorali, per la prima volta dal 1992, allorquando raggiunse il 29,2%; risultato mai più ottenuto da alcun partito italiano. “E’ un grande orgoglio per tutti i veri democratici cristiani poter ripresentare agli elettori un simbolo cui deve molto l’Italia intera.” Così si è espresso Giuseppe Pizza dopo aver partecipato alla presentazione della nuova coalizione e del suo programma. In questa occasione l’On. Silvio Berlusconi ha sottolineato con particolare calore il coinvolgimento nella coalizione della Democrazia Cristiana, di cui ha ricordato l’impegno profuso per cinquant’anni nella difesa della libertà e nel favorire e sostenere la crescita economica del Paese. “ Adesso, ha aggiunto Pizza è il momento che tutto il Partito si mobiliti e partecipi alla campagna elettorale, consapevole di presentare al Paese delle proposte importanti sotto il profilo sociale, economico e culturale. La nostra adesione alla Democrazia Cristiana, la determinazione con cui ci siamo profusi per vedere nuovamente il nostro scudo impegnato in una competizione elettorale non si basa assolutamente su di un mero elemento nostalgico o di rivalsa perché, invece, siamo consapevoli del nostro profondo legame con un patrimonio di ideali e di risultati che non può certo essere lasciato cadere. Ogni democratico cristiano, ha sostenuto Pizza, decidendo di impegnarsi per l’appuntamento del 13 e del 14 aprile, si tratti delle elezioni politiche o di quelle amministrative, deve essere consapevole del fatto che, mentre si accinge a riprendere il vessillo che fu di Sturzo e di De Gasperi, si richiama al messaggio sociale della Chiesa Cattolica ed alle tradizioni democratico cristiane europee del solidarismo, dell’interclassismo, della valorizzazione della persona umana, della famiglia e delle autonomie locali. Tutto ciò – ha concluso Pizza - costituisce il bagaglio di contenuti e proposte che, il nostro partito intende sostenere in collaborazione con il PDL che, come ha sottolineato con forza l’On. Berlusconi, intende ispirarsi esclusivamente ai valori ed ai principi del Partito Popolare Europeo.” |
posted by segreteria Dc @ 17:47 |
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mercoledì 27 febbraio 2008 |
Bisogna impegnarsi in politica |
I vigliacchi sanno solo lamentarsi. Ma finché c'è cibo in abbondanza (e per adesso ce n'è, viste le panze che circolano) probabilmente continuerà questa abulìa, questa apatìa mortificante, figlia di una profonda immaturità civile. Ma se le cose non cambiano, anche se sembra impossibile a chi vive nell'abbondanza da sempre "l'acqua presto potrebbe toccare il c...". Se non si prende coscienza che la Politica è il timoniere della "nave" Società, e che bisogna impegnarsi in prima persona per controllare che sappia svolgere il suo compito, è inutile lamentarsi.... |
posted by segreteria Dc @ 17:20 |
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Dc sempre più vicina al PdL |
La Chiesa, si sa, non si schiera il 13 aprile e non pare interessata a ricompattare i cattolici italiani sotto un unico partito. E' però sempre più visibile l'insoddisfazione e l'insofferenza per come i cattolici, i loro valori e i loro ideali, sono stati "garantiti" in Italia dal sistema bipolare. Sistema che, specie in una possibile traduzione bipartitica va liberamente a caccia nella vasta e mal custodita prateria degli elettori di centro, quasi tutti cattolici.
L'attuale legge elettorale premia il bipolarismo e le scelte di Veltroni e poi quelle di Berlusconi per il bipartitismo rendono impossibile la costruzione di un grande partito moderato centrista. Quindi, inutile negarlo, cresce nel clero e nei credenti, la nostalgia della Democrazia Cristiana, il partito laico che nei suoi alti e bassi per 50 anni ha governato l'Italia ed è stato capace di "garantire" il Vaticano e tutelare politicamente il cattolicesimo e chi lo ha praticato.
Ecco perchè Silvio Berlusconi ha colto al volo la preoccupazione della gerarchia ecclesiastica che "non gradisce" la scomparsa del simbolo dello scudocrociato e che non è rimasta indifferente allo strappo di Casini e alle sue imprevedibili conseguenze. Fuori l'UDC, il leader del nascente PDL ha fatto di tutto per avere come nuovo partner un altro partito scudocrociato, anzi, il partito dello Scudocrociato per eccellenza. Le trattative sono andate avanti in gran segreto.
A meno di fatti imprevedibili, l'operazione è oramai data per certa e il Cavaliere porta a casa un risultato significativo politicamente e forse anche sotto il profilo elettorale. Si tratta di un patto con la Democrazia Cristiana di Piazza del Gesù, l'unica vera DC che può legittimamente fregiarsi di questa dicitura ed esibire il simbolo con la scritta "libertas", così giura il segretario Pino Pizza, perché così ha deciso una sentenza esecutiva della Corte d'Appello di Roma del 24 gennaio 2007 dopo una battaglia giudiziaria durata tutto l'arco della seconda Repubblica. "E' l'UDC - rincara la dose il Professor Pizza - che continua ad utilizzare lo Scudo crociato in modo illegittimo". Cioè fuorilegge. Per Casini un grattacapo non da poco. Una leccornia per il Cavaliere, che adesso potrebbe spingere Pizza (mite ma coriaceo) a richiedere una azione di sequestro del simbolo usato fin qui dall'UDC.
Intanto spuntano insinuazioni maliziose: c'è chi dice che Pizza ha ceduto la Democrazia Cristiana a Berlusconi per un piatto di lenticchie. Ma da Piazza del Gesù ostentano la sicurezza dei tempi migliori. Dal suo ufficio (60 anni fa ospitava la camera da letto di Alcide De Gasperi) del settecentesco Palazzo Cenci-Bolognetti il segretario Pizza ribadisce che non c'è nessuna svendita, nessuna annessione, nessuna perdita di identità. C'è semplicemente un accordo politico per il ritorno in campo della Democrazia Cristiana di De Gasperi, Sturzo, Fanfani, Moro. In effetti l'accordo con Berlusconi prevede un apparentamento politico, cioè l'ingresso della DC di Pizza (pronta ad allearsi con il Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo) come partito autonomo federato con il PDL, quindi con il proprio simbolo e proprie liste nel centro sud d'Italia: una "Lega", politicamente molto diversa e distinta da quella di Bossi, da presentare geograficamente da (molto) sotto il Po fino alla Sicilia. Nelle realtà scoperte, cioè al nord, alcuni esponenti democristiani indicati dalla Direzione di Piazza del Gesù, potrebbero essere ospitati ed eletti nelle liste del PDL in quota ex Forza Italia.
Per alcuni sondaggisti, il simbolo della DC vale da solo oltre il 2 per cento, quindi capace di superare la quota di sbarramento per l'ingresso alla Camera. E, con la DC in ricostruzione in tutto il Paese, l'obiettivo (ambizioso) di un milione di voti sembra essere alla portata. Sarebbe una dote decisiva per la vittoria nazionale del centro destra che così potrebbe sbancare anche al sud, Sicilia in testa.
In queste ore anche Pizza ha però le sue gatte da pelare con il fermento nei gruppi dirigenti. C'è chi teme l'abbraccio con Berlusconi come una stretta mortale. Insomma un accordo buono per riprendersi una fetta di potere ma incoerente per le differenze ideali e programmatiche con il Cavaliere. Non sono pochi a Piazza del Gesù e in periferia ad essere attratti dalla sirena della Cosa bianca, dal nuovo "grande" centro, considerato oggi più fattibile dopo lo strappo di Casini, la nascita della Rosa bianca (o Rosa d'Italia), il ko di Mastella. Ma sembrano ipotesi avventate. L'attuale legge elettorale ostacola la nascita di un terzo polo. D'altronde l'Udc e la Rosa Bianca hanno sempre risposto picche ai ripetuti inviti della DC di rimettersi tutti insieme, specie sotto lo Scudocrociato. Nelle ultime ore Casini, Pezzotta, Mastella, forse messi di fronte ai rischi della loro sopravvivenza politica, sembrano aver mutato atteggiamento a favore dell'unità centrista.
La credibilità di questi tessitori del nuovo centro è però ridotta al lumicino: fin'ora più che costruire ponti hanno innalzato muri. Oggi Casini e l'UDC, Pezzotta e la Rosa bianca hanno iniziato un percorso legittimo e meritano attenzione e rispetto ma sembrano troppo avvinti nei rispettivi personalismi e chiusi nei propri rancori.
Pertanto, stante questa realtà e deluso per i tentennamenti degli ex amici, Pizza ha sciolto ogni indugio optando per l'apparentamento con Berlusconi, anche per la comune e attiva appartenenza al PPE. Che non è poco, specie quando si tratterà nel 2009 di affrontare le elezioni europee e poi le amministrative, la cartina del tornasole rispetto ai risultati che emergeranno questo 13 aprile, una verifica, forse dirompente, per antiche e nuove alleanze.
L'obiettivo strategico della DC resta comunque quello di ricomporre la diaspora, riportare tutti i centristi moderati di matrice democristiana sotto l'unico vessillo scudocrociato. Si tratterà di capire se questo è un obiettivo possibile stando acquartierati nel campo berlusconiano. Il fallimento di Casini non è solo frutto di limiti ed errori personali. Quel fallimento è il fallimento strategico dell'impossibilità di costruire quel "centro" moderato di ispirazione cattolica all'ombra del Cavaliere. Un'ombra che si proietta adesso, pesante, sulla rientrante DC. Partito importante per tradizione ed esperienza ma, allo stato attuale politicamente ed elettoralmente più debole dell'UDC di Casini. Quindi anche più fagocitabile. Pizza è un politico che viene da lontano, è un pragmatico, di poche parole, uno che non molla l'osso. Con questo professore, coriaceo 61enne d'Aspromonte, la DC adesso rompe l'isolamento, forse torna a giocare una partita importante altrimenti impossibile. Quanto meno ci prova. Primum vivere! Era il monito e il grido di battaglia di Craxi al Midas. Sembra oggi la parola d'ordine dei democristiani che si definiscono doc.
Massimo Falcioni |
posted by segreteria Dc @ 16:46 |
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lunedì 25 febbraio 2008 |
COMUNICATO DELL'UFFICIO POLITICO |
ELEZIONI: LA DC IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. L’ufficio politico della Democrazia Cristiana, riunito oggi a Roma, nella sede di Piazza del Gesù, sotto la direzione del Segretario Nazionale, Prof. Giuseppe Pizza, ha deciso all’unanimità che il partito presenterà proprie liste e propri candidati in tutte le circoscrizioni della Camera dei Deputati e del Senato, utilizzando in esclusiva lo storico simbolo dello scudo crociato – libertas. L’ufficio politico ha, quindi, dato mandato al Segretario Nazionale ed alla delegazione di avviare contatti con tutte le forze politiche disponibili ad una collaborazione sulla base del comune riferimento ai principi ed ai valori del Partito Popolare Europeo. |
posted by segreteria Dc @ 17:54 |
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COMUNICATO ANSA DEL SEGRETARIO PIZZA |
ELEZIONI : PIZZA, DC PRESENTE CON SIMBOLO SCUDO CROCIATO
(ANSA) - ROMA - "In occasione delle prossime elezioni politiche la Democrazia Cristiana sarà presente, utilizzando in esclusiva lo storico simbolo scudo crociato - Libertas, con proprie liste e propri candidati in tutte le Circoscrizioni elettorali sia alla Camera dei Deputati, sia al Senato". Lo annuncia un comunicato del Segretario Politico, Giuseppe Pizza. (ANSA). COM/ S0A QBXB |
posted by segreteria Dc @ 17:19 |
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venerdì 22 febbraio 2008 |
DOVE VA LA DC MESAGNESE? |
Saranno i candidati inseriti nella lista della Democrazia Cristiana di Mesagne a stabilire il percorso politico per le prossime consultazioni amministrative indette per il 13 e 14 aprile p.v. Lo ha stabilito il locale gruppo dirigente il quale ha dato mandato al commissario cittadino Giovanni Guarini di convocare gli aspiranti consiglieri comunali per Martedì prossimo anche per definire e dare corpo al programma amministrativo che caratterizzerà il partito di De Gasperi nella campagna elettorale, di fatto già avviata. In questi mesi la D.C. ha assunto l’iniziativa nel tentativo di aggregare le forze politiche che fanno riferimento all’area moderata centrista, per dare vita ad un polo alternativo ai due schieramenti della sinistra e del centro destra, con un proprio candidato sindaco. Legittimi interessi di alcuni partiti hanno di fatto impedito la percorribilità di tale progetto e pertanto il quadro politico attuale delle alleanze, registra il ritorno omogeneo del movimento “A Sinistra” dopo il lacerante divorzio del 2007, alla sinistra arcobaleno di Bertinotti e Matarrelli e con il PD, non prima però di aver preteso una prova di forza elettorale con CANUTO che lo vedeva contrapposto al candidato sindaco del PD, MOLFETTA. Rimane ancora in piedi la candidatura a sindaco per la Democrazia Cristiana, dell’ex assessore Maurizio Piro, anche se negli ultimi tempi si è aperto un dialogo con il candidato sindaco, già sindaco di Mesagne, Enzo Incalza, che spera in cuor suo, di portare sulla scheda elettorale tra le liste che lo sosterranno, il simbolo dello Scudo Crociato a cui lui è molto legato per via dei suoi trascorsi politici. Inoltre proprio la DC potrebbe risultare determinante per la vittoria al primo turno dello schieramento del Centro Destra. Entro la settimana prossima il quadro sarà più chiaro. La DC punta senza condizioni sul programma amministrativo, lo diciamo con orgoglio, fieri di rappresentare un ideale che nella sua essenza non significa solo essere “moderati” o “di centro” ma anche moderni e quindi “rivoluzionari nelle idee”. Rivoluzionari come i maestri della DC ci hanno insegnato operando scelte coraggiose e a volta costosissime. Essere rivoluzionari, dunque coraggiosi. Avere il coraggio di riprendere un discorso bruscamente interrotto, il coraggio nella consapevolezza che, fatti salvi i valori, gl’ideali e il pensiero degli uomini di riferimento, niente è più come prima. Il coraggio nella coscienza delle difficoltà che incontreremo nell’organizzare una campagna elettorale dura e con scarse risorse economiche, una campagna che per noi sara’ basata soprattutto sui contenuti e sulle idee guardando con attenzione allo Sviluppo economico (Turismo, Agricoltura, Commercio, Artigianato) al Centro Storico, all'Arredo Urbano, all'Ambiente, ai Servizi Sociali ed allo Sport. Lo sviluppo delle singole priorità saranno oggetto di approfondimento da parte dei candidati al Consiglio Comunale. |
posted by segreteria Dc @ 19:57 |
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martedì 19 febbraio 2008 |
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posted by segreteria Dc @ 11:57 |
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lunedì 18 febbraio 2008 |
Intervista al Segretario dal Quotidiano "Libero" del 16 febbraio 2008 |
di TOMMASO MONTESANO ROMA Non è un parlamentare, né un ex. E guida un partito che nel 2006, per giunta nell'Unione, ha raccolto in media lo 0,2%. Eppure il Cavaliere lo bracca da giorni. Meglio, dà la caccia al simbolo che lui porterebbe in dote: lo Scudocrociato con la scritta "li bertas" tornato improvvisamente di moda visto lo stato dei rapporti con l'UDc di Pier Ferdinando Casini. E lui, Giuseppe Pizza, segretario politico della Democrazia cristiana, alza la posta: «Io il simbolo non lo metto a disposizione di nessuno. Sto verificando se c'è la possibilità, senza perdere la nostra identità, di collegarci con il Popolo della Libertà. Noi facciamo riferimento al Partito popolare europeo». Proprio come il PdL. «Esatto, proprio come il PdL del presidente Berlusconi. Però vogliamo mantenere la nostra identità, il nostro simbolo. Il Pd ha fatto un'eccezione per Di Pietro; mi auguro che Berlusconi, oltre che con la Lega, la faccia per noi». Il Cavaliere, almeno stando alle indiscrezioni, sembra pensarla come voi: lo Scudocrociato sulla scheda per attrarre, soprattutto nel Mezzogiorno, i voti centristi... «E io spero che sia così. Sto lavorando perché ciò succeda. Questo ci darebbe la possibilità di dare un contributo alla vittoria del centrodestra nelle regioni meridionali, dove siamo molto radicati». Il piano del Cavaliere è questo: voi vi alleate, in una sorta di Lega del sud federata con il PdL, con il Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo e la nuova Dc di Gianfranco Rotondi. Il tutto, almeno così pensa Berlusconi, in chiave anti-UDc. Lei è disponibile agli apparentamenti? «Sicuramente. Con Lombardo, in particolare, c'è un rapporto di affetto e stima dai tempi della comune militanza nel Movimento giovanile della Dc, all'inizio degli anni Settanta. Le dirò di più». Prego. «È da oltre un anno che mi sto dando da fare per aggregare l'area democratico-cristiana: ho parlato con l'amico Casini, mi sono rivolto agli amici Dc che hanno difficoltà a stare nel Pd...». Risultati? «Scarsi». Però adesso c'è la Rosa bianca del duo Baccini-Tabacci. «È un tentativo che guardo con grandissimo rispetto e grandissima attenzione». E basta? «C'è il rischio che resti solo un fatto di testimonianza. Mi auguro sia una cosa diversa da un pur nobile tentativo di carattere culturale». Come sono i suoi rapporti con l'UDc? «Con Casini ci conosciamo da moltissimo tempo. Anzi, credo che abbia iniziato a fare politica con me quando io ero delegato nazionale del movimento giovanile Dc. Però una contestazione gliela faccio». Quale? «Sul simbolo, querelle giudiziaria a parte, non ci può essere il nome di Casini. Lo Scudocrociato rappresenta qualcosa in più della storia, per quanto rispettabile, di una persona». Parliamo di numeri. Qual è l'obiettivo della Dc? «Non sarebbe azzardato pensare che lo Scudocrociato valga un milione di voti. Alle ultime Politiche, nella coalizione di centrosinistra, abbiamo raccolto 73 mila voti alla Camera e 72 mila al Senato, con punte del cinque per cento in Calabria. Senza fare campagna elettorale e presentandoci solo in alcune circoscrizioni». A proposito del simbolo. A che punto è la guerra giudiziaria? «C'è una sentenza esecutiva che ci affida lo Scudocrociato, ma noi non abbiamo mai proceduto ad azioni di sequestro del simbolo illegittimamente usato dagli amici dell'UDc. Siamo per una politica mite e dialogante». Adesso non la imbarazza l'eventualità che il suo Scudocrociato contribuisca ad affossare «l'amico» Casini? «Non credo che questa sia la prospettiva. Io comunque ho proposto molte volte a Casini di creare una federazione che utilizzasse il nome e il simbolo della Dc con lui come leader naturale. Ma Casini ha sempre detto di no». Perché avete abbandonato Prodi? «Lui stesso ha verificato che è impossibile governare con la sinistra antagonista. Dopo un periodo di maturazione ci siamo resi conto che così non potevamo andare avanti». E avete ceduto al Cavaliere. «Bisogna fare i conti con la realtà di questa legge elettorale. Noi siamo alternativi alla sinistra radicale: non abbiamo potuto fare altro che questa scelta in virtù dei rapporti eccellenti che abbiamo con Berlusconi e della comune appartenenza al Ppe». CALABRESE Giuseppe Pizza è nato a Sant'Eufemia d'Aspromonte, il 21 dicembre '47. È sempre stato Dc. LA DIASPORA In seguito alla fine della Dc, nel 1994, è stato tra quelli che hanno portato avanti, seguendo l'iniziativa di Flaminio Piccoli, il movimento politico di Rinascita della Democrazia Cristiana. IL SIMBOLO Pizza è legalmente proprietario del simbolo dello Scudocrociato con la scritta Libertas. |
posted by segreteria Dc @ 09:45 |
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venerdì 15 febbraio 2008 |
COMUNICATO ANSA DEL 15 FEBBRAIO 2008 |
PIZZA, SOLO NOI POSSIAMO USARE SIMBOLO SCUDOCROCIATO (ANSA) - ROMA, 15 FEB - "Le ultime vicende giudiziarie hanno confermato il fatto che solo il partito della Democrazia Cristiana, di cui ho l'onore di essere il Segretario Nazionale, può fregiarsi di questa dicitura ed utilizzare il simbolo dello scudo crociato, con la scritta "Libertas". Lo sottolinea Giuseppe Pizza, segretario del partito. Pizza, citando la sentenza esecutiva n° 19381/ 2006, Terza Sezione del Tribunale Civile di Roma e l'Ordinanza della Prima Sezione Civile della Corte d'Appello di Roma del 24 Gennaio 2007, spiega: "questa mia precisazione vuole servire a chiarire una volta per tutte l'effettiva conclusione di un iter giudiziario da noi non voluto cui, invece, abbiamo dovuto dare seguito esclusivamente perché costretti a ristabilire i reali termini della questione, in particolare con l'organizzazione guidata da Pier Ferdinando Casini, la quale continua ad utilizzare lo Scudo Crociato illegittimamente. Spero, comunque, che la chiarificazione fatta dalla Magistratura - aggiunge - su chi oggi possa vantare la più genuina e coerente continuità con la storia ed il messaggio della Democrazia Cristiana di Sturzo e di De Gasperi, assieme con le iniziative politiche assunte dal mio partito, possa servire ad avviare un processo di riunificazione di tutte le organizzazioni ispirate al movimento democratico cristiano". |
posted by segreteria Dc @ 18:41 |
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E TU DIMMI CON CHI VAI... |
ARTICOLO TRATTO DA "FAMIGLIA CRISTIANA" DEL 14 FEBBRAIO 2008 DAL TITOLO "E TU DIMMI CON CHI VAI..." A FIRMA DI GUGLIELMO NARDOCCI
Se Cuffaro resterà con il leader dell’Udc, quest’ultimo potrà scegliere di presentarsi da solo alle elezioni (o insieme con la Rosa bianca?), senza passare sotto le forche caudine della sottomissione a Berlusconi; ma se l’ex governatore siciliano giocherà la partita da solo con l’autonomista siciliano Raffaele Lombardo, che ha chiesto a Berlusconi di dar vita alla Lega del Sud come Bossi ha fatto con quella del Nord, allora per Casini saranno dolori di pancia seri.
Una morsa d’acciaio quella nella quale è stretto il leader dell’Unione democristiana; fra l’altro, nessun commentatore politico ha notato un passaggio fondamentale, e cioè lo scudo crociato che campeggia nel simbolo dell’Udc. Il tribunale di Roma ha stabilito definitivamente che lo scudo appartiene a Pino Pizza: «Mi basta un niente per ottenere dalla magistratura il sequestro del simbolo», va dicendo in questi giorni Pizza. E per Casini sarebbero altri guai, mentre resta da capire cosa abbia prodotto l’intervento di Dino Boffo, direttore di Avvenire, quotidiano della Conferenza episcopale italiana, in difesa di una dignitosa permanenza nel Centrodestra dell’Udc. È la prima volta nella storia della Seconda repubblica, che un esponente riconducibile all’episcopato italiano, o più probabilmente a qualche suo esponente di rilievo, prende una posizione pubblica di questo genere. |
posted by segreteria Dc @ 12:06 |
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giovedì 7 febbraio 2008 |
GENITORIALITA' MULTIPLA |
Nell’università di Newcastle, lo stesso centro che ha “creato” gli embrioni chimera, ovociti animali con DNA umano, prosegue l’aberrante progetto “frankestein”! Infatti, per ampliare l’indicibile gamma delle tecniche di “riproducibilità” dell’essere umano, viene ora realizzato e proposto un obbrobrioso e delirante esperimento di “genitorialità multipla”: due mamme ed un padre per lo stesso bambino!!! La Democrazia Cristiana, di fronte a questo ulteriore attacco all’inviolabile dignità della persona umana, che è sempre fine e mai mezzo, conferma la propria assoluta contrarietà valoriale e il suo totale diniego politico per tali mostruose e degradanti procedure. Condannandole, senza se e senza ma, quali offese gravissime all’umanità intera, giacché Scienza e Tecnica devono essere sempre al servizio dell’Uomo e non contro l’Uomo. La Democrazia Cristiana fa pertanto appello a tutte le forze politiche, ed in primis alla comunità scientifica, di contrastare con ogni mezzo possibile e nell’interesse di tutti, queste inammissibili e disastrose pratiche. |
posted by segreteria Dc @ 09:33 |
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martedì 5 febbraio 2008 |
COMUNICATO STAMPA |
In relazione alle notizie diffuse circa una presunta candidatura del dott. Luciano Moggi nelle file della Democrazia Cristiana in occasione delle imminenti consultazioni politiche, si comunica che tale indiscrezione è destituita di ogni fondamento. La Democrazia Cristiana sarà sicuramente presente alle elezioni con proprie liste che saranno frutto di scelte condivise dagli organi preposti. |
posted by segreteria Dc @ 17:12 |
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