martedì 29 aprile 2008 |
Enzo Incalza è il nuovo sindaco di Mesagne |
E’ Vincenzo Incalza il nuovo sindaco della città di Mesagne. Incalza, candidato per la coalizione del centrodestra, ha battuto il suo avversario, l’avvocato Carmelo Molfetta, a capo della coalizione di centrosinistra, con un 54,84 per cento, pari a 9.447 voti. Molfetta si è fermato al 45,16 per cento, pari a 7.778 voti. La percentuale dei votanti è stata del 68,547 per cento mentre quindici giorni addietro era stata del 74,66 per cento. Per il secondo anno consecutivo, dunque, i mesagnesi hanno espresso con chiarezza la loro volontà dicendo, attraverso la segretezza del voto, che vogliono essere guidati da Incalza.
Lo scorso anno Enzo Incalza aveva battuto nuovamente il candidato sindaco del centrosinistra, Cosimo Faggiano, con una percentuale di voti del 53,68 per cento contro un 46,32 per cento. Tuttavia la classica situazione, in gergo conosciuta come “l’anatra zoppa” in cui il candidato sindaco di centrodestra si trova a capo di una coalizione di centrosinistra, non permise a Incalza di poter svolgere il mandato sindacale e, dopo alcune settimane, fu sfiduciato in Consiglio comunale dai consiglieri di centrosinistra. Si aprì per la città un lungo periodo di commissariamento.Anche quest’anno c’è, nuovamente, una situazione similare dove il sindaco è espressione del centrodestra e la maggioranza di centrosinistra, con una percentuale di voti del 51,48 per cento contro un 48,52 per cento ottenuto dal centrodestra grazie all’apparentamento con i Socialisti uniti. Una situazione, quest’ultima, differente dallo scorso anno che potrebbe, tuttavia, stravolgere gli scenari dell’assegnazione dei consiglieri.Infatti, sia secondo la coalizione di centrodestra sia secondo i dati forniti ieri dal Ministero degli Interni, sul suo sito ufficiale, l’assegnazione dei seggi dovrebbe essere la seguente. Alla coalizione del centrodestra vanno 10 seggi così ripartiti: 5 al Popolo della libertà, 4 alla lista civica Mesagne Incalza e 1 alla lista civica Progetto Mesagne. A questi si aggiunge il sindaco Incalza. La coalizione del centrosinistra prende nove seggi oltre al candidato sindaco Carmelo Molfetta, così ripartiti: 5 al Partito democratico, 2 alla Sinistra Arcobaleno e 2 alla lista civica Mesagne Democratica. A questi si aggiunge Carmelo Molfetta in forza al Partito Democratico. Se questi dati, emessi ieri dal Ministero degli Interni, dovessero essere confermati dal Tribunale di Brindisi, sezione staccata di Mesagne, le forze in campo sarebbero 11 per il centrodestra e 10 per il centrosinistra.Adesso alcune curiosità che hanno caratterizzato questa tornata elettorale. Innanzitutto il gran lavoro svolto dagli operatori ecologici per pulire le strade intorno ai seggi elettorali che, per due notti, sono state imbrattate da volantini contro il candidato sindaco Vincenzo Incalza, nonostante fosse stato emesso un decreto che vietava tale specifico volantinaggio. Su questa circostanza sono state presentate due denunce contro ignoti nel locale commissariato di pubblica sicurezza. Inoltre, sono stati emessi 80 duplicati di schede elettorali, l’ultima delle quali alle ore 14,45 di lunedì. Pochi minuti prima della chiusura dei seggi. Il primo seggio che ha terminato le operazioni di spoglio è stato il numero 14 il cui presidente, Antonio D’Errico, è giunto nell’ufficio elettorale del Comune di Mesagne poco prima delle ore 16. |
posted by segreteria Dc @ 10:45 |
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giovedì 24 aprile 2008 |
COMUNICATO STAMPA DEL CANDIDATO SINDACO INCALZA E DEL CENTRO-DESTRA |
Due episodi inqualificabili hanno turbato la vigilia del ballottaggio a Mesagne e che la sinistra mesagnese ha messo in campo per intimorire sia Incalza che l’elettorato del centro destra. PrimO hanno divulgato un volantino ed esposto un manifesto con una chiara ed evidente frase diffamatoria riguardo al candidato sindaco Incalza e poi, nei pressi del mercato settimanale, lo stesso Incalza è stato vittima di una aggressione verbale da parte di attivisti di sinistra con frasi ingiuriose e irripetibili. Nella serata di ieri, Enzo Incalza ha depositato apposito esposto-denuncia presso il Commissariato di P.S.. Sarà l’autorità giudiziaria che valuterà un comportamento diffamatorio e persecutorio peraltro contro una persona garbata ed inoffensiva come Incalza. Sempre nella giornata di ieri è pervenuto il parere -pro veritate- richiesto ad uno studio legale di Lecce che ha confermato il dettato legislativo a proposito della ripartizione dei seggi in consiglio comunale (D.Lgs. 267/2000 art. 73), suffragato dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 4936/2005. Vogliamo rassicurare il candidato sindaco Carmelo Molfetta che nessuno ha voluto o intende divulgare “bugie tendenziose” a proposito dei numeri del prossimo consiglio comunale. Di questo e del volantino che ingiuria il nostro candidato sindaco risponderà nelle sedi opportune, al momento opportuno. Il centro destra non ha fatto altro che ricorrere alla interpretazione corretta del dettato legislativo (Dlgs 277/2000 art 73) che considera validi ad ogni effetto i voti di quelle liste che superando il 3% al primo turno, si apparentano con un candidato sindaco nella fase del ballottaggio. Tanto è vero che per cercare di spiegare tecnicamente e giuridicamente la cosa, il centro sinistra ricorre ad una sentenza e non al dettato legislativo,e richiama una sentenza, la 1509/2007 del Consiglio di Stato, che nulla ha a che vedere con il nostro caso di specie; inoltre con fare tendenzioso, questo si, lo stesso centro sinistra trascrive su detto volantino frasi e virgolettati che si riferiscono alla sentenza precedente del TAR, di poi riformata e travolta dalla decisione del Consiglio di Stato che viene citata, e che parlano di altre situazioni che non hanno attinenza con quella che si è venuta a creare a Mesagne. Ricapitolando a Mesagne è successo che il numero dei votanti della lista capeggiata da Damiano De Punzio (n.565), si somma, in seguito all’atto di apparantemento formalmente effettuato secondo i dettami legislativi, a quello conseguito dalle liste del centro destra (n.8267), pareggiando i conti con gli avversari e fissando i consiglieri a 10 a 10, secondo l’assegnazione con il metodo di Hondt. Se vince Molfetta ha diritto al premio di maggioranza perché le sue liste hanno superato il 50% al primo turno, se vince Incalza si aggiunge ai 10, diventando 11. Il tutto confermato anche dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 4936/2005 attinente alla specifica questione. Quindi in ogni caso è scongiurato l’ipotesi commissariamento che la sinistra ha usato come un clava nei primi giorni dopo le lezioni, salvo poi cambiare rotta dopo l’apparentamento dei Socialisti Uniti con Incalza. COMUNICATO STAMPA DEL CANDIDATO SINDACO INCALZA E DEL CENTRO-DESTRA – MESAGNE |
posted by segreteria Dc @ 11:31 |
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PASIMENI REPLICA A MATARELLI SUL BALLOTTAGGIO INCALZA - MOLFETTA |
Erano i tempi delle scuole elementari quando mi hanno insegnato, tra le altre cose, che prima di parlare è giusto pensarci almeno un po’ e che, sempre prima di parlare, bisogna guardare in "casa propria". E' vero che il candidato Depunzio lo scorso hanno non ha gradito l'esclusione dalla Giunta Incalza ma è altrettanto vero che da tale Giunta sono stati esclusi tutti i partiti e tutti i politici attivi. Non è certo Matarrelli colui che può gridare che "l'accordo di potere sia sempre vivo e vegeto nel centrodestra" ... forse dimentica qualche passaggio interessante degli ultimi anni dello scenario politico mesagnese. Vorrei solo ricordare: - che il candidato sindaco del centro destra nelle amministrative del 2002 è stato Vizzino oggi primo eletto nel Partito Democratico - che A Sinistra è fuoriuscita dalla Giunta Sconosciuto per una questione morale "a tempo" - che Rifondazione ha "perso" l'ex assessore De Guido proprio per le critiche sollevate da Canuto e Santoro. Per chi ha la memoria corta ripropongo un passaggio di un comunicato a firma dell'ex segretario di A Sinistra Santoro a proposito dei servizi sociali: “Questo è un dato di tutta evidenza, Mesagne era diventata un modello regionale. Oggi a riguardo si assiste ad una pericolosa, perché oramai troppo duratura e consistente, inversione di tendenza e spiace constatarlo proprio quando per tutta la legislatura i Servizi Sociali sono stati sotto la direzione politica di assessori (Matarrelli prima e De Guido poi) di Rifondazione Comunista ..." - che il Sindaco Sconosciuto, proprio per accontentare politicamente il Movimento A Sinistra, ha tirato fuori dal cilindro un assessorato per Fortunato Sconosciuto - che oggi Rifondazione corre con A Sinistra nella Sinistra Arcobaleno appoggiando il PD in controtendenza con lo scenario nazionale. Detto ciò, e tanto altro si potrebbe aggiungere, chi afferma che gli accordi di potere sono di centro destra o di centro sinistra? Avrei la risposta ma lascio, con rammarico, rispondere il consigliere provinciale. I processi all'intenzione non si fanno, il dottore Incalza sa benissimo che i posti in Giunta non possono superare le 7 unità infatti, lo scorso anno, ha nominato solo 6 assessori. Matarrelli non può e non deve aver rancori se trova in una Giunta di centro destra un ex assessore della Giunta Sconosciuto, in fin dei conti il diretto interessato è sempre stato un uomo di destra "prestato" alla sinistra e, una volta scoperto i difetti ed i mali di quella parte politica ha scelto di proseguire il suo percorso politico continuando sulla stessa strada da dove aveva iniziato. Capisco che le "amare pillole" non sono semplici da ingerire ma vorrei chiedere a Matarrelli e company di essere più onesti nel fare la campagna elettorale. Non condivido, anche se può essere accettata in tal contesto la mezza verità, ma mentire NO!. La matematica non è un opinione e, pur essendo vero che 1+1 non fa 2 - gli increduli possono rivedere la dimostrazione del numero di Neplero -, è giusto e doveroso affermare che oggi la maggioranza assoluta del consiglio comunale non è a favore del centro sinistra. La maggioranza dei seggi è solo a favore del Sindaco vincente. La legge è chiara. I voti del candidato Depunzio, avendo superato il 3% al primo turno, si sommano ai voti del centro destra. In caso di vittoria del Sindaco Incalza, con un semplice calcolo matematico, è possibile rilevare che i seggi attribuiti al centro desta è pari a 10 oltre il Sindaco consegnando cosi a tutta la coalizione la maggioranza del consiglio comunale e la governabilità del paese. E' altrettanto vero che vincendo in candidato Molfetta il discorso si ribalta. Il centro sinistra questo lo sa bene ma non riesce a darsi pace. Pensava di dover battere il centro destra dando 10 punti percentuali di scarto al primo turno mentre ne ha persi 12 perdendo anche la maggioranza assoluta dei consiglieri. Il centro destra cresce e presenta uomini sempre più motivati, il centro sinistra se ne accorge tardi e forse questo è il loro vero grande rammarico. Per un percorso politico nuovo, per una città che cresce, cambia e si migliora si deve votare Enzo Incalza. La governabilità è assicurata dal Sindaco Incalza e dai suoi 10 consiglieri. minopasimeni@virgilio.it Articolo tratto da "Brindisi TG24" |
posted by segreteria Dc @ 10:31 |
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mercoledì 23 aprile 2008 |
La matematica non è un'opinione. |
La legge 267/2000 art. 73, è molto chiara, infatti la sinistra propaganda ciò che succederà se vince Molfetta (12-8), ma non quello che succederà se vince Incalza (11-10) La matematica non è un'opinione.
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posted by segreteria Dc @ 11:27 |
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lunedì 21 aprile 2008 |
L'apparentamento con Depunzio permette un 10 a 10 tra i Consiglieri |
Mesagne: L'apparentamento del Centrodestra con Depunzio permette un 10 a 10 tra i Consiglieri Dieci consiglieri di centrodestra contro dieci consiglieri di centrosinistra, in perfetta parità, compongono da ieri mattina il nuovo Consiglio comunale della città di Mesagne. E’ questo l’immediato risultato scaturito dall’apparentamento che il centrodestra ha siglato ieri mattina con i Socialisti Uniti di Damiano Depunzio i cui resti, in ossequi al metodo di ripartizione dei seggi D’Hondt, hanno permesso di far scattare alla coalizione di centrodestra un altro consigliere comunale. Precisamente Cosimo Grassi in forza alla lista civica Mesagne Incalza. Al Depunzio è stato assicurata la nomina di un assessore nella futura giunta.
A questo punto i giochi elettorali sono tutt’altro che chiusi e in questa settimana si giocherà il futuro governo della città mentre l’ombra di un secondo periodo di commissariamento sembra allontanarsi fino a svanire del tutto. La città, comunque vadano le cose, avrà una amministrazione comunale in grado di governare.Infatti, in caso di vittoria del centrodestra, ai dieci consiglieri in carica si aggiungerà il candidato sindaco Incalza per cui saranno 11 contro i 10 del centrosinistra.Al contrario, in caso di vittoria del candidato sindaco del centrosinistra, Carmelo Molfetta, grazie al premio di maggioranza, i consiglieri del centrosinistra saranno 11 mentre quelli del centrodestra scenderanno a 9. Naturalmente, ai consiglieri di centrosinistra si aggiungerà Molfetta per cui si avranno complessivamente 12 consiglieri di centrosinistra contro i 9 del centrodestra. E, anche in questo caso, la governabilità della città è assicurata. “Si, ieri mattina, abbiamo firmato l’apparentamento – conferma Depunzio – Lo abbiamo fatto con la coalizione del centrodestra che ci ha assicurato, in caso di vittoria, una visibilità nel futuro governo della città. In questo modo si da voce alla minoranza della popolazione che ci ha sostenuto. Con il centrosinistra le trattative non hanno portato da nessun parte poiché non ci hanno garantito nessuna visibilità, condizione imprescindibile per il nostro apparentamento che ha permesso al centrodestra, grazie ai nostri voti, di far scattare, in caso di vittoria di Incalza, il decimo consigliere comunale”.Soddisfazione anche nel centrodestra dove il segretario dell’associazione Mesagne Incalza, Adriano Pettograsso, precisa: “Con Depunzio c’è stata una intesa sia sui programmi che sulla gestione dell’amministrazione”. Infine, ieri mattina, in villa comunale, il candidato sindaco del centrodestra, Vincenzo Incalza, ha comunicato ufficialmente l’apparentamento con i Socialisti uniti.
Articolo tratto da "Il gazzettino di Brindisi" |
posted by segreteria Dc @ 10:29 |
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venerdì 18 aprile 2008 |
COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO INCALZA |
IL COMMENTO DEL CENTRO DESTRA E DI ENZO INCALZA DOPO L'ESITO DELLE URNE Il centrodestra chiede solo un voto libero
"UN GRANDE SUCCESSO. QUESTA VOLTA NE' RICATTI NE' COMMISSARIAMENTI"
9.000 CITTADINI NON POSSONE ESSERE DELUSI
Il risultato che i mesagnesi hanno consegnato alla storia della città è significativo e straordinario per il centro destra locale, che conquista 11 punti percentuali rispetto allo scorsa tornata elettorale e determina finalmente la fine dell’egemonia della sinistra a Mesagne.
I numeri risicati cui la sinistra deve ricorrere per poter avere la maggioranza in Consiglio (11 contro 10, in caso di vittoria di Incalza ) testimoniano la presenza forte dei partiti e dei gruppi che si richiamano al centro destra.
Il risultato mesagnese si allinea perfettamente con la storica vittoria del centrodestra alle elezioni politiche.
La rinnovata alleanza tra PD e la sinistra estrema (Rifondazione e A Sinistra) che doveva far stravincere la coalizione di Molfetta ha invece causato il forte ridimensionamento di quest'ultima, che ha superato il quorum per soli 250 voti.
Nella spartizione delle poltrone, il PD prende di fatto 9 consiglieri su 11, cannibalizzando RC, AS e soprattutto il centro. Senza nessun rappresentante della tradizione popolare e cattolica è chiaro lo spostamento dell’asse politico verso l'ala più radicale.
A questo panorama devastante per la sinistra mesagnese si contrappone il successo del sindaco uscente Incalza che conquista 5 punti in più sul già clamoroso risultato dello scorso anno.
Nessuna possibilità per la sinistra, dunque, di paralizzare nuovamente la vita amministrativa di Mesagne con la chiamata del commissario prefettizio: sarà solo il popolo mesagnese a determinare la scelta del sindaco.
Il centrodestra chiede solamente un voto libero e democratico al turno di ballottaggio, senza alcuna prevaricazione o ricatto di ingovernabilità. La sinistra non può e non deve far cadere un’altra volta il sindaco Incalza per convenienza di parte. I cittadini non lo accetterebbero.
Se Incalza sarà eletto farà il sindaco a tutto tondo, coinvolgendo tutto il consiglio comunale e tutta la città per far uscire la stessa dalla crisi economica e sociale che da troppo tempo la attanaglia. Questo è ciò che distingue Enzo Incalza e il centrodestra: il senso di responsabilità verso le fasce deboli della città , al di fuori e al di sopra di ogni ideologia. E ricordiamo che , purtroppo, nella scorsa legislatura cittadina , solo la mancanza totale di questa responsabilità ha consentito al centrosinistra di bloccare la vita amministrativa, causando la venuta del commissario prefettizio e la paralisi di fondi e progetti.
Questa la dichiarazione finale di Enzo Incalza: “Non ho alcuna intenzione di deporre le armi della battaglia politica. La fiducia di oltre 9.000 concittadini non può essere barattata con nulla. Faremo la battaglia fino in fondo e se sarò eletto garantirò, come sempre, una amministrazione equilibrata e disponibile al confronto con l’intera città”.
Enzo Incalza ed i partiti del Centro destra |
posted by segreteria Dc @ 17:23 |
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mercoledì 16 aprile 2008 |
DE PUNZIO (2,64%), INCALZA (48,13%), MOLFETTA (49,23%) ed è BALLOTTAGGIO |
La Democrazia cristiana a Mesagne non permette al centrosinistra di passare al primo turno!
Finisce nuovamente al ballottaggio lo scontro politico tra il centrodestra e il centrosinistra di Mesagne. Entrambi i due candidati sindaci, infatti, non hanno superato la soglia del 50 per cento, più uno, dei voti necessari per ottenere l’imprimatur di sindaco al primo turno perciò, il 27 e 28 aprile, i mesagnesi ritorneranno nuovamente alle urne.
La Democrazia Cristiana a Mesagne ha ottenuto una brillante affermazione. Si va dal (2,42%) di Terlizzi, Corato (4,45%) Gioia del Colle (1,405%), Mesagne (3,285%), Pozzuoli (1,623%) Ameno (2,471%) e Miasino (3,030%). La tendenza, nelle consultazioni elettorali, è stata pari a quella ottenuta lo scorso anno e, cioè, con una media del 3% su scala nazionale. |
posted by segreteria Dc @ 17:38 |
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martedì 15 aprile 2008 |
MESAGNE - RISULTATI DEFINITIVI POLITICHE 2008 |
Riportiamo i risultati definitivi delle elezioni politiche di Mesagne. Oggi pomeriggio alle ore 14.00 avrà inizio lo spoglio delle schede per l'elezione del Sindaco e per il rinnovo del Consiglio comunale.
Senato della repubblica
Camera dei Deputati
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posted by segreteria Dc @ 12:30 |
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sabato 12 aprile 2008 |
A MESAGNE LA DC SI PRESENTA CON LA PROPRIA LISTA |
E' con soddisfazione che la Democrazia Cristiana ha presentato a Mesagne per le elezioni del 13-14 aprile, la propria lista di candidati. Una lista caratterizzata da molti giovani, la più giovane in assoluto con un'età media di 28 anni, una scelta precisa dei dirigenti del partito, alcuni dei candidati sono espressione diretta dell'UDC che nella lista della DC hanno trovato ospitalità ritenendola la casa comune dei moderati mesagnesi. La Dc è collegata a Enzo Incalza, al quale va il nostro ringraziamento per aver confermato la sua candidatura a Sindaco. Di seguito la lista dei candidati presentata sotto forma di sondaggio elettorale, uno strumento simpatico ed utile a motivare i candidati, ricordiamo che il sondaggio non ha nessun valore statistico.
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posted by segreteria Dc @ 17:26 |
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giovedì 10 aprile 2008 |
OGGI, IL SEGR. NAZ. GIUSEPPE PIZZA A MESAGNE |
Oggi, giovedì 10 aprile 2008, il Segretario nazionale della Democrazia cristiana Prof. Giuseppe PIZZA, incontrerà alle ore 19,00, presso l'Auditorium del castello Normanno Svevo di Mesagne, i candidati della lista della Democrazia cristiana per le elezioni amministrative, parteciperà all'incontro il candidato sindaco Enzo INCALZA, il segretario Provinciale Dc Rocco COLUCCI ed il Commissario cittadino Giovanni GUARINI. I cittadini tutti sono invitati a partecipare. |
posted by segreteria Dc @ 09:42 |
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Lettera aperta ai politici cattolici della Consulta diocesana per il Laicato e della Commissione diocesana per la Pastorale Sociale. |
Lettera aperta ai politici cattolici Nell'imminenza delle prossime elezioni politiche i laici cattolici della diocesi di Brindisi- Ostuni intendono esprimere alcune brevi considerazioni ed alcuni auspici che l'assemblea (ecclesìa) del popolo cattolico desidera far conoscere a tutti coloro che si candideranno e saranno eletti.
La presenza di cattolici nell'impegno politico attraversa, ormai da tempo, tutti gli schieramenti elettorali e pertanto questo messaggio, sotto forma di lettera aperta, è rivolto non certo ad una sola parte ma a tutti coloro che,sotto diverse bandiere, offriranno il proprio contributo alle decisioni che interessano tutta la collettività. I laici cattolici ritengono di far giungere la propria voce ben consapevoli che più volte la Chiesa istituzionale ha ribadito, in modo netto e preciso, quelli che sono i valori non negoziabili per chi affronta, da cattolico, l'agone politico. Tuttavia, è convinzione di membri di un organismo di laici cristiani che il compito di affermare convinzioni ed esprimere idee vada attribuito, in prima battuta, a chi nel mondo secolare vive ed opera quotidianamente, pur, naturalmente, riconoscendo non solo la legittimità ma quasi la doverosità che la Chiesa faccia sentire la sua voce non solo sui temi eticamente sensibili ma sull'intero agire dell'uomo per il bene comune.
Crediamo che ad ogni cattolico impegnato nel servizio della politica si possa e si debba chiedere di battersi per la pace e la salvaguardia del Creato, per l'affermazione della vita sulla morte, per l'affermazione dei diritti dei più deboli, per la tutela della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, per una reale e non fittizia libertà di scelta del sistema educativo e scolastico da proporre ai giovani, per la tutela sociale dei minori e l'abolizione di ogni forma di moderna schiavitù, per ridare più democrazia al Paese e la possibilità ai cittadini di scegliere i loro rappresentanti.
Crediamo, soprattutto, che l'azione politica del cattolico debba ispirarsi ad una concezione dell'economia, della società, dell'educazione fondata sulla centralità della persona e non sul profitto ad ogni costo,sul vantaggio particolare o, peggio ancora, di corporazione, sull'uso strumentale ed opportunistico del potere.
Siamo consapevoli che è difficile, se non impossibile, definire un programma politico-elettorale perfettamente cristiano;siamo però altrettanto consapevoli che l'elettore credente da una parte ed il decisore politico, dall'altra, potranno agire in base ad opinioni e convinzioni maturatesi in piena coscienza "formata ed informata".
Con quest'auspicio affidiamo questo messaggio, da laici credenti, agli uomini politici di buona volontà, in un momento di difficoltà e di sfiducia verso le istituzioni, augurandoci che la nostra voce non sia, come quella del Battista, sparsa su terreno desertico. D'altronde, in un Paese come il nostro,"sfilacciato e ridotto in coriandoli" non è consentito più a nessuno di agire con superficialità:" c'è innanzitutto da assicurare la presenza.
L'assenteismo, il rifugio nel privato, la delega in bianco non sono leciti a nessuno ma per i cristiani sono peccato di omissione".
La Consulta diocesana per il Laicato. La Commissione diocesana per la Pastorale Sociale. |
posted by segreteria Dc @ 09:36 |
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mercoledì 9 aprile 2008 |
GIUSEPPE PIZZA A MESAGNE |
Il Segretario Nazionale della Democrazia cristiana, Prof. Giuseppe PIZZA, Giovedì 10 aprile, chiuderà la campagna elettorale a Mesagne. Alle ore 18,00 registrerà per la trasmissione di TRCB, alle ore 18,30 terrà una pubblica conferenza stampa con i media locali, alle ore 19,00 incontrerà i candidati ed i simpatizzanti della Democrazia cristiana insieme al candidato Sindaco del Centrodestra Enzo INCALZA, nell'auditorium del Castello Normanno-Svevo. Parteciperà all'incontro il Segretario Prov.le Rocco COLUCCI. |
posted by segreteria Dc @ 17:36 |
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lunedì 7 aprile 2008 |
la Dc non partecipa alle elezioni politiche di Camera e Senato |
"Al fine di evitare il disturbo alla vita democratica del Paese sono costretto, per il bene del Paese, a ritirare la lista Democrazia cristiana dalla prossima competizione elettorale". Lo ha annunciato il segretario del partito della Dc, Giuseppe Pizza, in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi e al ministro dell'Interno Giuliano Amato. Pizza ha confermato, inoltre, di essere "l'unico titolare dello scudo crociato con al centro la scritta 'Libertas', simbolo della Dc". Per questo "mi riservo di tutelare ogni diritto, anche di immagine, spettante al partito da me rappresentato, direttamente o indirettamente scalfito dalla esclusione di tale simbolo dalla competizione elettorale del 13-14 aprile senza però mai contestare la regolarità e la validità dei futuri. |
posted by segreteria Dc @ 12:54 |
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domenica 6 aprile 2008 |
COMUNICATO STAMPA |
Domani, 7 Aprile 2008, alle ore 11,30, presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, in Via del Pozzetto, si terrà una conferenza stampa organizzata dalla Democrazia Cristiana. Parteciperanno Giuseppe Pizza, Segretario Nazionale del Partito, l'on. Alberto Alessi, Presidente del Consiglio Nazionale Dc, gli on. Sandro Bondi, Coordinatore Nazionale di Forza Italia, Maurizio Gasparri, di An, ed i parlamentari Dc, on. Paolo del Mese, Presidente della Commissione Finanze della Camera e l'on. Gino Capotosti. |
posted by segreteria Dc @ 20:41 |
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COMUNICATO DELLA AGENZIA AGI |
ELEZIONI: PIZZA, DC NON SARA' ALIBI PER RINVIO ELEZIONI (AGI) - Torino, 6 apr. - "Qualsiasi cosa dovesse succedere la Dc non sara' l'alibi perche' le elezioni vengano rinviate, a costo di non essere presenti sulla scheda": lo ha detto il segretario della Dc Pino Pizza, oggi a Torino in occasione di un comizio elettorale organizzato dall'associazione per il Partito Popolare Europeo. Pizza, dal palco del Lingotto ha aggiunto: "E' un atto che ci penalizza moltissimo, ma lo facciamo per non penalizzare il paese". (AGI) Cli/Dml 061245 APR 08 |
posted by segreteria Dc @ 20:41 |
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venerdì 4 aprile 2008 |
COMUNICATO STAMPA |
PIZZA: E’ INCREDIBILE CHE IL MINISTERO DEGLI INTERNI NON RISPETTI LA LEGGE E LA DEMOCRAZIA Un esposto legale preparato per accertare le responsabilità sul “ rifiuto” ad operare “ Da cittadino, prima che da Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana, devo vivamente preoccuparmi di quanto sta accadendo a fronte del “ rifiuto” ad operare, seguendo un preciso ed esecutivo ordine della Magistratura”. Questo ha dichiarato Giuseppe Pizza che ha sottolineato come il Ministero degli Interni- che tra i suoi compiti ha quello anche di occuparsi del rispetto delle leggi- si rifiuta di ottemperare all’Ordinanza con cui il Consiglio di Stato riammette la lista della Democrazia Cristiana. La decisione si conclude che la seguente frase: “La presente ordinanza sarà eseguita dalla Amministrazione”. E’ possibile che il Ministro Amato non si faccia spiegare dal Capo di Gabinetto e dal Capo dell’ Ufficio Legale del Ministero cosa significhi ottemperare ad una Ordinanza del supremo organo della Giustizia Amministrativa? Non gli hanno spiegato che non è un “ optional”? E’ inutile che Amato si arrampichi sugli specchi e dica la verità: sono loro che vogliono modificare la tabella di marcia delle Elezioni. Adesso, comunque, gli italiani, a cui per due giorni la Dc è stata additata come la responsabile di una situazione voluta esclusivamente dal Ministero, sanno come stanno davvero le cose. Gli avvocati della Democrazia Cristiana- ha concluso Giuseppe Pizza- hanno ricevuto mandato di preparare un esposto alla Magistratura per l’accertamento di tutte le responsabilità ed omissioni”. |
posted by segreteria Dc @ 21:42 |
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giovedì 3 aprile 2008 |
COMUNICATO STAMPA |
Il Segretario Politico della Democrazia Cristiana, Giuseppe Pizza, rivolge invito al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro dell’Interno Amato perché dispongano, entro e non oltre le ore 14 del 4 Aprile 2008, l’inserimento della Democrazia Cristiana nei Manifesti elettorali e nelle Schede per consentire di poter concorrere alla competizione elettorale del 13 e 14 aprile 2008 secondo le decisioni assunte dagli organi di Giustizia Amministrativa. Diversamente, ove tale responsabile invito, dovesse continuare a rimanere disatteso, verrà meno ogni disponibilità al differimento dei termini e si vedrà costretto a procedere a richiedere al Giudice Amministrativo l’esecuzione coattiva del provvedimento di ammissione della lista della Democrazia Cristiana alla competizione elettorale nelle circoscrizioni del Senato evidenziando che la responsabilità ricadrà unicamente sull’apparato dello Stato. Si confida, pertanto, nel senso di responsabilità dello Stato. Il Segretario Politico della Democrazia Cristiana comunica, inoltre, che domani alle ore 11 si terrà una Conferenza Stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati insieme con gli On.li Del Mese e Capotosti. |
posted by segreteria Dc @ 19:33 |
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Rinunciamo al rinvio, non a correre |
“La Democrazia cristiana per senso di responsabilità e rispetto delle Istituzioni dello Stato potrebbe decidere di rinunciare alla legittima richiesta di rinvio del voto facendo una campagna elettorale, che in soli dieci giorni non può essere che di testimonianza”. Il segretario politico della Democrazia cristiana, Giuseppe Pizza, chiarisce la propria posizione, smentendo l’interpretazione che ne è stata data sulla basa di una sua conversazione con Radio 24. “Le notizie apparse sulle agenzie e rilanciate dagli organi di stampa sono destituite di ogni fondamento”, avverte il segretario della Dc. “Abbiamo combattuto - continua - una battaglia per il ripristino della legalità e dello stato di diritto, per riportare lo Scudocrociato sulle schede elettorali e certamente avendola vinta non rinunceremo ai nostri diritti”. Non è vero, dunque, che - secondo la lettura delle sue dichiarazioni a Radio 24 rimbalzata sulle agenzie - la Dc rinuncia a correre alle prossime elezioni. In precedenza Pizza aveva anticipato al VELINO che gli avvocati erano ormai sul punto di arrivare a una soluzione dell’intera vicenda, spiegando: “La questione sta per concludersi positivamente per noi e per il paese sulla base di un formale riconoscimento da parte delle Istituzioni del diritto del mio partito di partecipare al voto con il simbolo che già abbiamo presentato al ministero dell’Interno e che inopinatamente ci è stato respinto per cautelare l’Udc”. Pizza aveva aggiunto: “Non chiederemo lo slittamento della data del voto. Lo facciamo per un atto di estrema responsabilità nei confronti di tutti i cittadini che hanno compreso perfettamente, così come i giudici amministrativi, che ci è stato sottratto illegittimamente il diritto-dovere di presentarci come tutte le altre formazioni politiche alla elezioni”. Il segretario della Dc aveva denunciato, comunque, “le gravi responsabilità del ministero dell’Interno che non ha voluto sentire ragioni e non ha voluto accettare quando c’erano tutti i modi ed i tempi per farlo i nostri responsabili suggerimenti. La nostra battaglia nelle aule giudiziarie è stata indispensabile per resistere a una aggressione contro il nostro diritto di far politica con lo Scudocrociato”. Intanto il Tar del Lazio ha fissato all’8 aprile l’udienza nel corso della quale dovrebbe entrare nel merito del ricorso elettorale proposto dalla Dc. È stato infatti protocollato formalmente il decreto di fissazione dell’udienza da parte del presidente della II Sezione bis Eduardo Pugliese. (Vittorugo Mangiavillani) 3 apr 2008 15:19 |
posted by segreteria Dc @ 16:26 |
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posted by segreteria Dc @ 10:49 |
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mercoledì 2 aprile 2008 |
VIDEOINTERVISTA A GIUSEPPE PIZZA SEGRETARIO NAZIONALE DC |
clicca sul link per vedere la videointervista di Giuseppe Pizza, Segretario Nazionale della Dc, realizzata da RAINEWS24
Videointervista |
posted by segreteria Dc @ 20:31 |
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Maurizio Piro corre per il Senato della Repubblica italiana |
Novità politiche nella città di Mesagne dove l’ex assessore della giunta guidata dal sindaco Mario Sconosciuto, Maurizio Piro, è stato candidato al Senato della Repubblica da parte della Democrazia Cristiana. In questo modo Piro scopre le carte e si lancia in una avventura che definisce “esaltante”.
Piro, scelta coraggiosa quella di candidarsi al Senato della Repubblica italiana?
Quando si assume un impegno come quello preso da noi nei confronti della Dc, del segretario nazionale, degli amici che in questa avventura politica hanno manifestato entusiasmo e interesse, vengono meno tutte le riserve e le difficoltà che un simile impegno comporta. Il fatto poi di aver pensato e lasciato spazio a Mesagne per concorrere al Senato da parte dei dirigenti nazionali, regionali e provinciali è motivo di orgoglio non solo per me ma credo per tutta la comunità mesagnese. Perché ha deciso di farlo con la Democrazia cristiana?
Con la Dc torna il vero centro democratico del Paese, quello che ha fatto del dialogo e del confronto positivo, il motore di sviluppo della società italiana nella seconda metà del novecento. Torna la Dc alla fine di una stagione politica durata quasi 15 anni in cui le condizioni degli italiani hanno fatto molti passi indietro. Forte della sua storia, della sua cultura, della sua vocazione democratica della sua ispirazione cristiana. La Dc può tornare ad essere un punto di riferimento degli italiani nelle vicende sociali e politiche del nostro Paese. A questi principi e valori il mio percorso politico è stato ispirato. Cosa gli è rimasto della sua esperienza di ex amministratore?
Una esperienza esaltante che ha visto la città di Mesagne la vera protagonista di una stagione che deve presto ritornare a vivere. Con pregi, difetti e limiti. In questi anni credo di aver messo al primo posto del mio impegno amministrativo, la città. Quella città, Mesagne, cui sono profondamente legato. Una esperienza che, naturalmente, trasferirò in tutte le altre realtà della provincia di Brindisi. L’ex assessorissimo al Turismo e Sport ha cambiato il volto culturale di una città come Mesagne. Come pensa di contribuire, con la sua esperienza, ad imprimere, in campo nazionale, una nuova cultura dell’accoglienza?
Io credo che l'Italia sia un Paese che necessita di attenzioni e premure. Attenzioni soprattutto verso le famiglie, grande malata di questa società spesso investita da gravi episodi di cronaca nera. Nessuno,nonostante i proclami, è riuscito a rivolgere alla famiglia l'attenzione che merita. Nucleo importantissimo di questa società ma voce inascoltata di un malessere che cresce sempre di più. Mi permetto di manifestare per questo il mio disappunto al governo Prodi. L'inefficienza dello Stato di fronte al problema rifiuti di Napoli è l'emblema di uno Stato che non ha a cuore l'Italia. Io credo che la cultura dell'accoglienza, della partecipazione, dell'impegno, passi attraverso una maggiore tranquillità degli italiani. Sia economica che sociale.
Ha dei rimpianti per il passato?
No, solo rammarico e dispiacere nei confronti di coloro che non vogliono capire che l'impegno politico deve essere al servizio della propria comunità e non del partito, altrimenti persone come l’ex sindaco, Mario Sconosciuto, devono essere considerate una risorsa per questa città, e non un peso. |
posted by segreteria Dc @ 16:14 |
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Riammesso lo scudo crociato, il voto potrebbe slittare |
Roma, 2 apr (Velino) - Il segretario della Dc Giuseppe Pizza ancora non ci crede. Ha pensato a un pesce d’aprile e invece la notizia ha l'ufficialità del Consiglio di Stato che ieri ha accolto il ricorso presentato dallo stesso Pizza e ha disposto l'ammissione “della lista alla consultazione elettorale” del 13-14 aprile dalle quali era stata esclusa qualche settimana fa dal Viminale. Troppo confondibile con il simbolo di un altro partito della galassia ex Dc e cioè l’Udc di Pierferdinando Casini, aveva sentenziato l’amministrazione guidata da Giuliano Amato. Nonostante la magistratura avesse sancito la legittimità dell'uso da parte di Pizza del simbolo della vecchia Democrazia cristiana. La sentenza del Consiglio di Stato rischia adesso di deflagrare nella competizione elettorale già avviata, destabilizzandola. “Spetta al governo e al ministro Amato rimetterci in condizione di svolgere la campagna elettorale, al pari di tutti gli altri partiti”, aveva anticipato a caldo Pizza al VELINO, adombrando l'ipotesi del rinvio delle consultazioni.
La Dc, infatti, ha meno di 15 giorni per condurre la campagna elettorale contro i 30 previsti per legge. Uno sbocco scontato il rinvio? A freddo, Pizza ha chiarito che sarà la direzione del partito a decidere se chiederlo o meno. Se lo facesse, e fosse accordato, nessuno è in grado di stabilire quali sarebbero le conseguenze sull'esito del voto. La Dc di Pizza, prima di essere esclusa dalla competizione, aveva raggiunto un accordo con il Pdl al Senato in quindici regioni. Adesso Pizza dice: “Non mi importa, decide la direzione della Dc non gli altri. Con il Pdl abbiamo solo un accordo tecnico al Senato. Restiamo di centro e proporzionalisti. Siamo ferocemente contrari a questo sistema elettorale e all'abolizione delle preferenze: un golpe".
A confermare l’ipotesi di un rinvio è stato oggi lo stesso ministro degli Interni Giuliano Amato, ospite a Reggio Emilia per le commemorazioni di Camillo Prampolini. “Questa mattina ci verrà notificata la decisione cautelare per la riammissione di un simbolo e quindi della presentazione di una lista che potrebbe essere modificata dal giudizio di merito”, ha spiegato Amato. La procedura però, non essendo prevista nella legge elettorale, potrebbe “avere tempi indefiniti alla quale tuttavia – ha sottolineato – bisogna conformarsi”. La decisione finale nel merito, comunque spetterà al Tar del Lazio anche se, ammette Amato, “è possibile che su questo procedimento si innesti un regolamento di giurisdizione da parte della Cassazione per valutare se i Tar sono o no competenti a intervenire nel procedimento elettorale”. Mentre sulla decisione finale per il rinvio delle elezioni il giudizio spetterà a chi ha fissato la data e cioè a Governo e capo dello Stato.
L'ipotesi di far slittare il voto non piace al leader del Pdl Silvio Berlusconi che si appella alla Dc: "Il Paese ha bisogno di un governo immediatamente operativo perché ci sono situazioni che richiedono dei pronto interventi, come la tragedia dei rifiuti e come la questione Alitalia ed altre situazioni ancora, per cui sarebbe un danno per l'Italia e per gli italiani se si perdesse del tempo". Per questo, aggiunge il Cavaliere, "faccio appello alla Dc affinché abbia senso di responsabilità e rinunci alla richiesta di avere ulteriori giorni per la campagna elettorale ma allo stesso tempo chiedo alle tv di recuperare quegli spazi che la Democrazia cristiana non ha avuto in questi 15 giorni".
Anche Walter Veltroni è “assolutamente contrario al rinvio delle elezioni. Sarebbe per il nostro paese anche un colpo di immagine gravissimo”. Il candidato premier del Pd ritiene che il caso Dc sia “una cosa aperta nella destra, la destra la risolva. Spero non sia un tentativo per rinviare le elezioni”. A nome del Pri, il segretario repubblicano Francesco Nucara, candidato del Pdl, ammonisce Amato: “Ha il dovere di consultarsi in un momento di questa delicatezza, e potrà poi escludere di rinviare il voto oppure rinviarlo, secondo le debite convenzioni istituzionali e gli interessi della democrazia”. Per Nucara “quello che è certo è che fino a quel momento Amato ha il dovere di stare zitto”.
Esprimendosi più da giurista che da dirigente dell’Udc, Francesco D’Onofrio ricorda come “regola fondamentale di una democrazia” sia “quella che prevede che in caso di scioglimento delle Camere le elezioni si svolgano comunque non oltre la data specificamente prevista dalla Costituzione. L'articolo 61 della Costituzione espressamente prevede a tal riguardo che le elezioni si debbano svolgere entro settanta giorni dalla fine della legislatura. La decisione del Consiglio di Stato - sostiene D’Onofrio - deve pertanto essere resa coerente con questa rigida disposizione costituzionale. Considerando che il decreto di scioglimento delle Camere è intervenuto il 6 febbraio scorso, il termine ultimo perché si svolgano le elezioni pertanto è il 16 aprile: non sembra di conseguenza sussistere alcuna possibilità di rinvio delle elezioni a data successiva al 16 aprile”. Comunque vada, è fuor di dubbio che le schede elettorali dovranno essere ristampate per contemplare anche il simbolo della Dc. E potrebbero essere rifatti anche i sorteggi per stabilire in quale ordine i simboli dei diversi partiti debbano comparire sulle schede. |
posted by segreteria Dc @ 16:10 |
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Consiglio di Stato: la Dc riammessa alle elezioni |
La Democrazia Cristiana di Giuseppe Pizza deve partecipare alle prossime consultazioni elettorali. A deciderlo, riammettendo così alle elezioni la Dc che era stata in un primo momento esclusa, la quinta sezione del Consiglio di Stato che oggi ha accolto il ricorso presentato da Raffaele Colucci (che la Dc di Pizza intende candidare al Senato), e ha così ribaltato la precedente ordinanza del Tar della Campania. In poche righe il Consiglio di Stato ha affermato un importante principio, e cioè‚ che le controversie relative alla fase antecedente le elezioni "devono ritenersi rientranti nella giurisdizione del giudice amministrativo", mentre la cosiddetta giurisdizione domestica, di cui sono competenti le Camere, riguarda solo la verifica dei titoli di ammissione dei componenti. Il simbolo della Dc di Pizza, era stato escluso perché troppo simile, lo scudocrociato in campo blu invece che in campo bianco, a quello della Dc di Angelo Sandri. "Domani stesso - ha subito dichiarato lo stesso Giuseppe Pizza - presenteremo al Ministero degli Interni l'Ordinanza del Consiglio di Stato per essere riammessi sulle schede da cui il glorioso simbolo dello Scudo Crociato- Libertas era stato proditoriamente escluso, sulla base solo di decisioni politiche di parte”. “Adesso, spetta al governo ed al ministro Amato rimetterci in condizione di svolgere la campagna elettorale, al pari di tutti gli altri partiti. Restiamo convinti - ha aggiunto Pizza - che molto non funzioni nel sistema politico-istituzionale". Dunque, per effetto di quest'ordinanza dei giudici di Palazzo Spada, la Dc di Pizza può tornare a 'correre' alle prossime elezioni. Ma avrò meno di 15 giorni per fare campagna elettorale, contro i 30 previsti per legge. |
posted by segreteria Dc @ 12:02 |
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RIAMMESSE AL SENATO LE LISTE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA |
“Il Consiglio di Stato ha giudicato illegittima l’esclusione della lista della Democrazia Cristiana dalle prossime elezioni, così come illegalmente deciso dal Ministero dell'Interno”. Questo è quanto ha dichiarato il Segretario Nazionale della Dc, Giuseppe Pizza, commentando la clamorosa notizia arrivata nel pomeriggio, dopo che il supremo organo della giustizia amministrativa si è pronunciato sulla base del ricorso presentato dalla Dc, a seguito delle decisioni assunte da alcuni Tar, dichiaratisi incompetenti in materia. “Domani stesso - ha proseguito Pizza - presenteremo al Ministero dell'Interno l’Ordinanza del Consiglio di Stato per essere riammessi sulle schede da cui il glorioso simbolo dello Scudo Crociato - Libertas era stato proditoriamente escluso, sulla base solo di decisioni politiche di parte. Adesso, spetta al Governo ed al Ministro Amato rimetterci in condizione di svolgere la campagna elettorale, al pari di tutti gli altri partiti. Restiamo convinti - ha aggiunto Pizza - che molto non funzioni nel sistema politico- istituzionale. Ci auguriamo che la battaglia da noi condotta, in assoluta solitudine, per la difesa del Diritto e della Democrazia, faccia riflettere anche chi dovrebbe svolgere sempre una funzione di garanzia, onesta e leale. Mi riferisco, soprattutto, agli uomini delle istituzioni ed a quelli della comunicazione, dai quali eravamo già stati dati frettolosamente per usciti di scena. In questo momento – ha concluso il Segretario della DC - il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno creduto in noi e nella legittimità della nostra battaglia”. |
posted by segreteria Dc @ 10:09 |
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